A Roma nel Villino Pignatelli dal 22 giugno al 22 luglio 2018 si possono ammirare le contemporanee sculture e installazioni di Nei Alberti artista catalano, presentato da Sveva Manfredi Zavaglia. Progetto ideato dall’Agenzia londinese EFG-art-Ltd.di Elena Francia Gabriele con il patronato dell’Ambasciata di Spagna. Catalogo bilingue edito da Maggioni.
Le belle sculture e installazioni appositamente create per il luogo sono ben posizionate nelle sale del Villino Pignatelli a Roma nel quartiere sallustiano a due passi da Via Veneto, in un villino che è divenuto luogo per ulteriori esposizioni. Le sculture di Nei Alberti affascinano proprio per il processo ideato dall’artista. Sono una decina di cui due create appositamente per il luogo che hanno una dimensione di 20 mq. ciascuna.
L’artista che è la prima volta che tiene una mostra in Italia in luogo istituzionale, si dedica a analizzate spazio e volume, pieno e vuoto mediante l’impiego di fili metallici, spandex, vetro, indagando anche la luce con un software leggero per le luci led spotllght. Le sue coinvolgenti opere sono composte da reti colorate in lycra semitrasparente che Nei Alberti tira creando la dimensione adatta a ogni ambiente o le ingabbia in tubi trasparenti illuminati dove il gioco tra luci e fili di diverso colore si rispecchiano sulla teca.
In una delle sale che era giù utilizzata come raccoglimento o preghiera, l’artista ha creato un luogo di meditazione dove può entrare una sola persona affinchè possa lasciarsi coinvolgere e riflettere. Nei Alberti focalizza le due tematiche che sono inside nella sua opera cioè il tempo e il ritmo. Il percorso lento della mostra pieno di tensione e mistero, permette di percepire le paure e le gioie dell’atto creativo.
Il racconto dell’artista è un dialogo tra se stesso e quanto lo circonda con tensioni e distensioni tra materia e sensazioni spirituali che toccando la sfera emotiva e permettono di avere la percezione di tempo senza tempo. Sono opere straordinariamente coinvolgenti. L’illusione del suo mondo diventa realtà, in modo che c’è uno scambio tra il pubblico e le sue opere.
Come scritto dalla curatrice Sveva Manfredi Zavaglia: “Neri Alberti ci prende e affascina subito. Le sue opere sembrano apparentemente complicate, intrecciate e fragili, ma in realtà sono semplici e piena di forza, contraddizioni guidate a svolgere indagini in relazione sullo spazio e la luce”……. “Le sue opere creano un mutamento dello spazio al quale si legano, come le sue installazioni. Arrivano in modo fisico e immediato allo spettatore, proiettandolo in un ambiente creativo colmo di emozione dove la tensione è palpabile, ma leggera”.
Una bella e particolare esposizione.
Emilia Dodi