Inaugurazione di grande livello per la 48.mesima edizione del Giffoni Film Festival con il l’arrivo di Andrea Bocelli e la consegna del Premio Truffaut (prima di lui assegnato ad altri artisti di fama internazionale come Richard Gere Julianne Moore, Alan Rickman, Eddie Redmayne, Amy Adams, Samuel Lee Jackson, Roberto Saviano), L’artista si è dichiarato stupito ma felice dell’invito e poi sollecitato dai suoi giovani fan ha parlato di passioni e della sua passione: “La musica, insieme alle arti, sono i veri linguaggi universali. Il canto, ma l’arte tutta, permette di trasmettere quel che le parole non riescono a fare. La musica dilata lo spirito“.
Arrivato al Giffoni con la moglie Veronica e i figli Matteo e Virginia ha sollecitato i ragazzi a vivere la musica in prima persona. “L’opera – ha dichiarato il celebre tenore- è un po’ come il calcio: per amarla bisogna andarla a vedere a teatro”. Dopo la premiazione a Bocelli proiezione in anteprima del film Marvel “Ant-Man and the Wasp” presentato ai jurors direttamente dai protagonisti, Paul Rudd ed Evangeline Lilly.
Ma il Giffoni, da sempre non è solo grandi ospiti e divertimento, le tematiche affrontate sono sempre profonde, a volte durissime anche perché legate alle sfide dell’infanzia e ai problemi dell’adolescenza parlando con il linguaggio universale delle immagini cinematografiche ai ragazzi (e agli adulti) di ogni parte del mondo.
Conflitti generazionali, diversità, bullismo, migrazioni, sentimenti, dubbi, adolescenza, crescita personale sono al centro dei 100 film in concorso, tra lungometraggi e cortometraggi.
Un’edizione che mai come quest’anno dimostra, proprio con la selezione dei film in concorso, la sua straordinaria forza e vitalità, aprendo squarci sorprendenti e inediti su cinematografie proiettate al futuro provenienti da tutto il mondo destinate a colpire l’immaginazione dei 5.601 giurati provenienti da 52 paesi del mondo. Tema di scottante attualità è quello affrontato da “More”, film turco di Onur Saylak, presentato in concorso nella sezione +13 su un quattordicenne che aiuta il padre a gestire il traffico clandestino di esseri umani in Europa tra immigrazione sfruttamento immoralità e sofferenza umana.
Un fantasy potentissimo, sezione +13, sarà di scena sabato 21 luglio: “I kill giants”, diretto dal danese Anders Walter, racconta la storia di un’adolescente che sceglie di sfuggire alla realtà della scuola e a una squallida vita familiare ritirandosi nel magico mondo di Titani e Giganti ma saranno i suoi giganti, cioè le sue paure rappresentate dai bulli della scuola, i suoi veri avversari da sconfiggere. “Friend” del regista keniano Wanuri Kahiu è il sorprendente film presentato lo stesso giorno tra i +16, la sezione caratterizzata da una grande attenzione ai temi delle donne: nella pellicola si affronta il tema dell’omosessualità femminile in un paese in cui essere lesbiche è considerato un reato.
Ma Giffoni osa e sa andare alla ricerca di storie incredibili come quella ambientata in Siria (sezione +18) del regista Hanro Smitsman “Brothers”: una strana coppia di fratelli formata da un cinico comico di cabaret e da un veterano afgano viaggiano verso il paese devastato dalla guerra in cerca di Yasin il fratello più piccolo scomparso dopo aver lasciato un campo profughi in Giordania. Domenica 22 luglio occhi puntati sull’americano Some Freaks (+18) di Ian MacAllister McDonald con Thomas Mann, Marine Ireland e Lily Mae Harrington in una storia in cui un punk sovrappeso, un derelitto con un occhio solo e un gay lottano per dare un senso alla propria esistenza.
Lo stesso giorno il concorso +16 schiera la straordinaria opera prima dell’americana Jordana Spiro, “Night Comes on”, storia di una ragazza che esce dal carcere minorile e con la sorella intraprende un viaggio per vendicare la morte della madre.
Mercoledì 25 luglio, nella sezione +18, “The Hungry Lion” del regista giapponese Takaomi Ogata film che affronta il tema della prostituzione minorile e della pedopornografia con la storia di un insegnante arrestato dopo pesanti accuse. “This Crazy heart” è il fiore all’occhiello del concorso +13 in chiusura, il 27 luglio: diretto dal tedesco Marc Rothemund il film, che uscirà anche in Italia, racconta la storia di una profonda amicizia tra due ragazzi, uno figlio di papà, l’altro in costante pericolo di vita per una malattia cardiaca. Lo stesso giorno, nella sezione +16 occhi puntati anche sul brasiliano “Rust” di Aly Muritiba, sulla deviazioni dei social media e i pericoli del bullismo digitale capaci di distruggere le esistenze.
Ludovica Mariani