Una particolare mostra dal titolo “Da Tiziano a Van Dick Il volto del ‘500” apre il 28 settembre 2018 e chiude il 3 febbraio 2019 a Treviso nella Casa dei Carraresi. E’ la prima volta che si possono vedere tutti insieme 50 ritratti eseguiti dai nomi più importanti dell’arte. La mostra è curata da Ettore Merkel e organizzata da ARTIKA.
Val la pena di iniziare dicendo che tutte le 50 opere sono di una importante collezione privata quella di Giuseppe Alessandra creata dal collezionista a partire dal secondo dopoguerra. I dipinti selezionati partono dal Rinascimento per arrivare ai limiti del Barocco e la suddivisione delle opere mette in evidenza l’evoluzione della pittura veneta dalla tradizione dei Bellini fino alla rivoluzione del Giorgione, passando per le grandi botteghe manieriste di Tiziano e Bassano, fino all’arrivo del Seicento.
L’esposizione è divisa in sei sezioni e vicino ai grandi nomi, per precisa scelta del curatore, ci sono accanto quelle di artisti che hanno frequentato le loro botteghe. Le prime due sezioni ineriscono la pittura veneta del ‘400 fino alla fine del ‘500. Dalle botteghe dei Bellini e di Tiziano sono analizzate le maggiori personalità del Rinascimento veneto come Giorgione, Tiziano e Tintoretto e grandi artisti usciti dalle loro botteghe come Sebastiano del Piombo, Palma il giovane e Ludovico Pozzoserrato. Del Tiziano in mostra ci sarà Il Ritratto di Ottavio Farnese del 1545-46.
Nella terza e quarta sezione sono in mostra artisti di area lombarda e centrale. La quinta inerisce gli artisti nati oltre le Alpi le cui opere hanno influenzato quelli dell’Italia del nord. In questa sezione si potrà ammirare Il ritratto di gentiluomo di Hans von Aachen e la Testa di Cavaliere di Van Dyck. L’ultima parte della mostra riguarda le vie del Barocco.
La passione per l’arte Giuseppe Alessandra l’ha ereditata dalla Madre che fin da bambino lo ha portato con sé alle mostre, educandolo alla grande arte. Poiché Giuseppe Alessandra è stato nella Commissione per l’elaborazione del piano regolatore di Venezia dal 1956 al 1959, ha avuto modo di frequentare Pietro Zampetti allora direttore delle Arti del Comune e in seguito grandi storici dell’arte veneta come Fiocco, Pallucchini, Longhi e altri che lo hanno portato ad ammirare quest’arte e soprattutto la ritrattistica.
Così nel 1956 ha acquistato la prima opera attribuita da Giuseppe Fiocco a Sante Peranda, il San Giuseppe con il Bambino, che pur essendo un’opera religiosa ha grande attenzione alla fisiognomica del santo. Questo lo ha portato a scegliere la scuola veneta e il periodo, fin a far arrivare la sua collezione a 200 opere d’arte. Negli anni ’50 e ’70 Giuseppe Alessandra in effetti aveva collezionato arte moderna, e il ritorno all’arte antica è dovuto all’insegnamento materno. Da molti importanti collezioni arrivano le opere acquistate come l’Autoritratto di Giulio Carponi, l’opera del Carpaccio, mentre del Tintoretto il Sebastiano Venier, il San Girolamo di Tiziano e così via.
Non capita tanto facilmente di trovarsi ad osservare tutti insieme ben 50 ritratti di quella portata, pertanto sarà una mostra molto interessante.
Anna Camia