Nell’ambito della rassegna “Salviamo i talenti”, Premio Attilio Corsini 2018 giunto alla sua decima edizione, si è tenuto al Teatro Vittoria il primo di una serie di quattro spettacoli tra i quali una giuria composta dal pubblico dovrà sceglierne uno che la Compagnia Attori e Tecnici produrrà qualificandolo come “Teatro di domani”.
Perché una ballata? Perché il lavoro si svolge in forma di una favola allo scopo di più facilmente penetrare l’interno della mente di ognuno di noi: Carl è un professore, uno scrittore di poco successo, che vive con lo moglie in una angusta casa di periferia; non ha amici, è insomma un solitario cui nemmeno la compagnia della moglie, dona ristoro alle sue introspezioni di scrittore inesitato.
Dramma misto ad una assurda forma di comicità repressa sono gli ingredienti di questa ballata, che induce lo spettatore-giudice alla riflessione sulla realtà esistente all’interno represso di se stesso.
Ottimi gli interpreti Luca Carbone, Francesco Cotroneo e Giulia Trippetta che abilmente diretti da Giulia Bartolini e sostenuti dalle musiche di Enrico Morsillo, riescono ad indurre lo spettatore a riflessioni che forse, anch’esso, non ha mai voluto affrontare.
Andrea Gentili