Una emozionatissima Roberta Blasi sostenuta nella sua fatica dal bravo Ercole Palmieri, ha presentato il cartellone della stagione 2018/2019 del teatro Ghione, definito “Teatro del Cuore” in ricordo di un ragazzo stroncato appunto da una malattia di origine cardiaca, triste avvenimento che ha lasciato vivo il ricordo tanto in Roberta, sua zia, che in tutto lo staff del Ghione.
A questa particolare caratteristica si aggiunge il fatto che, ormai da alcuni anni, che il Ghione è un teatro all’interno del quale anche i sordomuti possono seguire le manifestazioni teatrali grazie all’uso del linguaggio Braille.
Vasto e molto variegato il repertorio annunciato: si va dal 20 al 22 settembre al con “Sei lezioni di danza” in cui dodici attori collaboreranno con il pubblico nell’insegnamento della danza, ad esibizioni in concerto con musiche di Lucio Battisti e Lucio Dalla
(16/28 ottobre ) o classici del genere pirandelliano quali “Il Berretto a sonagli“, con Gianfranco Jannuzzo (30/10al11/11); spazio anche ad “Un autunno di fuoco”, con la brava ed intelligente Milena Vukotich (16/25 novembre) ed a opere oniriche del genere di “Giro di vite” (27/11/9/12).
Pietro De Silva e Francesco Procopio saranno gli interpreti di “A che servono questi quattrini“, una riflessione in chiave poetica sul valore intrinseco del denaro (29/12 al 13/01/2019); a seguire
Il 26 febbraio torna Pirandello: Claudio Boccaccini dirige Felice Della Corte ed Alessia Navarro in “Il fu Mattia Pascal” che resterà in palcoscenico fino al 3 marzo per lasciare poi spazio ad un impegnato “Se questo è un uomo“, riflessioni di Primo Levi sulla tristezza umana, che terminerà il 10 marzo successivo.
Guido Marini interpreterà se stesso in chiave “magica“ coadiuvato da Isabella Zanivan in “Disguido in Disillusion“ una panoramica sull’illusionismo e la magia.
“Basta che c’è l’amore“ ed il lavoro scritto ed interpretato da Roberto D’Alessandro dal titolo “Sud” che il 19 maggio chiuderà le esibizioni ed il cartellone del fascinoso teatro che fu della mai dimenticata Ileana Ghione e che ora, con tanti sacrifici, riesce a reggere bene tutte le stagioni teatrali malgrado la indifferenza degli enti addetti ai finanziamenti del teatro.
Da segnalare infine che continua la preziosa opera di investimento sui giovani con il Laboratorio Teatrale che Selene Gandini dirige con la consueta passione ed operosità al fine di diffondere la cultura teatrale all’interno di una categoria che via via sta spengendo il proprio interesse per l’arte del teatro intesa nel senso più ampio di quell’attività umana che tende a dar vita a forme di creatività e di espressione.
Andrea Gentili