Alla Estorick Collection of Italian Modern Art di Londra https://www.estorickcollection.com dal 26 settembre al 23 dicembre 2018 c’è la mostra dal titolo “A new Figurative Art 1920-1945” dalla Collezione Jannaccone che presenta opere della Scuola di Via Cavour, dei Sei di Torino e di Corrente con 50 tra dipinti e sculture.
La mostra presenta 50 opere della Collezione di Giuseppe Jannaccone, avvocato milanese, che ha riunito opere figurative del periodo 1920-1945. Jannaccone ha raccolto questa collezione iniziando con l’andare a vedere l’arte antica a Brera e a Palazzo Reale di Milano, restando affascinato dalla figurazione. Visitare le mostre d’arte e collezionando le stesse è stato un modo per l’avvocato di distendersi dallo stress del suo lavoro giornaliero fin da quanto era un giovane legale, dedicando il tempo libero allo sviluppo del suo interesse per l’arte.
Le 50 opere di vari artisti iniziano con quelli che si opposero al regime figurativo imposto dal fascismo come il retour à l’ordre patrocinato da Margherita Sarfatti. Così la collezione inizia con gli artisti della Scuola di Via Cavour come Mario Mafai e Antonietta Raphael e il Gruppo dei Sei di Torino con Gigi Chiessi, Nicola Galante, Carlo Levi e Francesco Mezio per arrivare a quelli che si riferivano alla Rivista Corrente fondata da Ernesto Treccani che comprendeva oltre all’editore-pittore anche Arnaldo Badodi, Bruno Cassinari, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Aligi Sassu, Italo Valenti e Emilio Vedova.
Agli artisti precedentemente segnalati vanno incluse le opere di Filippo de Pisis, Fausto Pirandello e Ottone Rosai con rare sculture figurative del primo Lucio Fontana. Nelle 50 opere sono inclusi sia Renato Guttuso che Alberto Ziveri. La collezione è una chiave per far comprendere lo sviluppo dell’arte moderna italiana del periodo. La Scuola di Via Cavour che comprendeva Mafai, la Rafael e Scipione era in opposizione, come detto, al ritorno all’ordine novecentesco. La loro pittura aveva un nuovo linguaggio ed era marcatamente diversa. Il loro stile ha influenzato anche Pirandello, Guttuso e Ziveri.
I SEI della Scuola di Torino furono influenzati dall’impressionismo francese e il loro lavoro era caratterizzato dalla composizione semplice e essenziale. La loro arte fu prodromica al chiarismo lombardo perché si basava sull’impiego della luce e sulla loro tavolozza. Il Gruppo di Corrente che gravitava intorno alla rivista di pari nome fondata da Treccani nel 1938, si rifaceva al Picasso di Guernica con un’arte civile e simbolica contraria al regime fascista, ma la loro non fu una regressione rispetto all’evoluzione artistica, bensì un’avanguardia.
Nella collezione figurano anche due lavori di de Pisis che durante la prima guerra mondiale si trovò a lavorare a Ferrara con de Chirico, Savinio e Carlo Carrà.
Questa collezione è emblematica dello sviluppo dell’arte italiana figurativa compresa tra gli anni Venti e il dopoguerra.
Emilia Dodi