L’avvio di stagione al Teatro Tirso non poteva essere più sfavillante! Affari di Famiglia, commedia di Massimiliano Giovanetti, racconta la storia di Giulia, una donna delusa dalla vita e da un matrimonio con Gianni, titolare di un’impresa di pompe funebri, ricchissimo, ma anche molto venale e superimpegnato con il suo particolarissimo lavoro. E le fa anche tenere l’amministrazione dell’azienda di famiglia!
Per evadere da questa triste routine, Giulia frequenta un bar, dove incontra l’intraprendente Edoardo, un simpatico barista affetto dalla sindrome di Zelig, che lo porta a immedesimarsi in altri personaggi di cui si parla. Ma Giulia conosce anche il fratello Alex, un atletico fattorino, in realtà un po’ timido. Insomma, Edoardo fa in modo che Giulia e il suo imbranato fratellino abbiano un incontro…. concreto. In pratica, Giulia tenta delle trasgressioni, ma in realtà il suo piano è un altro… e la conclusione sarà una supersorpresa, che non riveleremo neppure sotto tortura!
Milena Miconi è bravissima, nel districarsi abilmente fra i tre uomini: è una Giulia ironica, autoironica, grintosa, sensuale, (finta) ingenua e, al momento opportuno, cinica e risoluta.
Gabriele Carbotti, regala un Alex che della sua imbranata timidezza ne fa un elemento di grande vis comica. Fabrizio D’Alessio è molto abile nell’immedesimarsi in più personaggi: da Cyrano allo spagnolo, dal killer (!!!!!) al barista. Andrea Dianetti è un magnifico Gianni, il marito cinico ma sveglio!
Insomma, gli ingredienti ci sono tutti per assistere a uno spettacolo di ottimo livello, reso ancora più piacevole dai ritmi serrati e dalla messa in scena che ne ha realizzato il regista Leonardo Buttaroni. Il testo decolla lentamente, ma una volta preso il via, semina battute raffinate e gags divertenti. Indubbiamente, si tratta di una storia surreale e improbabile, ma questo è il gioco magico del teatro e della scrittura con la penna della fantasia.
Interessante la scenografia a pannelli ruotanti firmata da Augusto Sandri; scenografia che diventa funzionale al testo, ai movimenti scenici e anche ai ritmi conseguenziali, abilmente sfruttati in chiave comica.
Tra i momenti più belli ed efficaci, ci piace citare il serrato monologo di Gianni, che propone pacchetti funebri di ogni prezzo, oppure il primo incontro al parco tra Alex e Giulia, in cui Cyrano-Edoardo fa da scaltro suggeritore a un fratello supertimido; e ancora la scazzottata al cimitero fra Edoardo e Gianni.
Alla fine, risate e grandi applausi, anche a scena aperta, ai quattro validissimi protagonisti.
Uno spettacolo che sicuramente vale la pena andare a vedere!
Salvatore Scirè