Un malato immaginario emozionante all’Eliseo

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Al Teatro Eliseo di Roma, fino al 17 dicembre, dopo anni di tournée nelle più importanti città italiane, è approdato nella capitale Il malato immaginario di Molière per la regia di Andrée Ruth Shammah, che vede protagonista Gioele Dix.

Dopo il grandissimo successo delle passate due stagioni nelle più importanti città italiane, è approdato a Roma al Teatro Eliseo, Il malato immaginario di Molière, nato nel 2014 come omaggio a Franco Parenti a 25 anni dalla scomparsa. Il protagonista Argan, interpretato con intelligenza ed ironia da Gioele Dix, spreca la sua vita fra poltrona, lettino, toilette, clisteri, salassi.

Il malato immaginario ha per protagonista un personaggio straordinario, Argan, benestante e in buona salute, è convinto di avere tutte le malattie che affliggono l’umanità e passa, così, le giornate riempiendosi di purghe, salassi e clisteri. Tirannico ed egoista, vanesio e codardo, ma anche simpatico, Argan è un personaggio originale che occupa tutta la scena accanto ad una vitale, sfrontata e sfrenata Tonia, interpretata da Anna Della Rosa, serva di Argan, portatrice di quel sano buon senso che manca, invece, al suo padrone.

Attorno a loro ruotano altri personaggi ben delineati: Angelica, la figlia devota ma maltrattata, il suo focoso pretendente Cleante. La loro unione, ovviamente, è contrastata da Argan che vorrebbe sposare la figlia ad un medico. Poi c’è Belina, la seconda moglie di Argan, arrivista e approfittatrice e ancora tutti i dottori cialtroni che si arricchiscono alle sue spalle.

 

La regia si avvale di una scenografia essenziale e di pochi oggetti di scena, mentre esalta i movimenti dei personaggi e la capacità degli attori di giocare con lo spazio. Il ritmo è perfetto e vengono esaltate le potenzialità comiche del testo e tutti gli attori sono all’altezza della situazione.

 

Nella regia di Shammah, l’Argan di Dix è un uomo che spreca la sua vita, come dicevamo, fra poltrona, lettino, toilette, clisteri e salassi. Non c’è nel suo personaggio la crudeltà di chi sulla propria malattia specula per sottomettere alla sua visione personalizzata della vita chi gli sta vicino.

L’Argan di Dix è dunque costruito sulla consapevolezza di chi ha capito il gioco, ma è sempre pronto a illudersi umanamente che non sia così. Gli fa da contraltare, come abbiamo detto, Tonia, una cameriera tuttofare che il padrone non sopporta più di tanto perché sempre presente, impicciona, che rappresenta il buon senso. Ad interpretarla, con giusta determinazione, Anna Della Rosa che unisce una sfrontatezza alla capacità mimetica di non rivelarsi mai del tutto agli altri. Argan e Tonia sono le due facce della medaglia di uno stesso mondo.

Degni di nota gli altri attori, a cominciare da Linda Gennari, che interpreta Belina, l’interessata moglie di Argan, Valentina Bartolo, che interpreta l’innamorata Angelica e la pettegola bambina Luisona, Francesco Sferrazza Papa che interpreta il Cleante innamorato, Pietro Micci che interpreta Beraldo, fratello del protagonista, a seguire il gruppo dei dottori dal camice bianco e dalla lunga palandrana nera, capitanati dal Purgon di Marco Balbi, il Fecis di Piero Domenicaccio, Alessandro Quattro nel ruolo del notaio e l’esilarante giovane Purgon di Francesco Brandi, logorroico e scatenato innamorato non corrisposto di Angelica.

Uno spettacolo imperdibile.

Giancarlo Leone

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