Recentemente a Palazzo Salomone Piccolomini a Pienza si è svolta la mostra dal titolo Luciano Regoli e la Scuola dell’Elba, curata da Sara Mammana e Roggero Roggeri e promossa dall’ Associazione Culturale “Biagiotti per l’Arte” con il patrocinio di Comune di Pienza e UNESCO.
Nelle sale di Palazzo Salomone Piccolomini, vero gioiello architettonico che sorge nel cuore della Città Ideale di Pienza opera di Bernardo Rossellino (1409-1464), sono stati in mostra un buon numero dei dipinti di Luciano Regoli (1949), l’artista che ha fondato la sua missione artistica sulla negazione della giurata “Morte della Pittura Figurativa”.
L’artista avanza un’acuta analisi e un’approfondita riflessione sul ruolo e il significato della pittura figurativa attraverso i secoli, fino a raggiungere la triste constatazione che troppo spesso, nel contesto contemporaneo, questa forma d’arte è messa a tacere per l’avanzare, apparentemente inesorabile, dei nuovi linguaggi espressivi che il Novecento ha prodotto.
Tuttavia, la morte della pittura figurativa è ancora un processo in itinere con il conseguente consolidamento della tradizione pittorica classica resa ancora più viva ed attuale.
Una pittura, quella Regoli di, fatta di mestiere sopraffino, di dominio dell’arte di antica tradizione, dove tecnica e sentimento si coniugano alla perfezione, per contemperare ragione e anima. Si tratta di ritratti, scene di tradizione religiosa, quadri di figura, nature morte, paesaggi.
Mai copie o pedisseque “riprese”, ma opere originali, assolutamente contemporanee, fresche, innovative, L’esposizione ha visto anche la presenza di una selezione di opere dei suoi allievi appartenenti alla Scuola dell’Elba, da lui fondata nel 2016, come Alessandra Allori (1974) e Gabriella Volpini (1968) .
Vittoria Severini