XX Biennale di Flamenco di Siviglia

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Dal 6 al 30 settembre 2018, la capitale andalusa, Siviglia, si accende e apre la sua finestra al mondo sul flamenco

Coinvolgendo undici spazi cittadini, dove le novità assolute -la Plaza de Toros, il Porto di Siviglia, lo Spazio Turina e la recentemente inaugurata Factoria Cultural-, avranno l’onore di accogliere gli spettacoli di compagnie e artisti dell’arte flamenca, la Biennale si presenta più innovativa che mai.

Oltre ai luoghi tradizionali già conosciuti come il Teatro della Maestranza o il Lope de Vega, il Teatro Alameda o il Central, l’Hotel Triana o il Reale Alcazar e la ricuperata Chiesa di San Luigi dei Francesi, questa edizione aggiungerà l’Arena delle corride che si aprirà per l’inaugurazione con lo spettacolo revisionato, appunto,  ‘Arena’ di Israel Galvàn.

 

 

Un’altra sorpresa sarà la trasformazione del Teatro Alameda, che diventerà il Caffè Alameda come gli antichi Caffè Chantant flamenchi per le notti della Biennale.

 

Il ciclo dei concerti ‘Al Arte de su vuelo. XX edizione’ suonerà principalmente al Lope de Vega, al Teatro della Maestranza e all’Hotel Triana, rivolgendo lo spirito verso i grandi trionfi del passato in una prospettiva aggiornata.

 

 

 

Mentre il ciclo ‘Cento anni del Canto’ si presenta come un ventaglio di concerti destinati alla chiesa di San Luigi, che, ripassando la storia del flamenco, conterà con le voci di affermati cantanti del passato insieme alle nuove promesse della voce.

 

Il Teatro della Maestranza, uno dei luoghi centrali della Biennale, alzerà il sipario l’8 e 9 settembre con le figure sacre del flamenco come Farruquito, Calixto Sànchez, José de la Tomasa e Pepa Montes. Mentre il 16 settembre sarà il turno di D. Quixote condotto da Andrés Marin, uno spettacolo che rivendicherà la grandezza del flamenco di fronte alle forme sceniche più contemporanee, coprodotto dal Teatro Chaillot di Parigi e dalla stessa Biennale.

Durante la seconda settimana di settembre, lo storico Real Alcàzar sarà la cornice privilegiata di tre spettacoli serali. L’Argentina col suo spettacolo Hàbitat, José Valencia con Bashavel e Fahmi Alquai con i Romances. Mentre fra Oriente e Occidente , artisti del livello di Carmen Linares, Ghalia Benali, Dani de Moròn, Marivì Blasco col suo gruppo ‘Accademia del Piacere’ saranno in scena il 10, 11 e 12 settembre.

Nella terza settimana del programma sarà il turno di Rocio Molina i giorni 18 e 19 con l’opera ‘Grito pelao’ al Maestranza.

Da parte sua, Maria Pagés metterà in scena ‘Una oda al Tempo’ il 21 settembre, e Tomatito – già premiato con la Medaglia d’Oro al Merito delle Belle Arti – con ‘Viviré’ che conterà con ospiti illustri come Arcangel e Duquende, il 22 settembre.

 

Nello stesso teatro, l’ultima settimana, il Ballet flamenco dell’Andalusia, diretto da Rafael Estévez offrirà Flamenco Lorquiano il 24 settembre e due giorni dopo, Rafaela Carrasco inaugurerà ‘El salon de Baile’ sotto la sua regia per Tamara Lòpez, Javier Baròn, Rubén Olmo e David Coria, fra gli altri. Le signore Juana la Pipa, Remedios Amaya e Juana Amaya saranno in scena nel ciclo ‘Al Arte de su vuelo. XX edizione’ il 27 settembre. L’ultimo appuntamento del Maestranza, il 29 settembre, sarà dedicato alla Compagnia di Eva Yerbabuena con ‘Cuentos de azucar’. Il teatro Lope de Vega si aprirà agli spettacoli di Joaquin GriloCositas mias’, El Granaino con Granaino Jondo e la Compagnia di Salvador Tàvora con ‘Quejio’ i giorni 13, 14 e 15 rispettivamente. La terza settimana della Biennale 17, 19, 20 e 23 sarà la volta di ‘Compadres’ con Nino de Pura e Manolo Franco, Pastora Galvàn con Maria Terremoto e la ‘Edad de Oro’.

Nel Teatro Central l’appuntamento è alle 23 ore, dove il 9 settembre la compagnia di Patricia Guerrero interpreterà ‘Distopia’; il 17 la ballerina Mercedes Ruiz sfoggerà la sua ‘Tauromagia’; il 21 si presenterà ‘La Tournée’ e il 23Nocturno’. Mentre nell’ultima settimana sarà il turno di ‘Yo soy’ durante le serate del 25, 27 e 29 settembre.

Inoltre, la Factoria Cultural del Poligono Sur (quartiere popolare di Siviglia), il nuovo spazio culturale, accoglierà spettacoli di innovativo formato dentro il ciclo Factoria Bienal: ogni sabato, al mattino un artista già affermato sceglierà un artista principiante per condividere la scena, intitolato “De la mano de…”, concepito come uno spazio di interazione delle vecchie e nuove voci del flamenco.

La XX edizione vuole avvicinare il flamenco a tutto il pubblico attraverso il canto, il suono e il ballo dimostrando che non è solo una manifestazione specifica della società andalusa, ma può arrivare a smuovere i più profondi sentimenti non solo agli appassionati ma anche a quelli che si approssimano a questa disciplina per la prima volta.

Come afferma il direttore, Antonio Zoido: “Il Flamenco, come tutte le arti, e specialmente essendo un’arte di tradizione orale, ha sempre bisogno di utilizzare questo tipo di trasmissione affinché sia tramandato da una generazione all’altra, indipendentemente dalle scuole e dai conservatori” e questa Biennale si conferma la “Festa dell’autunno” per i sivigliani e i visitatori.

Carmen del Vando Blanco

 

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