Visum incontra Stefano Masciarelli e Patrizia Pellegrino a teatro

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Patrizia Pellegrino e Stefano Masciarelli sono i protagonisti, dal 1 febbraio al Teatro Manzoni di Roma. della divertente pièce, Una moglie da rubare, scritta da Jaja Fiastri, regina della commedia italiana, al fianco di Garinei e Giovannini per più di trent’anni, dove i due attori s’incontrano e si scontrano in una serie di colpi di scena imprevedibili.

Patrizia, Stefano, parlateci di questo spettacolo giallo-rosa e dei vostri personaggi.

Patrizia: “Io interpreto Anna, la moglie di un fortunatissimo uomo d’affari, rivale di Giovanni che, al contrario, è un uomo d’affari maldestro ed impacciato sull’orlo del fallimento. Cosa pensa di fare Giovanni? Rapirmi per chiedere il riscatto a mio marito al quale non importa nulla di me e non intende sborsare dei soldi. Dapprima sono spaventata, ma poi mi rendo conto che questo uomo è solo disperato, ma è buono. Ci saranno vari colpi di scena, una commedia divertente con un lieto fine“.

Stefano: “Io interpreto Giovanni Angelucci, un uomo d’affari impacciatissimo che per risanare i suoi problemi finanziari rapisce Anna, la moglie del suo rivale. Non avevo mai interpretato un ruolo di un ‘imbranato’. Ho avuto grandi difficoltà nell’immedesimarmi in un uomo così, ma ci sono riuscito. Ho aggiornato un nuovo tassello attoriale alla mia carriera”.

Quanto vi somiglia il personaggio che interpretate?

Patrizia: “Anna mi assomiglia moltissimo. E’ una donna apparentemente forte, ma anche fragile, dolce, intelligente, sensibile che ha avuto le sue batoste dalla vita. E chi non l’ha avute?”.

Stefano: “Non mi somiglia affatto. Come ho detto, ho avuto difficoltà a compenetrarmi in lui”.

Patrizia cosa faresti se ti capitasse realmente una cosa del genere?

Mi comporterei come Anna. Già 5 anni fa la Fiastri mi aveva proposto questo personaggio, ma non ero pronta. Oggi ho accettato perché nel frattempo sono maturata artisticamente e a 55 anni ho deciso positivamente. Il testo intrigherà molto il pubblico e spero che questa commedia mi porti fortuna, ci credo molto”.

Stefano, hai mai pensato di rapire una bella donna?

Per tanto tempo ho fatto un sogno ricorrente: salvare donne che erano state rapite. Mi veniva in sogno lo spirito del salvatore. E oggi, per finzione, mi trovo a fare il rapitore. Rapisco Patrizia, con la quale avevo già lavorato anni fa in teatro e ti trasmette entusiasmo, vivacità. A 55 anni ha uno spirito positivo che fa bene alla vita e alla vista”.

Mi dite i vostri pregi e i vostri difetti?

Patrizia: “Fra i pregi posso dire di essere onesta, leale, sincera, vera, immediata. I difetti? Divoratrice nel mangiare, brucio i tempi, amo vivere troppo velocemente”.

Stefano: “Fra i miei pregi sto sempre con i piedi per terra, sono fatalista, mai superficiale, attento a quello che dice la gente. Sono rimasto l’uomo di 20 anni fa e la tecnologia non mi ha scalfito. I difetti? Non ho i capelli, scherzo. Sono troppo preciso, puntuale, apprensivo, non amo gli sprechi d’acqua e lasciare le luci accese in stanze dove non c’è nessuno”.

Chi vorrebbe essere Patrizia Pellegrino?

Una donna che vorrebbe essere in pace con la vita, alla ricerca di emozioni che non la facciano stare male, dare positività”.

Progetti futuri?

Patrizia: “Con questo spettacolo sarò in tournée fino a maggio prossimo. Per il momento non ho progetti, ma mi piacerebbe fare una fiction, un film. Ma c’è tempo. Ho imparato che nella vita bisogna fare una cosa per volta e fatta bene”.

Stefano: “Il 1° marzo ho un film in uscita con la regia di Fabio Gravina, Un figlio a tutti i costi, con Roberta Garzia, Maurizio Mattioli, Ivano Marescotti, Beppe Convertini. Poi ancora teatro: ad agosto prossimo sarò presente nella rassegna teatrale di Borgio Verezzi con un nuovo lavoro con la regia di Diego Ruiz”.

Giancarlo Leone

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