Il festival del balletto russo al teatro Quirino

0

Il Teatro Quirino Vittorio Gassman ospita, dal 24 al 29 aprile, il Festival del Balletto Russo che Anna Grogol fondò nel 2001 e che attualmente dirige, forte di circa 90 rappresentazioni l’anno in tutti i teatri del mondo, con successi strepitosi che riguardano i migliori balletti classici del repertorio di tutti i tempi.

La sera del 24 aprile, il palcoscenico del prestigioso teatro romano ha visto rappresentata quella che i più ritengono la massima espressione ed il simbolo del balletto classico romantico: Giselle, con musiche di Adolphe-Charl Adam e libretto di Theophile Gautier tratto dall’opera “De l’Allemagne” di Heinrich Heine ed avente per soggetto la leggenda delle Villi, spiriti della tradizione slava dedite alla conservazione ed al rispetto dell’amore.

 

Giselle è figlia di contadini ma ama ballare; conosce Loys un nobile signore nei panni di un popolano che le fa una corte serrata e del quale si innamora malgrado gli avvertimenti contrari di sua madre che teme per le già precarie condizioni di salute della figlia e perché profondamente nel timore che Giselle venga trasformata in una Villi; inoltre diffida istintivamente da Loys.

 

I due innamorati sfogliano una margherita per cercare di capire come finirà il loro amore, ma il presagio dettato dal fiore è negativo; inoltre un amico di Loys (che in effetti è un principe) tenta di dissuaderlo dal continuare nella relazione amorosa ed a questo punto un guardiacaccia geloso di Giselle nota che la spada impugnata da Loys porta uno stemma e capisce quindi che questi è un principe.

 

Nel corso di una battuta di caccia alla quale partecipa anche la promessa sposa di Loys il guardiacaccia rivela la natura nobile del principe ed il fatto che ha già una sposa promessa: Giselle impazzisce per il dolore e muore.

 

Il guardiacaccia è sconvolto dalla morte della ragazza e si reca sulla sua tomba ma interviene la regina delle Villi  mentre anche il principe è alla ricerca del luogo di sepoltura di Giselle che gli appare ricordandogli il nero presagio del fiore sfogliato: la regina delle Villi induce il principe a danzare fino allo sfinimento per punirlo della sua relazione con la ragazza morta ed il fantasma di Giselle la supplica di perdonarlo; aiuta inoltre il principe a danzare fino a quando le Villi, all’alba, scompariranno lasciandolo ai piedi della tomba solo ed affranto dal dolore.

vetrine spettacoli.indd

La triste, ma decisamente molto romantica vicenda è narrata in termini di danza con una infinita leggerezza, con un impegno superlativo e con coreografie che rendono benissimo il non facile argomento della storia che Theophile Gauthier ha saputo intrecciare e che i danzatori del Russian Ballet Theatre riescono ad esprimere con dovizia di particolari, indossando sfolgoranti abiti dai variopinti colori, sempre adatti alla narrazione non tanto semplicemente e facilmente seguibile data la complessità della storia narrata.

Il desiderio e l’amore per la danza che stanno alla base di questo meraviglioso lavoro sono chiaramente espressi dall’intero corpo di ballo che, per l’occasione, è anche incrementato da bambini danzatori italiani che hanno ricevuto sentiti applausi da parte del pubblico.

Nelle giornate del 25, 26, 27, 28 e 29 aprile il calendario del Festival prevede: 26 e 27La Bella Addormentata” ( Ciajkovskij )

28 e 29Carmen” e “Danze Polovesiane”, quest’ultimo lavoro ispirato alla favola del Principe Igor per come scritta da Aleksandr Borodin che prima della sua morte, ne fu anche parziale autore delle musiche, che vennero poi completate da Rimskij-Korsakov e Stasov.

Andrea Gentili

Nessun commento