Solo per le feste natalizie si può diventare gay

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Al Teatro Tirso de Molina di Roma, fino al 7 gennaio, un’esilarante pièce, ricca di sorprese e di situazioni imbarazzanti, scritta, diretta e interpretata da Pino Ammendola, A Natale divento gay. Nel cast Massimo Corvo, Annalisa Favetti, Claudia Portale, Mario Scaletta.   

Perché questo titolo? Subito spiegato. Il protagonista, Peppino, napoletano verace, è un donnaiolo incallito di mezza età, fidanzato con una ragazza molto più giovane di lui, molto coatta, del quartiere romano popolare di Tor Pagnotta, una vera “romanaccia”, per giunta molto gelosa. Peppino non è ricco, anzi tutt’altro, cerca di arrabattarsi, ma spera di cambiare la sua vita grazie ad uno zio americano che proprio lì in America ha fatto la sua fortuna, aprendo una catena di pizzerie. Ora, però, anziano, vuole ritirarsi dal commercio e cedere tutto al suo nipote diletto, Peppino per l’appunto. C’è, però, un particolare: questo zio odia le donne, è gay, non le vuole vedere girare intorno a lui. E pensa che anche Peppino lo sia.

Per ottenere il favore dello zio, che di lì a poco piomberà nella casa del nipote per fargli una sorpresa, Peppino è dovuto ricorrere ad una bugia: gli ha fatto credere di essere gay, mai pensando che lo zio dall’America arrivasse a Roma. Che fare ora? Deve fingere fino in fondo, specialmente quando lo zio farà la sua comparsa a casa del nipote per conoscere il suo compagno e benedire la loro unione. Come potrà ovviare il povero Peppino? Sarà costretto a mettere in mezzo il suo amico Ercole, un omaccione con una voce baritonale che, a dire la verità, ha poco del gay. Dapprima si rifiuterà, poi starà al gioco.

 

Si assiste così a un divertimento unico, con paradossi, battute al fulmicotone, equivoci. Ercole, a sua volta, è l’amante di una ragazza molto timida, casta, Margherita, che prima rimane scandalizzata a quello che vede fra Peppino ed Ercole, ma poi alla fine farà un cambiamento che nessuno si aspettava. Il finale è a sorpresa e chiaramente non mancheranno i colpi di scena. Si ride dall’inizio alla fine, anche per il tema trattato, ma in maniera garbata, senza offendere nessuno.

Pino Ammendola è l’incallito dongiovanni, finto gay; Claudia Portale è la fidanzata coatta di Peppino, molto brava e ben compenetrata nel suo ruolo. Precedentemente la sua parte fu interpretata da Emy Bergamo, oggi una delle stelle della commedia musicale, applaudita in Rugantino, Se il tempo fosse un gambero, per citarne due importanti. La Portale non ha nulla da invidiarle; Massimo Corvo è Ercole, l’amico di Peppino, che dovrà fingersi gay, molto bravo anche lui ad entrare nello scomodo ed insolito ruolo;

Annalisa Favetti è la timida Margherita, che nella seconda parte subirà una trasformazione che nessuno s’aspettava, una vera femmina da far girare la testa anche al più timido uomo; Mario Scaletta è lo zio d’America che improvvisamente per Natale piomba in casa del nipote, pronto a conoscere il suo compagno, che si presta a fare il gay. Una commedia divertente questa A Natale divento gay, creata proprio per passare due ore in allegria, adatta per queste feste di riposo e di svago. Da vedere.

Giancarlo Leone

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