Bello, bellissimo questo film diretto da diretto da Luca Facchini, a cui gli sceneggiatori Giordano Meacci e Francesca Serafini hanno messo il vestito della festa, e che l’interpretazione di Luca Marinelli (Faber), Valentina Bellè (Dori Ghezzi), Elena Radonicich (la prima moglie Puny), Ennio Fantastichini (il padre), Gianluca Gobbi (Paolo Villaggio) Matteo Martari (Luigi Tenco), e poi i figli Cristiano e Luvi, e, a fare da tessuto connettivo, la sua innata anarchia e l’arte. E, l’arte e gli ultimi, rendono questo film qualcosa di unico.
Stiamo parlando di Fabrizio De André. Principe libero, il bel film che vedrete il 23 e il 24 gennaio in sala con Nexo Digital, e, solo in seguito, il 13 ed il 14 febbraio in due puntate in prima serata su Rai Uno. Un film bello al punto da essere stupiti che fosse un lavoro pensato per la prima serata della rete ammiraglia.
E, a portarlo sullo schermo il regista, Luca Facchini che ci racconta quaranta anni della vita di De André. Dalla sua prima chitarra, regalo del padre Giuseppe, un bravissimo Ennio Fantastichini perfettamente in parte con un figlio…diciamo non sempre facile – con la sua ribellione sempre sotto pelle e pronta ad esplodere – dipanando il racconto di un’inequivocabile personalità che ha lasciato un segno profondo nella storia della canzone e della cultura italiana.
Un film che ha trovato la platea tutta d’accordo, sia a Roma che a Milano, ed è difficile, a queste anteprime, essere così in sintonia sulla bontà di un lavoro… e, sorpresa, sorpresa, Luca Marinelli che ammette di essersi sentito, “un uomo migliore. Alla fine, tornare ad essere me, è stato abbastanza deludente”. Pensate che, oltre a suonare a volte la chitarra, Luca, nel film ha cantato La ballata dell’eroe, Il pescatore, Canzone dell’amore perduto, Se ti tagliassero a pezzetti. Ed è stato veramente bravo. Soddisfatto il direttore di RAI fiction Tinni Andreatta che, alla fine della visione ha dichiarato “Ogni film è un tradimento. Tradire per essere fedeli all’essenza. Le canzoni ci portano all’interno di una condizione artistica che ha reso questo film diverso dal solito. Luca Marinelli è un protagonista fuori dagli schemi. Incarna infatti l’anima di De André senza cadere nel mimetismo. Dori poi, in questa storia ci ha preso per mano permettendoci di sentire dove batteva il cuore di questo spaccato di vita”.
Toccanti le parole di Dori Ghezzi che ha sottolineato “E’ stato un film molto dibattuto perché fatto di persone che hanno incontrato Fabrizio tanti anni prima, cresciuti con le sue musiche, con una particolare attenzione al Fabrizio uomo. Personalmente ho dato fiducia anche a dei giovani, come ha fatto Fabrizio con Piovani e De Gregori”.
“Abbiamo aspettato tanto tempo per trovarlo. Luca si era rivelato la persona più credibile. L ’avevo già capito vedendo Tutti i santi giorni. Mi resi conto allora che poteva avere le caratteristiche e la sensibilità per interpretare Fabrizio”.
Marinelli, dal canto suo, confessa di aver provato solo “terrore puro. Non avevo idea di cosa fare. Ho pensato così di creare un personaggio in questo universo parallelo di finzione. Un De André che non era De André. Questo mi ha dato più tranquillità. Dori mi ha tenuto per mano. C’erano momenti, in sala d’incisione, in cui avrei voluto essere lontano mille miglia”.
Vi consigliamo di andare a vedere il film il 23 e il 24 gennaio in sala e poi, di rivederlo il 13 ed il 14 febbraio in prima serata su Raiuno. Sarà qualcosa di indimenticabile.
Mariangiola Castrovilli