Marie Duplessis, cortigiana alla corte di Francia, nel tempo accresciuta a contessa di Perregaux, è la “Signora delle Camelie “, quei fiori che usava portare quando si recava a teatro ed il romanzo di Alessandro Dumas figlio è ora tradotto in lavoro teatrale in scena al Quirino di Roma.
Un lavoro che Matteo Tarasco ha adattato per il palcoscenico e che dirige con maestria gestendo abilmente due grandi dello spettacolo italiano: Mariangela Bargilli e Ruben Rigillo che, supportati da una altrettanto brava Silvia Siravo riescono perfettamente a descrivere una storia triste e cupa, una lotta tra Eros e Thanatos senza rispetto che induce i personaggi a lottare tra di loro sia per una forma di sublimazione che per il raggiungimento di un benessere economico che coinvolge i più vari sentimenti dell’essere umano trasformandoli nel loro opposto.
Ogni personaggio è di per sé colpevole di fronte agli occhi del mondo, non soltanto a quello ottocentesco ma anche a quello dei contemporanei e dallo svolgimento faticoso della rappresentazione emergono viltà, tristezza, odio ma mai amore vero come invece sembrerebbe voler faticosamente emergere dal romanzo: soltanto l’abilità dl regista riesce a rendere comprensibile un dramma che è al limite tra amore e morte, tra tristezze e speranze.
Il palcoscenico del Quirino è veramente grande luogo di concorsualità per questo lavoro che si sostiene agevolmente sia ad opera di un grande autore che di due grandi interpreti: Mariangela Bargilli nei panni di Margherita Gautier e Ruben Rigillo in quelli di Armando Duval.
Matteo Tarasco molto abilmente riesce ad interpretare il senso che l’autore ha impresso al romanzo e la sua messa in scena appare perfetta, supportata dalle perfette musiche di Mario Incudine.
Il lavoro resta in cartellone fino al prossimo 11 marzo.
Andrea Gentili