Oggi, 4 maggio, nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza di Roma, gremita di studenti , c’è stata la presentazione di Aldo Moro il professore, docufilm seguito contemporaneamente da quattordici tra centri di Produzione e sedi regionali Rai, (Milano, Napoli, Torino, Aosta, Bari, Bologna, Bolzano, Trento, Campobasso, Genova, Firenze, Palermo, Perugia, Potenza), in cui sono stati coinvolti più di mille studenti tra scuole superiori ed Università, per un unico momento di riflessione collettiva sull’insegnamento e la storia di Aldo Moro, lo statista sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978.
Il mio personale ricordo risale al 1965 quando, giovanissima ed intraprendente reporter per la Rai, riuscii ad intervistare, nonostante le guardie del corpo ed il Cerimoniale, il Presidente Aldo Moro venuto ad inaugurare la Fiera Campionaria del Levante del 1965. Con il microfono in mano ed un grande batticuore, gli feci la mia domanda a cui rispose con molta gentilezza e con una nota di simpatia, anche se in sottofondo c’era un mormorio di ‘non parla, non parla…’.
Il dolore vissuto, come tutti gli italiani, per la sua prigionia e la sua morte l’ho rivissuto oggi assistendo al lancio di Aldo Moro il professore, lavoro firmato da Francesco Miccichè ed interpretato da Sergio Castellitto.
Mario Orfeo dg Rai ha esordito dicendo che: “Per presentare un prodotto così bello, era giusto scegliere una sede speciale come l’Università La Sapienza, dove Aldo Moro ha trascorso una parte importante della sua vita. La Rai ha sentito molto questo quarantesimo anniversario, il 16 marzo abbiamo infatti presentato il documentario ‘Cronaca di un sequestro’ e Michele Santoro giovedì10 maggi, farà un’analisi del caso Moro. La Rai ha fatto tutto questo con un affetto particolare ed una nostalgia che si avverte molto più oggi di prima. Noi vogliamo tenere sempre viva la sua memoria e, questa docu-fiction, indaga sulla sua attività di docente universitario, uno degli aspetti meno conosciuti del grande statista”.
Sergio Castellitto dal canto suo spiega “Il crimine per la sua uccisione, è anche culturale. I brigatisti ci hanno tolto 20 anni del pensiero di Moro. Forse neanche io sapevo tanto della sua storia. Il film su di lui, ci rivela, di loro, qualcosa in più, ed è per questo che funziona. Ci sono tre momenti in cui guardo in macchina, una rottura nella drammaturgia che chiede, allo spettatore, di dire qualcosa su quello che si sta vedendo. Ed è proprio quel qualcosa, quello che dovremmo cercare di capire”.
Aldo Moro il professore andrà in onda in prima serata giovedì 10 maggio su Raiuno.
Mariangiola Castrovilli