Dal 7 settembre al 23 ottobre 2018 si potranno ammirare alla Biblioteca Sormani Sala del Grechetto a Milano alcune tele inedite di William Congdon che hanno fatto parte della Collezione Rapetti. La mostra è curata da Mario Cancelli con catalogo Silvana Editoriale.
Con il titolo “William G. Congdon Il gesto dell’io”, a vent0annmi dalla morte Milano rende omaggio a William G. Congdon, (1912-1980) artista americano che ha vissuto in più periodi in Italia fino alla sua morte nella Bassa milanese. Le opere esposte riguardano proprio questo periodo quando l’artista aveva raggiunto la sua stabilità artistica, opere in possesso di Carlo Rapetti amico e collaboratore di Congdon.
Parlando di quest’artista non si può fare a meno di unire la sua vita privata con quella artistica. Infatti prima della seconda guerra mondiale Congdon aveva già fatto i primi passi nel mondo dell’arte, ma andato volontario durante la guerra come autista di ambulanze di stanza prevalentemente in Europa, vide tutti gli orrori che questa ha portato e iniziò a interrogarsi sul mistero del male, cosa che lo ha fatto riflettere tutta la vita. E’ di questo periodo il suo necessario viaggiare in nord Africa, Italia, Francia e Belgio, rimanendo poi in Italia al termine del conflitto per collaborare alla ricostruzione.
Rientrato negli USA, a New York, ha iniziato a dipingere facendo parte nel 1949 dei membri dell’espressionismo astratto americano e la sua opera era un misto tra questo movimento e la tradizione figurativa europea, ottenendo così un ottimo successo. L’ambiente nel quale si viveva a New York non gli era consono per cui negli anni ’50 ritornato in Italia iniziò un suo percorso artistico che convertitosi alla religione cattolica, trasferitosi da Venezia a Assisi, lo portò a creare tele di temi religiosi, tanto che una sua opera fa parte della Collezione d’Arte Moderna del Vaticano. Abbandonando ben presto questi temi, tornò alla sua pittura.
Nel 1979 con il trasferimento nella Bassa milanese il suo linguaggio cambiò e questo è proprio il periodo nel quale pur non esponendo dipinse attivamente, raggiungendo alfine la piena maturità artistica. La sua pittura dai colori vivaci, molto materica, è da considerarsi un suo specifico tipo di informale astratto. Per suo desiderio la William G. Condon Foundation, da lui creata a Milano, è destinataria di moltissime opere.
Dopo alcune retrospettive, è importante conoscere le tele inedite che fanno parte della collezione di Carlo Rapetti che è stato il suo assistente di studio fino alla morte, poiché completano con un corpus di opere, il ciclo creativo permettendo ai visitatori e in particolare agli studiosi, un migliore approfondimento del suo lavoro.
Una mostra da non perdere.
Anna Camia