Al Teatro Brancaccio di Roma, fino al 4 marzo, il musical Hairspray – Grasso è bello, che parla di discriminazioni razziali, di apartheid, per il colore della pelle, di differenti considerazioni dovute al sovrappeso del corpo. Un musical che vede nel ruolo di Edna, una “madre grassa” Giampiero Ingrassia, mamma di una figlia con qualche chilo di troppo, Mary La Targia, nella parte di Tracy Turnblad, nella Baltimora dei primi anni ’60 nel mezzo del conflitto tra conservatori e progressisti. La regia è firmata da Claudio Insegno.
Al Teatro Brancaccio di Roma, fino al 4 marzo, il musical Hairspray – Grasso è bello, che parla di discriminazioni razziali, di apartheid, per il colore delle pelle, di differenti considerazioni dovute al sovrappeso del corpo. Protagonista del musical Giampiero Ingrassia nel ruolo en travesti di Edna, “madre grassa” di una figlia con a sua volta qualche chilo di troppo, Mary La Targia, nella parte di Tracy Turnblad, nella Baltimora dei primi anni ’60 nel mezzo del conflitto tra conservatori e progressisti.
La trama: la giovane Tracy Turnblad, nonostante qualche chilo di troppo, è un’ottima ballerina. Il suo sogno è quello di partecipare con la sua amica Penny allo show televisivo più visto dai giovani: il Corny Collins Show. Quando una delle protagoniste decide di lasciare il programma, la produzione va alla ricerca di un nuovo volto da lanciare.
Tracy, grazie al suo talento, elimina tutta la concorrenza tra cui Amber Von Tussle, la giovane stella sostenuta dalla madre, che farà di tutto per eliminare Tracy additandola per la sua obesità e perché amica delle persone di colore. Ma Tracy riuscirà ad avere successo in tv, troverà l’amore e si batterà per i ragazzi di colore.
Questa nuova edizione di Hairspray, dopo quella del 2008 che aveva visto protagonista Stefano Masciarelli, può contare su un cast molto indovinato, visto che ha divertito e strappato applausi a scena aperta. Questo è uno dei pochi casi in cui gli artisti hanno sostenuto da soli l’intero spettacolo nonostante l’impianto generale non fosse alla stessa altezza. Primo fra tutti il magistrale Giampiero Ingrassia che ha dato corpo ad una Edna Turnblad credibile ed elegante, una signora con la S maiuscola che riesce a divertire e a commuovere regalando un personaggio comico e tenero che piace. Ingrassia presenta questa Edna bon come una macchietta, ma come una donna vera, con tutte le sue paure, i suoi sogni e la sua comicità.
Al suo battesimo da palcoscenico, Mary La Targia, nel ruolo di Tracy: piuttosto che dare al personaggio un ruolo grintoso della ragazza rivoluzionaria, ha puntato sulla tenerezza della ragazza “diversa”, con una bella voce nel canto e con degli ottimi tempi comici nella recitazione. Ottimi gli altri artisti in scena, a cominciare da Gianluca Sticotti, un ironico Corny Collins dal sorriso plastico, Beatrice Baldaccini, una brava ed acida Amber Von Tussle, Riccardo Sinisi, Claudia Campolongo, Giulia Sol, nel ruolo della timida Penny Pingleton, amica di Tracy, Roberto Colombo.
E poi Elder Dias, Luca Spadaro, Cristina Benedetti, Francesca Piersante, Stephanie Dansou, Fabio Gentile, Federica Nicolò, Monica Ruggeri, Martina Lunghi, Giuseppe Brancato, Max Francese e Robert Ediogu. Un discorso a parte meritano Helen Tesfazghi, nel ruolo di Motormouth Maybelle che con la sua voce, forse la più bella di tutto lo spettacolo, ha stregato il pubblico ricevendo applausi a scena aperta e alla fine di ogni esibizione, nonché Floriana Monici nel ruolo di Velma Von Tussle: lei è eccezionale sotto ogni punto di vista, meritandosi il voto più alto.
La Monici è un’artista completa e racchiude tre discipline in una perché lei è attrice, cantante e ballerina e incarna ben compenetrata nel suo ruolo Velma Von Tussle, arrogante e cattiva. Belle le coreografie curate da Valeriano Longoni, mentre la direzione musicale è affidata ad Angelo Racz. A firmare la regia Claudio Insegno che ha assicurato un buon risultato a tutto il musical. Da non perdere.
Giancarlo Leone