Arte in galleria dal 24/09/2018 al 30/09/2018

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Selezione accurata delle esposizioni nelle pinacoteche, nei musei, nelle gallerie d’Arte di Roma a cura di Cristiano Felice dal 24/09/2018 al 30/09/2018.

ACCADEMIA DI UNGHERIA IN ROMA – Arti visive Via Giulia 1 Roma.

REVITART. Mostra della Colonia internazionale degli artisti di Cered. Cered è un villaggio ungherese di 1105 abitanti, sito nella parte nord-orientale della contea di Nógrád, vicino al confine slovacco, nella valle del fiume Tarna. I suoi abitanti svolgono delle attività prevalentemente agricole e di selvicoltura. La colonia internazionale di artisti contemporanei di Cered, fondata nel 1996 da artisti ed appassionati d’arte, è una scena artistica/residenza artistica con orientamento prettamente internazionale, inteso a preservare le tradizioni della classica colonia artistica, promuovere gli artisti, confrontare l’arte figurativa contemporanea ungherese con quella straniera, fare conoscere a largo spettro l’arte figurativa ungherese. La mostra presenterà le opere di ben 25 artisti provenienti da varie parti d’Europa. Fino al 10 Novembre 2018.

 

ASSOCIAZIONE CULTURALE SUPERSPAZIO – Arti visive Piazza di Montevecchio 16A, Roma.

L’APPARENZA DELLE CERTEZZE. Personale di Flaminia Bonfiglio. Il tema della mostra è proprio la scissione fra tradizione e arte digitale, andare oltre i limiti tangibili e conosciuti, l’apparenza delle certezze come superamento di una classicità manifesta del disegno per mettere lo spettatore di fronte a un’applicazione tecnica più empirica e innovativa. Fino al 30 Settembre 2018.

 

AUDITORIUM – PARCO DELLA MUSICA – Arti visive Viale Pietro De Coubertin 34, Roma.

LA LUCE DI ROMA. Personale di Alessandra Giovannoni. Fino al 10 Ottobre 2018.

 

CASA DEL PARCO – Arti visive Via della Pineta Sachetti 78, Roma.

TERRA ARIA ACQUA. ACQUERELLI PASTELLI ACRILICI. Personale di Maria Pia Micheletto. La mostra presenta opere paesaggistiche in una sorta di metafisica del naturale che inducono alla riflessione in chiara antitesi ad una visione impressionistica e fugace legata all’istante passeggero. Fino al 10 Ottobre 2018.

 

CASA DELLE LETTERATURE – Arti visive Piazza dell’Orologio 3, Roma.

INTRECCI DI CERAMICHE E PAROLE. Personale di Valerio Diotto. Fino al 10 Ottobre 2018.

 

CASA DI GOETHE – Arti visive Via del Corso 18, Roma.

LA CASCATA E IL LAGO. UN GRAND TOUR IN OGGETTI E IMMAGINI. Personale di Robert Geschwantner. Fino al 23 Ottobre 2018.

CASTEL SANT’ANGELO – Evento arte Lungotevere Castello 50, Roma.

ARMI E POTERE NEL RINASCIMENTO. La mostra è dedicata interamente al mondo delle armi in età rinascimentale. Fino al 4 Novembre 2018.

 

CENTRO LUIGI DI SARRO – Arti Visive Via Paolo Emilio 28, Roma.

DREAM. Sono in mostra le opere di Luigi Teodosi dell’ultimo ventennio che compendiano più di sessanta anni di carriera artistica sempre accompagnata da grande curiosità, entusiasmo e sulle ali di una creatività libera e indomita, sgorgata naturalmente fin dall’infanzia. Fino al 6 Ottobre 2018.

 

FONDAZIONE MEMMO – PALAZZO RUSPOLI – Arti visive Via della Fontanella di Borghese 56d, Roma.

KOVO. Personale di Kaya. Fino all’11 Novembre 2018.

 

FONDAZIONE MEMMO – PALAZZO RUSPOLI – Arti visive Via della Fontanella di Borghese 56d, Roma.

RUINE. Personale di Kerstin Braetsch. Fino all’11 Novembre 2018.

 

GALERIA CERVANTES – Arti visive Piazza Navona 91, Roma.

LA POETICA TRA ASTRAZIONE E FIGURAZIONE.  Arte informale e pittura realista nella Spagna degli anni ’50 e ’60. Per la prima volta in Italia una selezione di 34 opere fondamentali dell’arte spagnola degli anni ’50 e ’60. Un percorso unico attraverso l’arte informale e figurativo del gruppo El Paso e i Realisti di Madrid che, attraverso l’arte, hanno saputo rinnovare il panorama artistico spagnolo. Antonio López, Amalia Avia, María Moreno, Manuel Millares, Juana Francés, Antonio Saura, Rafael Canogar, Manuel Rivera e Martín Chirino, tra gli altri, mostreranno come astrazione e figuraione sono correnti artistiche molto più vicine di quello che possono sembrare a prima vista. Fino al 12 Gennaio 2019.

 

GALERIE EMANUEL LAYR ROME – Arti visive Via dei Salumi 3, Roma.

REVELATIONS. Collettiva con le opere di: Lisetta Carmi, Merlin Carpenter, Anne Dick, Ilya Lipkin, Hans-Christian Lotz, Birgit Megerle, Till Megerle, John Miller, Gerwald Rockenschaub, Jack Smith, Megan Francis Sullivan, Jutta Zimmermann, Heimo Zobernig. Fino al 3 Novembre 2018.

 

GALLA – Arti visive Via degli Zingari 28, Roma.

ALTE VETTE. La pittura “manifesta” nell’opera di Onze si esprime e si svolge con i tratti decisi,di una materialità pop-espressionista, attraverso tecniche raffinate e composite con stratificazioni e sovrapposizioni di mosaici cartacei, in una rilettura originaria della tecnica del collage. Fino al 13 Ottobre 2018.

 

GALLERIA DI FRANCESCA ANTONINI – Arti visive Via Capo le Case 4, Roma.

UGANDA. MA DOVE LO TROVATE IL TEMPO? Un libro fotografico e una mostra per documentare il lavoro dei medici e dei volontari che ogni anno, in Africa, effettuano formazione specifica teorica e pratica e interventi di chirurgia plastica ricostruttiva su numerosi pazienti che, altrimenti, non potrebbero ricevere cure. Operazioni salvifiche non solo dal punto di vista della salute, ma anche riabilitative a livello di percezione sociale e possibilità di lavorare. È il lavoro prezioso che porta avanti l’associazione Cute Project e che ogni anno viene documentato per immagini da fotoreporter invitati a trascorrere un periodo di residenza d’artista in Uganda e in Benin. L’ultima protagonista è stata Monica Carocci, che ha realizzato il libro “Uganda – Ma dove lo trovate il tempo?” e la mostra fotografica, dallo stesso titolo. «Monica Carocci è partita nel novembre 2017 per passare assieme ai medici e volontari di Cute Project Onlus alcune settimane, piene di vita e di vite. Un racconto visivo che va ben oltre le fotografie e la mera descrizione oggettiva. Perché non bastano le parole per raccontare le esperienze. A volte le immagini sono sguardi che si aprono direttamente sulle cose che accadono, sui luoghi, sulle persone, sui gesti, i dettagli, le luci. E riescono a portarne testimonianza visiva ed emotiva. A restituire un’atmosfera e una dimensione che altrimenti sarebbe perduta». Il lavoro di Monica Carocci è insieme arte e vita, esperienza condivisa che coinvolge il visibile e quello che non lo è. Le fotografie di Monica, secondo il suo stile inconfondibile, sono opere dove pittura e scultura si mescolano, stampate a mano da lei stessa su carta baritata. «Immagini preziose e uniche che appartengono a un flusso visionario e poetico eppure emerso dal mondo reale. Bianchi e neri, paesaggio umano e naturale, architetture che si sciolgono una dentro l’altra. Un invito a guardare davvero, a sentire. Questo in fondo fanno i medici e i volontari di Cute Project». Fino al 28 Settembre 2018.

GALLERIA ALESSANDRA BONOMO – Arti visive Via del Gesù 62, Roma.

HEMIOLA. Personale di Margrét H. Bloendal. Fino al 30 Settembre 2018.

 

GALLERIA IL COLLEZIONISTA – Arti visive Via Rasella 132, Roma.

DDONNA/DEMONE/DEA. AFFETTI, EFFETTI, DISAFFEZIONI EMOTIVE. Personale di Francesco Siclari. Fino al 28 Settembre 2018.

 

GALLERIA GALLERATI – Arti visive Via Apuania 55, Roma.

NON TI FACCIO USCIRE, NON TI LASCIO ENTRARE. Personale di Rita Mandolini. Fino al 19 Ottobre 2018.

 

GALLERIA GILDA LAVIA – Arti visive Via dei Reti 29/C, Roma.

WELCOME APOCALYPSE. Personale di Pamela Diamante. Fino al 29 Settembre 2018.

 

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA– Arti Visive Viale delle Belle Arti 131, ROMA.

LA VERITA’ E’ SEMPRE UN’ALTRA. DIALOGO TRA DUE COLLEZIONI La Galleria Nazionale apre i propri spazi alla collezione dell’EMST – National Museum of Contemporary Art di Atene includendo nel percorso espositivo della grande mostra Time is Out of Joint un nucleo di opere provenienti dal museo greco. Questa mostra, che costituisce la terza edizione di una serie di progetti espositivi dal titolo EMST in the World, si focalizza sugli artisti rappresentativi del Gruppo Sigma, storico movimento fondato a Roma nel 1959 da diversi artisti greci. Artisti: Dimitris Alithinos, Manolis Baboussis, Vlassis Caniaris, Stathis Chryssikopoulos, Dimitris Condos, Eirini Efstathiou, Yannis Gaitis, Emily Jacir, Nikos Kessanlis, Kimsooja, Piotr Kowalski, Dimitris Kozaris, Kyrillos Sarris, Thomas Struth, Costas Tsoclis, Costas Varotsos, Mary Zygouri. Fino all’11 Novembre 2018.

 

GALLERIA NAZIONALE DI ARTE MODERNA – Arti Visive Viale delle Belle Arti 131, Roma.

BRIC-A-BRAC THE JUMBLE OF GROWTH. La mostra esplora il processo di trasformazione economica, sociale e culturale nei paesi in cui l’economia di mercato cresce verticalmente e su scala globale. Sono presi in esame i diversi modi in cui l’arte ha partecipato o reagito ad alcuni di questi cambiamenti e le conseguenze rispetto alla società e ai singoli individui. L’espressione francese bric-à-brac comunemente designa un’accozzaglia di oggetti eterogenei, disposti talvolta in maniera confusa. Casualmente, il primo termine della locuzione coincide con l’acronimo BRIC – Brasile, Russia, India, Cina – coniato nel 2001 dall’economista Jim O’Neill per parlare dell’importante ruolo economico globale attualmente svolto da questi quattro paesi. BRIC spesso ora identifica un processo storico, la forte crescita del potere economico dei paesi in via di sviluppo. Tale cambiamento è un esito della globalizzazione che sta producendo un impatto planetario non solo sull’economia, ma in ogni campo. La nuova situazione coinvolge non soltanto i paesi BRIC, ma anche altre economie emergenti. Il titolo cinese della mostra, “Un’alternativa”, sottolinea la natura eterodossa di questa mutazione e, in un certo senso, la sua “democratizzazione” della macroeconomia mondiale. Le nuove potenti economie di mercato stanno vivendo una notevole accelerazione della crescita economica, che si accompagna a modernizzazioni rapide, disomogenee, spesso all’interno di società tradizionali. Prevalgono i contrasti netti, risultato di queste trasformazioni radicali: un bric-à-brac di situazioni disparate. La mostra ne esplora contraddizioni e contrasti. Molti artisti reagiscono a tali temi, li esprimono o li trattano in profondità. Alcuni affrontano problemi sociali, altri sono più orientati verso le soggettività. Tutti, però, illuminano le complessità analizzate dalla mostra con opere di grande impatto artistico ed estetico. Artisti: W. Delvoye, A. M. Maiolino, C. Marcelle, Go. Wang, Gu. Wang, H. Ni, L. Wang, L. Tian, L. Lei, F. Weng, W. Gao, X. Yang, Z. Lu, Z. Du, Young-hae Chang Heavy Industries, W. Prieto, S. Gupta, J. Penjweny, E. Cucchi, F. Clemente, R. Mambor, M. Rotella, G. Turcato, D. Ortega, M. Fatmi, D. Conlon / J. Harker, J. Kolár, AES+F, C. Lucas, F. S. Castillo, K. Geers, T. Hirschhorn. Fino al 14 Ottobre 2018.

 

THE GALLERY APART – Arti visive Via Francesco Negri 43, Roma.

CHTO DELAT / BABI BADALOV. Il collettivo pietroburghese Chto Delat (Che fare?), torna ad esporre negli spazi della galleria, questa volta insieme a Babi Badalov, artista nomade attualmente di stanza a Parigi, amico intimo del collettivo. Fino al 23 Novembre 2018.

 

GAVIN BROWN – Arti visive Via dei Vascellari 69, Roma.

Personale di Sam Pulitzer. Fino all’8 Dicembre 2018.

 

GOETHE INSTITUT ROM – Arti visive e Performance Via Savoia 15, Roma.

MAPPE SONORE. A tentare di dare concretezza visiva alle onde sonore, a creare visioni e nuovi immaginari, sono tre artiste fra le più interessanti protagoniste della scena della sound art contemporanea: Micol Assaël, Christina Kubisch, Aura Satz. Tre artiste che sono anche l’esempio di una tendenza preponderante nel mondo dell’arte: rendere visibile qualcosa che in apparenza si nasconde, dare fisicità ad elementi pensati da sempre come intangibili. Suono e scienza applicata, strumenti fai da te, software e algoritmi, le opere in mostra aspirano a dare forma all’invisibile, un compito che oggi riesce grazie anche alla nascita di tecnologie e intelligenze artificiali sempre più evolute. Con incontri, perfomance e workshop, saranno approfonditi i sempre più labili confini tra reale e virtuale e come questi incidono sulla nostra percezione del reale influenzando la nostra vita e gli spazi fisici in cui viviamo. Fino all’8 Marzo 2019.

 

HORTI LAMIANI BETTIVO’ – Arti visive Via Giovanni Giolitti 163, Roma.

HOME SWEET HOME. Personale di Monica Pirone. Fino al 7 Ottobre 2018.

 

ISTITUTO GIAPPONESE DI CULTURA A ROMA – Arti visive Viale Antonio Gramsci 74, Roma.

ENDOCOSMO MARAINI. IL GIAPPONE DI FOSCO MARAINI. La mostra ripercorre visivamente l’esperienza umana ed estetica di Fosco Maraini in Giappone, proponendo una selezione di oltre quaranta fotografie, testimonianze e ricordi delle figlie, e un montaggio video della regista Mujah Maraini-Melehi. Fino al 20 Ottobre 2018.

 

ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA – CALCOGRAFIA – Arti visive Via della Stamperia 6, Roma.

UNO SGUARDO SULLA GRAFICA CINESE. Collettiva dedicata all’incisione cinese contemporanea, con opere che, tra tradizione e innovazione, esprimono il nuovo che avanza: Tang Chenghua, Liu Haichen, Wang Huaxiang, Zhou Jirong, Wang Mingxian, Zhang Minije, Wang Weirong, Cai Yuanhe. Fino al 30 Settembre 2018.

ISTITUTO POLACCO DI CULTURA DI ROMA – Arti visive Via Vittoria Colonna 1, Roma.

Personale fotografica di Adam Broż. Fino al 17 Ottobre 2018.

 

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

ROAD TO JUSTICE. Le ferite e le violenze presenti nella società africana e la ricerca di possibili risoluzioni. Fino al 14 Ottobre 2018.

 

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

AFRICAN METROPOLIS. UNA CITTA’ IMMAGINARIA. Una panoramica approfondita sulla scena artistica e culturale del continente africano. Fino al 4 Novembre 2018.

 

MAXXI –MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO – Arti visive Via Guido Reni 4a, Roma.

INDEPENDENT – NESXT. Presentazione del lavoro di Nesxt. Fino al 17 Febbraio 2019.

 

MERCATI DI TRAIANO – Informativa Via IV Novembre 64, Roma.

I CONFINI DELL’IMPERO ROMANO. IL LIMES DANUBIANO: DA TRAIANO A MARCO AURELIO. Una mostra documentaria che definisce il concetto di Limes danubiano, linea di confine dell’Impero Romano ma anche luogo di incontro e di scambio tra due civiltà. Fino al 18 Novembre 2018.

 

MONITOR – Arti Visive Via Sforza Cesarini 43A-44, Roma.

DISCORSO SUL SEGNO. Personale di Claudio Verna. Fino al 10 Novembre 2018.

 

MUSEI CAPITOLINI – Grande evento Piazza del Campidoglio 1, Roma.

LA ROMA DEI RE. IL RACCONTO DELL’ARCHEOLOGIA. La mostra testimonia le fasi di vita più antiche della città e sarà ospitata nelle Sale Espositive di Palazzo Caffarelli e nell’Area del Tempio di Giove dei Musei Capitolini. Fino al 27 Gennaio 2019.

 

MUSEO CARLO BILOTTI – ARANCIERA DI VILLA BORGHESE – Arti Visive Via Fiorello La Guardia 4, Roma.

SULL’ORLO DELLA FORMA. La ricerca espressiva dell’artista coreano Peter Kim è caratterizzata da un costante richiamo ai temi archetipici della memoria, alle fratture del tempo e alle sollecitazioni del presente, con particolare riferimento al rapporto fra natura e cultura. Fino al 4 Novembre 2018.

 

MUSEO NAZIONALE ROMANO – PALAZZO ALTEMPSArti Visive Piazza di Sant’Apollinare 8 Roma.

PASSI. Personale di Alfredo Pirri. Fino al 6 Gennaio 2019.

 

MUSEO PIETRO CANONICAArti Visive Viale Pietro Canonica 2, Roma.

Personale di Rolf Nowotny. Dopo aver soggiornato a più riprese a Roma, l’artista danese ha concepito un progetto ispirato al contesto storico e culturale del Museo Canonica che articola il suo percorso creativo attraverso installazioni, composizioni plastiche, grafiche e sonore. Fino al 28 Ottobre 2018.

 

MUSEO PREISTORICO ETNOGRAFICO “LUIGI PIGORINI”Informativa Piazza Guglielmo Marconi 14, Roma.

GEISHA. L’ARTE, LA PERSONA. La mostra Geisha – l’arte, la persona ripropone al pubblico di Roma il percorso ideato per l’esposizione Oggetti per passione – Il mondo femminile nell’arte giapponese, che si è tenuta a Cagliari nel Palazzo di Città e nel Museo d’Arte Siamese dal 27 giugno al 8 settembre 2013. I materiali esposti, raccolti in Giappone dallo scultore Vincenzo Ragusa tra il 1876 e il 1882, sono legati al mondo femminile che, pur non essendo esaustivamente rappresentato nella collezione Ragusa, emerge tuttavia vivido e intrigante, anche in virtù dell’accostamento con le immagini delle cortigiane di Yoshiwara (il quartiere del piacere della capitale Edo), che sono state scelte per accompagnare gli oggetti. Nella raccolta Ragusa sono molte le xilografie e i libri illustrati (ehon) che raccontano l’ukiyo, il mondo fluttuante della cultura e della società di Edo, il suo culto per la bellezza unito alla consapevolezza dell’effimera realtà della natura umana. Spesso i volumi erano veri e propri cataloghi delle geisha più conosciute, ne sottolineavano l’avvenenza, la raffinatezza o la maestria nelle arti dell’intrattenimento, al fine di indirizzare i clienti nella scelta più appropriata per passare piacevolmente il tempo nella “città senza notte”. Pur appartenendo a questo genere di libri illustrati, nei volumi della serie “Ehon seir? bijin awase” (Libro illustrato a paragone delle bellezze delle Case Verdi) pubblicati da Suzuki Harunobu, nel 1770 le geisha non appaiono come maliarde raggiungibili solo da pochi eletti, disposti a spendere capitali per i loro favori, ma sono ritratte nella dimensione della vita quotidiana, nei quartieri privati (oku) dove si svolgevano i momenti più intimi della loro giornata. Le giovani donne mostrano con grazia eterea come si prendevano cura del proprio corpo: il trucco del viso, le elaborate acconciature dei capelli, l’abbigliamento e gli accessori del vestiario che le rendevano così affascinanti agli occhi dei clienti. Rivelano la dedizione al perfezionamento delle arti indispensabili per la loro attività di intrattenitrici nei banchetti: la musica, la danza, la composizione floreale (ikebana), la conoscenza della poesia e della calligrafia, strumenti di una seduzione più sottile ma altrettanto necessaria per la conquista della notorietà. I momenti di ozio e di svago, i passatempi preferiti, il fumo, la lettura, la compagnia degli animali domestici, i giochi, completano il quadro di un mondo celato agli sguardi indiscreti dal sottile ma invalicabile schermo dei silenziosi pannelli scorrevoli. La geisha, tra tradizione e modernità nelle foto di Fabrizio e Federico Bonifazi: La società giapponese ha sempre seguito una linea retta nella sua storia, ha sempre evitato di subire contaminazioni da parte di altre culture. Nel corso degli anni, però, ha dovuto cedere alle influenze europee ed americane, cambiando, così, alcuni aspetti antropologici della società e del costume. Una delle pochissime figure a non aver mutato aspetto è quello della geisha, che, seppur in maniera minore, vede ancora oggi ragazze e donne intraprendere questo percorso di vita. Rispetto al passato, quasi tutto ciò che circonda la figura della geisha è cambiato nel corso degli anni, ma la tradizione rimane salda alle regole di un tempo, sull’abbigliamento, acconciatura, trucco, musica, danza e canto. Nelle foto, maggiormente rappresentato è il quartiere di Gion, a Kyoto, dove ancora oggi si respira l’atmosfera di epoche antiche, ma con qualche cambiamento. Alle tradizionali fioche luci del quartiere oggi si contrappongono insegne luminose, luci al neon, fari delle macchine e dei motocicli che attraversano la via principale, ma anche i flash dei fotografi che tentano di rubare qualche scatto alle geisha, così come i taxi giapponesi che hanno preso il posto degli popolari risciò (Jinrikisha) trainati per le vie della città. Fino al 30 Ottobre 2018.

 

MUSEO DI ROMA IN TRASTEVEREArti Visive Piazza di Sant’Egidio 1B Roma.

Personale di David Rubinger. La mostra prevede l’esposizione di oltre settanta fotografie in bianco e nero e a colori di dimensioni diverse. Con una particolare sensibilità artistica e umana Rubinger è riuscito, attraverso il suo occhio-obiettivo, a raccontare i grandi eventi della storia contemporanea, fatti di persone e di luoghi significativi per la memoria dello Stato ebraico. Fino al 4 Novembre 2018.

 

OPERATIVA ARTE CONTEMPORANEAArti Visive Via del Consolato 10, Roma.

THE H.P. COLLECTION. Una surreale collezione immaginata appartenere ad uno dei capostipiti della letteratura horror e considerato da molti uno dei precursori della fantascienza: Howard Philips Lovecraft. Opere di: Joanne Burke, Ennio Calabria, Duilio Cambellotti, Giuseppe Capitano, Fabrizio Clerici, Giovanni Copelli, Michela de Mattei, Emanuele de Raymondi, Cleo Fariselli, Giuseppe Gallo, Luca Grimaldi, Andrea Grotto, Emiliano Maggi, Marta Mancini, Salvatore Meli, Matteo Nasini, Valerio Nicolai, Sergio Ragalzi, Patrick Savile, Vincenzo Simone. Fino al 15 Ottobre 2019.

 

OSPIZIO GIOVANI ARTISTIArti Visive Via Cernaia 15, Roma.

LA COLLEZIONE VISIONARIA. Le opere di otto artisti internazionali, realizzate in video, grafica e fotografia, tutte come sempre provenienti dalla Collezione dell’OGA, immergeranno l’Ospizio Giovani Artisti in un caleidoscopio di suoni e visioni oniriche, surreali, concettuali, astratte e psichedeliche di alta qualità. Gli artisti: Pierre Ajavon, Elena Danylova, Dana Danylova, Werther Germondari, Denton Peter McCabe, Fran Orallo, Karen Piddington, Mark Tholander. Fino al 30 Settembre 2019.

 

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONIArti Visive Via Milano 13, Roma.

SERGIO CECCOTTI: IL ROMANZO DELLA PITTURA 1958-2018. La mostra ripercorre il personale “romanzo della pittura” di Sergio Ceccotti, artista antesignano della figurazione italiana contemporanea, lungimirante erede della metafisica dechirichiana e del realismo magico. Dai primi dipinti della fine degli anni Cinquanta dalle suggestioni neocubiste (Il giradischi, 1958; Ricordo d’Olanda, 1959) a quelli della prima metà degli anni Sessanta nei quali riecheggia potente l’espressionismo tedesco (Al bar II, 1962), la mostra prosegue con gli intensi lavori dei decenni successivi (Avventura & mistero, 1966; Un delitto, 1967; Combattimento di Tancredi e Clorinda, 1980; Sonata, 1998) immersi in quello che potrebbe essere chiamato realismo ceccottiano, una visione pittorica colta, raffinata e originale che distilla spunti della storia dell’arte, che impiega artifici retorici del cinema alla Hitchcock, del fumetto (come Diabolik delle sorelle Giussani), della fotografia, del fotoromanzo e della letteratura di genere, dal racconto poliziesco alla Hammett o alla Chandler, alla narrativa di autori contemporanei come Georges Perec, Patrick Modiano, Antonio Tabucchi o Paul Auster. Nei dipinti di Ceccotti si rinnovano anche gli spunti dei rebus o meglio, dei disegni dell’illustratrice della Settimana Enigmistica Maria Ghezzi. Ceccotti, pertanto, come il disegnatore di Peter Greenaway ne I misteri dei Giardini di Compton House o come il fotografo di Blow-Up di Michelangelo Antonioni, rivela le sottili malvagità celate nelle sue, apparentemente tranquille, vedute di città, nei suoi paesaggi urbani (Notturno, rio dei Mendicanti, 1990; Hiver à Montmartre, 1991; Estate a piazzale Flaminio, 2016), e forse altre scomode verità potrebbero venire alla luce se fossimo capaci di trovare il codice che governa i suoi articolati e quasi beffardi rebus dipinti. Fino al 14 Ottobre 2019.

 

PALAZZO VENEZIAEvento Arte Via del Plebiscito 118, Roma.

DONATELLO A PALAZZO VENEZIA. il prezioso busto in terracotta raffigurante San Lorenzo, realizzato da Donatello, finora comparso in mostre temporanee, viene posto a Palazzo Venezia per circa nove mesi a disposizione del grande pubblico. Fino al 28 Aprile 2019.

 

ROBERTO COIN – Arti Decorative Via del Babuino 73, Roma.

GIOIELLI D’ARTISTA. Un autentico “museo in miniatura”, i cui protagonisti sono Arman, Pol Bury, Turi Simeti, Marco Lodola, Lim Dong Lak, Mauro Staccioli, Valerio Adami, Jean Claude Farhi, Emilio Isgrò. Fino al 29 Settembre 2018.

 

ROSSO CINABRO– Arti visive Via Raffaele Cadorna 28, Roma.

CULTURAL DIFFERENCES. Collettiva sul concetto di differenze culturali, che nasce dall’idea di conoscenza personale e dalle differenze tra ognuno di noi. Opere di: Janice Alamanou, Jonathan Alfaro, Maria De Vido, Onno Dröge, Gul Durmayaz Guducu, Emma, Eivor Ewalds, Ana Paola González, Linda Grool, Andreina Guerrieri, Christina Haupts, Sabine Heetebrij, Gary Hopkins, Osamu Jinguji, Stefanie Kamrath, Aleksandra Koso&#324, Judith Lange, Lisa J Levasseur, LiV, Stjepko Mamic, Walter Marin, Nevine Mattar, Alexandra Mekhanik, Mikesch, Elvio Miressi, Paris Leroy, Irena Procházková, Prussi, Giulia Quaranta Provenzano, Daniela Rebecchi, Sandra Schawalder, Gladys Sica, Christina Steinwendtner, Valérie Vandermotten, Anthony Vella, Pelle Wadströmer, Fu Wenjun. Fino al 5 Ottobre 2018.

 

SANTA MARIA NUOVA – Arti visive Via Appia Antica 251, Roma.

APPIA SELF-PORTRAIT. IL MITO DELL’APPIA NELLA FOTOGRAFIA D’AUTORE. Foto storiche si alternano a istantanee di rinomati fotografi del Novecento, da Elliott Erwitt a Milton Gendel, da Pasquale De Antonis a Federico Patellani e contemporanei, da Ferdinando Scianna a Elina Brotherus. Fino al 30 Settembre 2018.

 

STUDIO ARTE FUORI CENTRO – Arti visive Via Ercole Bombelli 22, Roma.

ROMINA. L’evento vuole essere un momento di confronto tra Mavi Ferrando, Teresa Pollidori ed Ilia Tufano che, nella loro lunga attività, hanno avuto un percorso professionale simile che le ha viste operare nella doppia veste di artiste e promotrici culturali. Fino al 28 settembre 2018.

 

STUDIO DR – Arti visive Via Tolemaide 19A, Roma.

DESTINO INCERTO. Collettiva con opere di  Enzo Amendola, Marcello Brizzi, Raffaele De Pompeis, Gabriele Funaro, Valerio Giuffrè, Nathan Mac Ryde, Mario Martini, José P. Pelaez, Maria Luz Seghezzo. Fino al 4 Ottobre 2018.

 

STUDIO TIEPOLO 38 – Arti visive Via Giambattista Tiepolo 38, Roma.

TERRA INCOGNITA. Personale di Marina Buening. Fino al 27 Ottobre 2018.

 

VILLA DI LIVIA – Arti visive Via della Villa di Livia 126, Roma.

PRIMA PORTA. “Prima Porta” é la reinterpretazione dell’artista Santiago Ydañez Ydañez degli affreschi che decoravano la Villa Di Livia , casa della moglie dell’Emperatore Augusto, conservati oggi al Museo Nazionale Roma Palazzo Massimo. La istallazione sarà presentata nello stesso parco archeologico dove sono stati trovati gli affreschi in torno al 1863. Un’idea nata durante la residenza dell’artista alla Academia de España en Roma nell’anno 2016/17. Sará presentata nello spazio originario archeologico che unisce elementi tipicamente romani, con note autobiografiche ed elementi ricorrenti nella sua pittura, una mescolanza di spiritualità ed estetica. Fino al 30 Ottobre 2018.

 

VIRUS ART – Arti visive Via Reggio Emilia 69, Roma.

LIGHT. Dopo aver acquisito una nutrita conoscenza dell’andamento delle correnti artistiche britanniche, Elena Faccenda torna a Roma per la sua prima personale. Fino al 27 settembre 2018.

 

VISIONAREA ART SPACE – Arti visive Via della Conciliazione 4, Roma.

MAGNO SUBSIDIO. L’opera, creata appositamente per lo spazio Visionarea, fa parte dell’immenso progetto “Museo di Storia Innaturale” concepito da Dario Ghibaudo nel 1990 e sviluppato fino ad oggi; attraverso la realizzazione di un universo possibile, l’artista sviluppa un’ipotesi di vita che va oltre ciò che si è naturalmente verificato. Fino al 4 Novembre 2018.

 

WHITE NOISE GALLERY – Arti visive Via dei Marsi 20/22, Roma.

TAKING CARE OF THE GARDEN OF EDEN. Personale di Jesus Herrera Martinez. Fino al 3 Novembre 2018.

 

FUORI ROMA

 

AGRIGENTO / MONREALE (PARCO DELLA VALLE DEI TEMPLI / CATTEDRALE DI MONREALE) – Arti visive Città di Agrigento e Monreale.

ECSTASY & ORACLE. Una sorprendente selezione di lavori sia noti che inediti realizzati dall’artista visivo Jan Fabre, creatore teatrale e autore fiammingo, un percorso straordinario che si snoda tra siti archeologici, luoghi di culto, monumenti e biblioteche di queste due splendide città siciliane. La mostra è tra i Manifesta 12/CollateralEvents e si inserisce nel cartellone di eventi di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, durante il quale, nel corso di tutto l’anno, si svolgerà un ricco programma che coinvolgerà non solo il capoluogo ma tutta l’isola. Esposti oltre cinquanta lavori realizzati da Jan Fabre tra il 1982 e il 2018: serie di disegni a matita e penna bic; sculture in diversi materiali, dalla cera al bronzo; film che documentano performance e mosaici realizzati con preziose ma solide e cangianti corazze di scarabei. L’artista presenta anche due opere inedite, pensate appositamente per questa occasione: “Schande übers Ganze Erdenreich!” e “Searching Oracle Stones“. L’esposizione si sviluppa in sinergia con luoghi di eccezionale valore storico e artistico: il Parco della Valle dei Templi e la città di Agrigento, Monreale e gli spazi del complesso monumentale della Cattedrale. Si instaura così una relazione tra l’arte greca dei templi, i mosaici bizantini e il personale vocabolario visuale di Fabre. Fino al 4 Novembre 2018.

 

CASA MANZONI – Arti visive Via Gerolamo Morone, 1 Milano.

CON SOR TE. Personale dello scultore Guido Lodigiani. Fino al 5 Novembre 2018.

 

CHIESA DI SAN FILIPPO – Arti visive Fermo.

IL QUATTROCENTO A FERMO. Tradizione e avanguardie da Nicola Di Ulisse a Carlo Crivelli. Fino al 7 Ottobre 2018.

 

CHIESA DI SANTA CATERINA – Arti visive Cannaregio 4924, Venezia.

STILL HOME STILL. Uno dei progetti di riqualificazione industriale più grandi del mondo: la ex Capital Steel di Pechino diventerà quartier generale degli sport invernali della Cina.” Per quasi un secolo Capital Iron and Steel Corporation (oggi Shougang Corporation) di Pechino è stata l’orgoglio industriale del paese e tra le acciaierie più importanti della Cina. Prima delle Olimpiadi Estive del 2008, per questioni di inquinamento Pechino trasferì l’industria al di fuori della città. Invece che demolire gli altiforni e le torri di raffreddamento, Pechino decise di mantenere le strutture come silenziosi memoriali. Oggi, con un nuovo importante appuntamento legato ai Giochi Olimpici (in questo caso le Olimpiadi Invernali di Pechino del 2022), gli urbanisti cinesi stanno lavorando per riportare in vita le rovine, generando nuovi contenuti e connotando questo sito di ulteriori significati. Il nuovo progetto conserverà il più possibile le architetture strutturalmente sicure, prevedendone il rinnovamento in tempi brevi. Come tributo per il centenario delle celebrazioni, la riqualifica sarà completata entro il 2019. Steel Home Still a Venezia metterà in mostra il passato e il presente dell’area industriale Shougang, documentando il processo di rinnovamento e trasformazione guidato da un’economia orientata alla creatività, al leisure e alla competitività globale. Curato dal capo architetto di CCTN, Bo Hongtao, e dal capo architetto di Pills, Wang Zigeng, la mostra include i progetti strutturati da professionisti provenienti da diversi settori, quali architettura, cinema e set cinematografici, graphic design, letteratura, documentaristica, fotografia e arte multimediale. Gli organizzatori della mostra sono Shougang Group, Beijing Shougang Construction Investment Co.Ltd e CCTN Design. Il concept della mostra segue la tradizione dei “cabinet delle curiosità” provenienti dal Rinascimento europeo. Attraverso una serie di installazioni che rivisitano lo spazio della chiesa, la mostra si presenta come un set teatrale immergente. I curatori hanno riprodotto una camera da letto (“bedroom”), un’area studio/classe (“study/classroom”), un sindacato (“trade union”), un salotto (“drawing room”), e altri spazi significativi. A progettare il concept e le installazioni l’architetto e curatore Wang Zigeng. La designer di Sleep No More, Zhao Nali e il suo team, hanno riprodotto diversi spazi tematici, combinando le creazioni artistiche con pezzi storici collezionati nella fabbrica Shougang. La sezione “drawing room” è dedicata alla No. 3 Blast Furnace, la più grande costruzione dell’area industriale di Capital Steel: qui sono in mostra una serie di disegni e modelli di ricerca del team CCTN guidato da Bo Hongtao (Capo Architetto del Progetto di Riqualifica di No. 3 Blast Furnace), assieme a disegni storici e strumenti provenienti dall’archivio. Sempre nella stessa stanza, troviamo il modello in larga scala di No. 3 Blast Furnace, prodotto dall’artista Chen Yijie, che simula e presenta una serie di esperienze spaziali estreme. Connessioni tra gli spazi, gli oggetti e i testi donano all’installazione un senso narrativo e una profondità di lettura. I testi della scrittrice Jiang Fangzhou andranno a costruire le esperienze del pubblico nello spazio, e, assieme alla mappa disegnata dalla graphic designer Liu Zhizhi, diventeranno strumenti per il visitatore per esplorare lo spazio e la mostra. Il dispositivo multimediale dell’artista Fei Jun trasformerà il racconto spaziale in un racconto multiplo, permettendo al visitatore di ottenere informazioni ed esperienze in uno spazio limitato. Fino al 31 Ottobre 2018.

 

FONDAZIONE MAST – Arti visive Via Speranza 42, Bologna.

USA ’68: DISORDINI E SOGNI. Una mostra sul 1968 in USA, non solo per ricordare un anno simbolo, ma anche per rendere omaggio al fotogiornalismo degli anni Sessanta. Attraverso 54 immagini iconiche di alcuni tra i più celebri fotoreporter dell’epoca, la mostra racconta la data simbolo che sommuove la società intera, da una parte per restituire uno spirito del tempo segnato da disordini e sogni, dall’altra per celebrare un genere fotografico glorioso, sul punto di cedere il passo alle prime trasmissioni in diretta televisiva a colori. L’esposizione, oltre alle immagini iconiche provenienti dalla Monroe Gallery di Santa Fe (New Mexico), presenta un racconto sul 1968 e gli anni Sessanta, anche attraverso videoinstallazioni proiettate a 360° in ciclorama e proiezioni video di documentari storici dagli archivi della Cineteca di Bologna. Fino al 30 Settembre 2018.

 

GALLERIA BEAUX ARTS – Arti visive Via Montanini 38, Siena.

I DIPINTI NASCOSTI DI AUBUSSON. Una mostra singolare dedicata a sei secoli di arte contemporanea. Per la prima volta nella città del Palio, sarà esposta una selezione di “Cartons de tapisserie d’Aubusson” proveniente dalla AlVy, la più importante collezione italiana. I Cartoni d’Aubusson sono preziosi manufatti in scala 1/1 realizzati a tempera oppure a olio; opere d’arte realizzate da artigiani specializzati, les peintres cartonniers e utilizzati dal tessitore come modello per l’arazzo nelle manifatture ad Aubusson, un piccolo paese della campagna francese. Sono passati sei secoli e la tradizione, tinta d’innovazione, ha mantenuto viva questo savoir-faire divenuto ai giorni nostri Patrimonio Immateriale Culturale dell’Umanità. Dietro un arazzo si nasconde sempre un disegno, la sua anima speculare, la partenza di un lungo viaggio che guiderà l’arazziere nella realizzazione dell’opera tessile. Per soddisfare una clientela esigente, i modelli seguivano i canoni di bellezza di ogni epoca: ad Aubusson si è sempre fatto arte contemporanea. Dalla fine dell’’800 all’inizio del ‘900 questi disegni creano veri e propri dipinti con un linguaggio artistico particolare, realizzati da pittori conosciuti e sconosciuti che hanno contribuito a fornire i temi d’ispirazione: mille fiori e verdure, scene pastorali e mitologiche, composizioni floreali e scene galanti. Queste opere rimaste a lungo nascoste hanno oggi una seconda vita, ritrovando il loro scopo originale: quello di impreziosire gli ambienti più diversi con un’unica bellezza. Fino al 6 Ottobre 2018.

 

GALLERIA COLLICALIGREGGI – Arti visive Via Indaco 23, Catania.

IL TEMPO E L’ACQUA. Personale di Andrea Santarlasci. Fino al 20 Ottobre 2018.

 

GALLERIA POGGIALI – Arti visive Foro Bonaparte 52, Milano.

SE QUESTO E’ UN SABATO. Personale di Manfredi Beninati. Fino al 14 Dicembre 2018.

 

GALLERIE MASPES – Arti visive Via Manzoni, 45, Milano.

AUTORITRATTI. Personale di Carlo Fornara. Fino al 29 Settembre 2018.

 

GIO’ MARCONI – Arti visive Via Tadino 20, Milano.

PERIOD. Personale di Allison Katz negli spazi della galleria milanese. In occasione di questa mostra l’artista si è concentrata sulla ceramica e presenta un’ampia produzione dedicata interamente a piatti smaltati. La sperimentazione con questo materiale inizia per Allison Katz nel 2011 e si intensifica nell’estate 2017 durante una residenza alla Mahler-LeWitt Foundation a Spoleto. I suoi piatti hanno come soggetto quelli che sono i temi già sviluppati nei suoi dipinti e nei poster, con l’aggiunta però di variazioni ispirate dalla storia e dalle peculiarità tecniche insite nel materiale. Fino al 10 Novembre 2018.

 

LUCCA BIENNALE – Arti visive Città di Lucca.

PAPER, ART DESIGN. Tradizione, cultura, innovazione e sostenibilità. Questo e molto altro è Cartasia Lucca Biennale 2018, manifestazione dedicata alla carta e al cartone giunta alla nona edizione. 2 giorni di network e incontri, 8 premi, 16 Laboratori d’arte, 2 luoghi espositivi con opere uniche e interattive di artisti internazionali, un’architettura in cartone, 7 sculture monumentali nelle piazze di Lucca, costruite esclusivamente per questo evento riconosciuto in tutto il mondo come il primo evento che realizza opere monumentali in cartone.  Per questa e le future edizioni la Biennale avrà un paese ospite. Il primo sarà la Cina, terra in cui la carta è stata inventata nel I secolo d.C. Per il 2018 verrà realizzata un’architettura in cartone e una sezione della mostra indoor ospiterà alcuni artisti cinesi, ospitati grazie alla collaborazione con il China Design Center. Ulteriore ospite sarà l’università della Tongji (Shanghai) con la quale verrà creato, per la prima volta, il padiglione in cartone che rimarrà aperto al pubblico fino al termine della Biennale. Fino al 27 Settembre 2018.

 

MUSEO CIVICO ROCCA FLEA – Arti visive Via della Rocca, Gualdo Tadino (PG).

LOST IN CERAMICS. La mostra ripercorre attraverso 90 opere la personale “fiaba delle arti del fuoco” di Andrea Viviani, tra i più interessanti scultori contemporanei che hanno scelto, come medium privilegiato, quello della ceramica. La sua è una scultura che va ricevuta come “una torta in faccia”. Con tutta la sua ricca farcia di smalti al selenio, in riduzione, di acrilici su poliuretano espanso, e ancora di ceramiche e ferri su cuscini in gommapiuma rivestita di prato sintetico. L’effetto collaterale? Trovarsi catapultati all’improvviso su un’isola misteriosa come quella dell’ormai mitologica saga televisiva statunitense Lost. A differenza di quest’ultima, tuttavia, qui non si nascondono segreti mortali. Sull’isola o, meglio, sulle isole di Viviani (visto che quello insulare è un vero e proprio leitmotiv tematico) è più facile incontrare un coniglio bianco correre in panciotto con in mano un orologio da taschino. Siamo nel mondo fantastico di Lost versione “in ceramics”, dove all’improvviso ecco che può apparire un lunghissimo letto in ferro battuto, popolato da indecifrabili materie policrome tra smalti in riduzione e al selenio; così come sospese nell’aria possono aleggiare Meteore in fiore, oppure su un ampio tappeto erboso germinare copiosi fiori di ceramica e ferro dalle forme rabdomantiche. Soltanto in apparenza, però, siamo di fronte soltanto a visioni ludiche, spensierate, divertenti. In realtà Andrea Viviani intende scuotere il nostro immaginario con verità più profonde, avendo disseminato le sue opere di ironici enigmi e misteri sul senso della vita, per evidenziare la follia dei tempi moderni. Come in uno specchio deformante. E, forse inconsciamente, si spinge ancora oltre. Facendoci intravedere, tra un Giardino ovale e un Dream garden, un mondo possibile, ma poco probabile, dominato dall’immaginazione, nel quale la vita assume le sembianze del gioco, del fare, immersa armoniosamente nella natura. Fino al 30 Settembre 2018.

 

PALAZZO BISACCIONI – Arti visive Piazza Colocci 4, Jesi (AN).

DENTRO IL CIELO COMPARE UN’ISOLA. LE ARTI POVERE IN ITALIA FRA DISEGNO E FOTOGRAFIA. Trentadue autori per raccontare da un particolare punto di vista, quello della grafica e della fotografia, un movimento artistico italiano che ha avuto, per fortuna critica e di mercato, un’eco internazionale negli ultimi 50 anni: l’Arte Povera. Era dai tempi del Futurismo che l’arte italiana non fuoriusciva dai confini nazionali provocando una risonanza culturale che investì tutti i paesi occidentali, così l’Arte Povera prima e la Transavanguardia poi, hanno segnato un profondo mutamento nel linguaggio artistico che influirà sullo sviluppo delle correnti artistiche a venire. Le opere in mostra, disegni e fotografie realizzati in poco più di un decennio, dal 1963 al 1980, rappresentano un atto di ribellione nei confronti di una società abbagliata dal boom economico e permeata dal consumismo. In mostra opere di: Vincenzo  Agnetti, Adriano Altamira, Enrico Baj, Alighiero Boetti, Sandro Chia, Francesco Clemente, Mario Cresci, Gino De Dominicis, Nicola De  Maria, Mario Giacomelli, Luigi Ghirri, Ugo La Pietra, Elio Mariani, Aldo Mondino, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Michele Perfetti, Robert Pettena, Lamberto Pignotti, Michelangelo Pistoletto, Concetto Pozzati, Emilio Prini, Francesco Radino,  Sandra Sandri, Mario Schifano, Gianni Emilio Simonetti, Franco Vaccari, Luigi Viola, Michele  Zaza. Fino al 4 Novembre 2018.

 

PALAZZO REALE – Arti visive Piazza del Duomo 12, Milano.

LUXUS – LOSTUPORE DELLA BELLEZZA. Personale di Antonia Sautter. Fino al 30 Settembre 2018.

 

PIO MONTE DELLA MISERICORDIA – Arti visive Via dei Tribunali 253, Napoli.

LE OTTO OPERE DI MISERICORDIA. L’arte contemporanea e mistica di Oliviero Rainaldi con il suo ultimo lavoro: rivisitazione di uno dei più grandi capolavori del Caravaggio, Le Sette Opere di Misericordia, conservata al Pio Monte della Misericordia di Napoli. Fino al 30 Settembre 2018.

 

REGGIA – Arti visive Piazza della Repubblica 4, Venaria Reale(TO).

EASY RIDER. IL MITO DELLA MOTOCICLETTA COME ARTE. Una mostra-happening che racconta il magico mondo della motocicletta indagandone le varie componenti produttive e stilistiche, ma soprattutto i suoi significati antropologici di “fuga dal mondo”, di “libertà” e di “corsa verso l’ignoto”. Fino al 24 Febbraio 2019.

 

SPAZIO BIG SANTAMERTA – Arti visive Via Santa Marta 10, Milano.

LE PROMESSE MANTENUTE. Personale di Hans Paule. Fino al 18 Dicembre 2018.

 

VILLA BRENTANO – Arti visive Via Magenta 25, Busto Garolfo (MI).

COINCIDENZE. I mali del nostro tempo sono causati soprattutto dall’uomo stesso. Alcune persone crescono rimanendo attaccate alla visione del mondo che gli è stata trasmessa, altre cercano di guardare il mondo negli occhi e confrontarsi con stili di vita e di pensiero diversi. L’esposizione a doppia visuale De Marchi-Magrin intende sviluppare punti di vista convergenti su tematiche più che mai attuali. “Coincidenzediventa così un focus che spazia su culture differenti guidandoci in un dialogo continuo, quasi un filo sottile che, se ricercato attentamente, indica una via. Per Alberto Magrin La ‘coincidenza’ determina lo stato d’essere dell’Uomo in equilibrio ed in armonia con l’universo. In questa esposizione essa diventa un incontro. Il caso diventa così la legge più pura che possa esistere in natura che va oltre la natura stessa, manifestando il collegamento inscindibile tra relativo ed assoluto nonchè la nascita di ogni forma di vita e d’amore. Punto di unione tra la realtà e l’immaginazione, tra il desiderio e il sogno, tra il corpo e lo spirito, tra la morte e la vita. L”importanza di questa Co-Incindenza, qui intesa come punto di incontro, per Magrin è la base di ogni legge scientifica, artistica, economica, politica e religiosa in quanto può determinare o meno l’esistenza e la sussistenza di un essere umano. La teoria di Magrin diventa così un legante universale che, dal suo particolare punto di vista, potrebbe migliorare la ricerca, la crescita e l’evoluzione dell’umanità. L’interculturalità è una sfida, un percorso educativo, un’esperienza che contribuisce alla crescita. Abbracciare l’interculturalità significa scegliere di arricchirsi culturalmente attraverso il confronto con ciò che è altro da sé. Il lavoro di Cristiana De Marchi ha interessi che spaziano tra letteratura, politica ed impegno sociale e che vengono riproposti in molte delle sue opere, siano esse oggetti ricamati, video o performance. Il lavoro dell’artista, italiana residente a Beirut e Dubai, esplora temi sociali e politici: memoria, identità, confini contestati e nazionalismi contemporanei. Tramite l’uso di tessuti, ricamo, video e performance, De Marchi istiga processi che attirano l’attenzione sugli strumenti del potere, esplorandone le strutture. Utilizzando il tessuto, come mezzo espressivo privilegiato, l’artista si concentra sul ruolo di concetti quali ‘Religione’ e ‘Nazione’ intesi come veicoli per riflessioni personali sui temi identitari. Queste due concezioni puramente convenzionali, racchiudono al loro interno le tematiche fondamentali (i nodi) indagate dall’uomo e dall’artista. Le riflessioni alle quali ci conducono le sue opere sono più che mai attuali e forniscono chiavi di lettura interessanti: un’Europa in bianco, senza distinzioni cromatiche, focalizza l’attenzione sulla questione dei confini geografici, frutto dell’arbitrarietà umana più che della realtà. O ancora, ci costringe a constatare lo stato di “cecità culturale”, di superficialità, che ci affligge nel momento in cui ci confrontiamo con tematiche fondamentali difficili da accettare o che semplicemente non comprendiamo. Nelle sue opere fondamentale è la PAROLA; non solo nella sua semplice valenza semantica ma come parte integrante dell’opera, elemento fisicamente presente e tangibile grazie all’uso del tessuto. Presenza materiale e nominale che diventa veicolo di messaggi, profezie ed epifanie per lo spettatore. L’invito è quello di non limitarsi ad osservare le opere, ma di interagire con le superfici per ricercarne i significati nascosti e quelli perfettamente visibili. Il dialogo che si crea immediatamente tra le opere dei due artisti aspira ad un’armonia universale che prende il via prima di tutto da un’armonia individuale. Una ricerca dentro di sè di quell’equilibrio interiore riflesso sul mondo esterno dalle opere che ognuno mette in atto. Il giorno di apertura è inoltre arricchito da una performance concepita dai due artisti come simbolo di dialogo tra diverse culture. Nella performance “Eterne sincronie” le simbologie sono diverse, dal Re pescatore al filo di Arianna, al tempo ritrovato, ai nodi come ‘legami’. Un contatto diretto verrà creato dal balcone di Villa Brentano al parco inglese che la circonda, un’immagine visibile del dialogo intimo di “Coincidenze” che cerca di propagarsi al mondo esterno. Fino al 21 Ottobre 2018.

 

VILLA LYSIS – Arti visive Via Lo Capo 12, Capri(NA).

LE ISOLE. Retrospettiva di Hans Paule. Gli anni più fecondi della produzione dell’artista austriaco: scorci di case, profili di scogli, templi, donne, autoritratti, e paesaggi, immagini di una realtà sospesa in un tempo lontano, quando Capri non era ancora il ritrovo mondano del jet-set internazionale. Fino al 31 Dicembre 2018.

Cristiano Felice

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