In occasione del centenario della Galleria Nazionale dell’Umbria che fu creata il 17 gennaio del 1918, da tutta l’Umbria convergeranno alla Galleria circa 130 opere tra Medioevo e Rinascimento per mostrare le grandi forme d’arte che nel periodo fiorirono nella Regione. La mostra è curata da Cristina Galassi e Marco Pierini. Apre l’11 marzo fino al 10 giugno 2018.
Tutta l’Umbria una mostra è lo stesso titolo che fu dato all’inaugurazione cento anni fa della celebre Galleria dell’Umbria, uno dei musei più importanti d’Italia, e coinvolgerà l’intera Regione L’esposizione ha il patrocinio della Conferenza Episcopale umbra, della Regione e del Comune di Perugia, e proporrà circa 130 opere con un allestimento di grande presa sul pubblico creato da Daria Ripa di Meana e Bruno Salvatici.
Saranno esposte opere ecclesiastiche, dei musei comunali e di proprietà privata e da questo deriva il titolo della mostra uguale a quello della inaugurazione della Galleria nel 1918. Il direttore della Galleria, Marco Pierini, ha così indicato l’esposizione:” Si tratta di una mostra davvero legata al territorio, non soltanto perché gran parte delle opere sono ancora conservate in Umbria, ma soprattutto perché è stato possibile riservare una quota importante del budget per finanziare numerosi restauri e interventi conservativi. A riprova che i musei sono e devono continuare ad essere, istituti destinati alla tutela, oltre che alla valorizzazione, e non possono recidere lo strettissimo vincolo con il contesto geografico, storico e culturale dal quale sono nati e nel quale hanno fin ad ora operato”.
Una dichiarazione leggermente polemica, ma decisamente convinta. Cristina Galassi ha poi ribadito che la mostra del 1918 ebbe una fortuna clamorosa proprio perché interessava solo gli artisti del territorio e vicini, e aveva nel contempo fatto scoprire opere di artisti dimenticati come l’Alunno, Matteo da Gualdo, i Gonfaloni, opere nate in Umbria e dipinte anche da nomi celebri.
Per fare un esempio degli artisti messi in mostra, basterà citare Arnolfo di Cambio che con il suo Presepe in Santa Maria Maggiore a Roma, manda in estasi ii turisti; Gentile fa Fabriano, Niccolò Liberatore, Benozzo Gozzoli, Matteo da Gualdo, il Pinturicchio o Pintoricchio che dir si voglia, e le fantastiche tavole del Perugino. A queste si aggiungono quelle di Antonio da Fabriano, Benedetto Bonfigli e altri, nomi validissimi anche se poco noti al grande pubblico.
Una mostra che avrà certamente un ottimo successo come quella che si è tenuta nel 2008 dedicata al Pintoricchio e ai suoi discepoli.
Il catalogo edito da Silvana editoriale oltre ai contributi dei due curatoti avrà i saggi di nomi importanti come quelli di Alessandro Angelini, Giulio Busti e Franco Cocchi.
Emilia Dodi