Al Palazzo Reale di Mantova sino al 6 gennaio 2019 c’è una particolare esposizione dal titolo “Tra Fato e Destino Tra mito e contemporaneità” che mostra come veniva interpretato il fato e il destino dall’antichità al contemporaneo. E’ curata da Renata Casarin e Lucia Molino con Michela Zurla. Catalogo Silvana Editoriale.
Promossa dalla Fondazione Cariplo, Fondazione Comunità Mantovana e Complesso Museale Palazzo Ducale con il Comune di Mantova, la mostra è la terza tappa del tour Open che porta a conoscenza del pubblico il patrimonio della Fondazione Cariplo in tutta la Lombardia, nelle provincie di Novara e del Verbano Cusio Ossola. Si tratta di 70 tra dipinti sculture, disegni, mosaici e grafica che mostrano come gli artisti hanno interpretato il Fato e il Destino dall’antichità ai giorni nostri.
Sono sculture di età romana e opere che vanno dal ‘500 come quella di Domenico Fetti, al ‘600 con le nature morte, all’800 fino al periodo di Gustav Klimt, Angelo Morbelli e Adolfo Wildt, per citarne solo alcune. Naturalmente per mostrare la grandezza delle raccolte d’arte anche di altre Istituzioni, ci sono i prestiti di molti musei e di collezioni private. Il percorso espositivo che si svolge per sezioni, porta per ciascuna di queste uno o più capolavori che la identificano. Sarebbe interessante citare per ciascuna di tutte le 10 sezioni le opere contenute, ma questo è impossibile.
In ogni sezione ci sono quelle che vanno dall’antico al moderno secondo il contenuto delle stesse. Così Verità nascoste si apre con la Sfinge scultura del I sec.d.C. fino ad arrivare alla Maddalena, opera settecentesca. Interrogare la sorte cosa che ancor oggi spesso si è portati a fare, tra le altre contiene La cartomante di Jean Baptiste Dehaussy. Nella sezione Interrogare il cielo si trovano le opere che citano La Maddalena. Tra sacro e profano ci sono lo Studio per un monumento funerario di Vincenzo Gemito e I Puri nel Portfolio di Adolfo Wildt, mentre per Sfidare il destino ci sono opere di periodi eterogenei che mostrano il desiderio di ogni uomo di rapportarsi con Dio o con il negarlo.
Per il Confronto tra la vita e la morte va citata l’opera di Morbelli Sogno o realtà. Il tema della Vanitas è espresso sia dalle nature morte floreali che si ammirano nell’opera di Ludovico Saffi che mostra abbondanza ma anche la caducità del tempo. Per Tra sonno e morte c’è il Cupido dormiente e nel Nudo di donna di Klimt dove la donna è sospesa tra sonno e morte, con il segno del periodo secessionista che si ritrova nell’opera di Arturo Martini. La paura dell’uomo è molto ben espressa dalla vivacissima opera di Virgilio Guidi, mentre La risalita dalla terra al cielo è ben motivata dall’opera Icone di Sonia Costantini.
Anna Camia