Quando la mamma non deve sapere che il figlio si è sposato

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Al Teatro Manzoni di Roma, fino al 25 marzo, è in scena la divertente commedia di Clive Exton (titolo originale Twixt), riadattata da Carlo Alighiero e Gustavo Verde, Mamma…..ieri mi sposo, che vede protagonisti Sandra Milo, Gino Rivieccio, Fanny Cadeo, Marina Suma, Ettore Massa. La regia è firmata da Patrick Rossi Gastaldi.

Quante volte proprio le mamme apprensive, ansiose, fanno dei propri figli degli sprovveduti, così soffocati dagli affetti, tanto da diventare, una volta adulti, preda di donne spietate, per fortuna non sempre e non tutte, che se ne approfittano e li trattano come uomini senza personalità, alla loro mercé. Questo è pressappoco quello che succede in questa pièce.

 

Siamo a metà degli anni ’70 e in una villa di campagna con tutti i confort, con tanto di camino, molto silenziosa, Lino (Gino Rivieccio) è in attesa dell’arrivo della possessiva mamma (Sandra Milo), alla quale vorrebbe dire che ha sposato da poco Mirella (Marina Suma). Questa, infatti, crede la suocera morta: gliel’ha detto Lino conoscendo l’attaccamento di sua madre, una donna esuberante, fascinosa, giovanile.

Nella villa di campagna dove l’uomo si è rifugiato, come un fulmine a ciel sereno, trova Erika (Fanny Cadeo) che, per risvegliare il torpore sessuale del marito, ha sottratto le seconde chiavi al suo capo per trascorrere proprio lì un indimenticabile fine settimana. Ma quando anche Mirella, avvertita da una telefonata, si presenterà in quella villa per Lino cominceranno i veri guai. Inizieranno una serie inevitabile di equivoci che genereranno una serie di situazioni paradossali che divertiranno dall’inizio alla fine gli spettatori, con un finale a sorpresa del tutto inaspettato, molto a sorpresa.

Il fulcro della pièce è proprio il personaggio della mamma, interpretato magistralmente da Sandra Milo, divertente, con un carattere che non corrisponde al suo, ma al personaggio che interpreta. Estrosa, con i suoi abiti eleganti, arricchiti da collane e un originale cappello, la Milo, la cui foto svetta in bella vista nel salotto della villa, si è ritagliata un ruolo che sembra scritto appositamente ed involontariamente proprio per lei.

 

Gino Rivieccio, è padrone della scena, perfettamente a suo agio tra tre attrici, ognuna con temperamento ed esperienza diverse fra loro. Marina Suma, ancora bellissima, con i suoi capelli ricci ed il fisico da teenager ben si compenetra nella parte della napoletana Mirella, anche lei con qualcosa da nascondere, artefice di tante sorprese che uno non si aspetta.

Fanny Cadeo, l’altra protagonista femminile, scombussola la storia, presentandosi con tanto di babydoll, cercando di ammaliare e stuzzicare, con malizia e sensualità, il povero Lino, ma anche il pubblico, tra una porta e l’altra che si chiude al primo piano della casa, ben realizzata dalla scenografa Sissy Granata. Belli i costumi curati da Sandra Banco. Il tutto sotto l’esperta e nobile regia di Patrick Rossi Gastaldi. Da vedere.

Giancarlo Leone

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