Dopo aver visitato il restauro della Resurrezione di Piero della Francesca è d’obbligo non mancare nel Museo Civico di San Sepolcro, la mostra adiacente “La seduzione della prospettiva”: Il tutto sarà visibile fino al 6 gennaio 2019 a biglietto unico.
Dopo avere ammirato il restauro della Resurrezione di Piero della Francesca, non si può mancare di visitare nei saloni adiacenti “l’immensa cultura scientifica del nostro concittadino…..” così come citato dal Sindaco di San Sepolcro per illustrare la mostra adiacente che deriva da un progetto del Museo Galileo di Firenze con la collaborazione della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia. E’ curata da Filippo Camerota e Francesco P. Di Teodoro, organizzata da Opera Laboratori Fiorentini.
L’esposizione si rifà al testo De Prospectiva pingendi redatto dallo stesso Piero verso il 1475. Questo è illustrato con disegni, modelli prospettici, strumenti scientifici, plaquette e video che mettono in chiaro le ricerche matematiche applicate alla pittura dall’artista e la eredità accettata da Leonardo, Dürer e altri almeno fino alla metà del ‘500.
La mostra vuol far conoscere anche le due facce di Piero, grandissimo pittore e matematico. Egli fu maestro d’abaco, geometra euclideo, studioso di Archimede e per questo illustre pittore in quanto metteva le sue conoscenze tutte dedicate alla pittura. Il suo testo scritto in volgare per gli artisti e in latino per gli studiosi, è il testo fondamentale sulla prospettiva.
La mostra si divide in 8 sezioni: la prima La Prospettiva tra arte e matematica dimostra come il testo giustifichi matematicamente la prospettiva. E’ in tre libri: nei primi due indica le tecniche prospettiche per le figure piane, nel terzo per le figure umane. Nella seconda sezione I principi geometrici si analizza la relazione di Piero quando giunse a Firenze per lavorare con Domenico Veneziano per la porta di San Egidio.
Nella terza Le regole del disegno prospettico, si vede come Piero sia stato il primo a scrivere di prospettiva per gli artisti. Nella quarta I corpi geometrici si approfondisce la relazione di Piero con il matematico Luca Pacioli. Qui è analizzato il celebre ritratto del matematico attribuito a Jacopo de’ Barbati e l’imponente trattato dell’artista Libellus del 1482 dedicato a Guidolbaldo successore e erede del Duca Federico da Montefeltro.
Nella sezione I Maestri della prospettiva si vede come nei disegni di Piero apparissero degli intarsi del ‘400 essendo Piero amico degli intagliatori Lorenzo e Cristoforo Canozzi da Lentinara, che aveva visto nella Sacrestia di Santa Maria del Fiore a Firenze e che negli anni tra il 1474 e 1476 adornarono il gabinetto di Federico da Montefeltro. La Sezione Il disegno di architettura: Ichonografia, orthografia, scaenografia, l’attenzione riguarda l’Architettura. L’esposiziione si conclude con La figura umana e Gli inganni della visione.
Una mostra altamente scientifica, ma facilmente fruibile dal pubblico.
Savina Fermi