Qualcuno lo ha definito come uno dei massimi esperti del rapporto tra uomo e donna, ma lui scherza dicendo che “mette solo in chiaro la realtà di relazioni caratterizzate da particolari aneddoti da raccontare”. L’attore partenopeo Dario Cassini ci svela qualcosa in anteprima sul suo spettacolo, in scena stasera 27 luglio a Le Terrazze Teatro Festival, all’Eur.
Come s’intitola e su cosa verte lo spettacolo che presenterà a Le Terrazze?
“Lo spettacolo s’intitola T.P.M. – Troppe Pippe Mentali, che ho già proposto l’anno scorso al Teatro Olimpico, ma qui è in una versione molto più asciutta. Come sempre due atti e si parla di cose su cui ridere in modo leggero, ma non superficiali. Lo sapevate che gli italiani sono fra i più fobici d’Europa e le fobie superano ogni più sfrenata fantasia?”.
“Una per tutte: lo sapevate che esisteva una particolare fobia: l’anatidaephobia, cioè la paura che un’oca in qualche punto imprecisato ti stia guardando? Oppure la nomofobia: sapete cos’è? La paura di rimanere disconnessi dalla rete di telefonia mobile che porta la persona a ricercare un contatto continuo con il cellulare. E poi tante altre fobie. Poi nell’ultima parte, non mancheranno i miei cavalli di battaglia che il pubblico si aspetta e il mio rapporto di odio-amore per le donne”.
Da due anni e mezzo è diventato padre. Come vivi questa paternità e il rapporto di coppia che ha sempre criticato in maniera divertente in tutti gli spettacoli?
“Si sono molto orgoglioso di mio figlio Raffaele. Nello spettacolo mio figlio sarà uno degli argomenti preferiti: si parlerà della sua nascita, della sua crescita, della scelta del nome. Questo figlio mi ha cambiato la vita: prima, appena nato, io e mia moglie non dormivamo e io non vedevo l’ora di partire per i miei spettacoli. Ora che è cresciuto, invece, non vedo l’ora di tornare. Certo tutte le attenzioni sono per lui, io come maschio sono un po’ disagiato, vivo un momento difficilissimo, ma recuperabile”.
Qual è stata la sua più grande soddisfazione in campo artistico?
“Ho sempre avuto la passione di scrivere, libri molto leggeri che hanno trovato un consenso fra il pubblico. Non voglio dire di più: ma sono stato contattato da una grande casa editrice per un romanzo giallo, la cui cosa mi ha reso molto felice, soddisfatto per l’appunto”.
Da anni non abita più a Roma? Rimpianti di aver lasciato la Capitale?
“Ho un appoggio qui a Roma quando vengo per i miei spettacoli, ma da 11 anni vivo a Todi. Ma ho scoperto anche un oasi, un punto tranquillo per la mia vecchiaia quando deciderò di ritirarmi, Numana, una cittadina nelle Marche in provincia di Ancona”.
So che in cucina se la cava benissimo. I suoi piatti preferiti?
“Sì ma seriamente, non sono uno che improvvisa. Grazie a mio suocero ho riscoperto l’orto del mio giardino. Che bello coltivare e soprattutto mangiare zucchine, pomodori”.
Cosa le piace e cosa non le piace della tv di oggi?
“Mi piace tenerla spenta, perché dopo un corto circuito non l’ho fatta più riparare e lo farò solo quando ci saranno programmi degni. Mancano idee, oggi la tv è vecchia, non c’è un ricambio generazionale, ci vorrebbeAro più giovani veri”.
Se glielo offrissero, lo farebbe un reality?
“Assolutamente no. Accetterei solamente se, assistito da un tutor, partissi per una missione spaziale. Ecco questo reality potrebbe essere una novità. Si parla tanto de L’Isola dei famosi: prima di tutto lì non si mangia e poi questi presunti famosi non li conosce nessuno. Sfido chiunque a dirmi se qualcuno di questi li ricorda qualcuno per cose che hanno fatto”.
In futuro dove la vedremo in tv o a teatro?
“In televisione: per il prossimo anno ho in programma un film per la Rai www.rai.it e su Sky www.sky.it verrà ripresa la serata che farò il 27 luglio alle Terrazze”.
Giancarlo Leone