Dopo la fortunata tournée della passata stagione con lo spettacolo teatrale Le serve di Jean Genet, dove interpretava una donna sofisticata, candida e feroce, Vanessa Gravina quest’anno si cimenta con Luigi Pirandello, con un altro importante lavoro, Il piacere dell’onestà, che la vede protagonista accanto a Geppy Gleijeses, diretta per la prima volta da Liliana Cavani.
Vanessa, parliamo del suo personaggio
“Interpreto Agata, una giovane donna messa incinta da un marchese che non può sposarla perché è già ammogliato e che si unisce con un matrimonio ‘riparatore’ ad un nobile decaduto, Angelo Baldovino, disonesto – spiega a Visum Vanessa Gravina – che accetta la proposta solo per guadagnarci. Agata è un personaggio misterioso, che la si vedrà solo in tre cambiamenti netti che si sviluppano in quinta, mai davanti al pubblico. Un personaggio criptico, che dapprima si presenta come vittima ma poi si ribella. Parla molto poco in dei momenti precisi, una donna con il freno a mano che nel finale si rivela”.
E’ la prima volta che si trova ad essere diretta da Liliana Cavani. Come si è trovata?
“L’incontro con la Cavani è stato felicissimo, sia sul piano artistico che umano. Ha una istintività non comune ed è tra le persone più sincere che abbia mai conosciuto. E’ una regista che ama gli attori e ti aiuta a diventare un personaggio reale, all’interno di un contesto sociale definito. La Cavani è quella grande intellettuale – sottolinea – che pone l’individuo al centro del contesto sociale. Mi ha aiutato a togliermi la maschera, proprio come Pirandello”.
Vanessa, lei è una donna di successo. Ha dovuto rinunciare a qualcosa?
“Per me fare questo mestiere è una vera e propria passione. Non sento, dunque, il peso della rinuncia. Nella mia carriera ho avuto sempre dei riconoscimenti, l’affetto del pubblico, ho partecipato a delle fiction di successo, quelle che forse oggi non si fanno più, guadagnando anche molto bene. Oggi il modo di fare tv è cambiato, si lavora con dei meccanismi allucinanti. Io ci metterei la firma per poter continuare questa professione, fare delle cose di qualità e vivere sempre dignitosamente”.
Ha ancora il classico sogno nel cassetto?
“Mi piacerebbe partecipare ad un bel film internazionale dove io potessi figurare tra le nomination di un Premio Oscar, il premio cinematografico più prestigioso e antico del mondo. Sarebbe una bella soddisfazione per me e sarei curiosa di vedere le facce di tanti miei colleghi di fronte ad una cosa del genere”.
Quali sono i suoi progetti artistici futuri?
“Intanto riuscire a portare la pelle a casa con questo lavoro, abbastanza impegnativo. Le piazze teatrali toccate prima di Roma sono state fortunate. A Roma incrociamo sempre le dita. Il pubblico romano è sempre un po’ ostico. Ultimamente su Canale 5 è andata in onda la fiction Furore – Capitolo secondo. In estate dovrei interpretare un testo classico, una versione straordinaria di Elena di Euripide, un personaggio che trovo estremamente interessante. Nel febbraio 2019 riprenderò Il piacere dell’onestà”.
Giancarlo Leone