Ottima selezione quella del 33° Festival Internazionale di Namur, con una scelta di film veramente superlativa. Finora infatti, abbiamo visto solo lavori estremamente curati, e soggetti tutti interessanti e coinvolgenti.
Uno dei lavori che ci è maggiormente piaciuto è Les Drapeaux de Papier, che per gli amanti delle traduzioni suona, Le bandiere di carta. Il suo regista è Nathan Ambrosioni, un ragazzo di diciotto anni che non è al suo primo film. Ha iniziato infatti nel 2014 firmando la sceneggiatura, la fotografia, il montaggio ed ovviamente la regia del suo Hostile, un film horror, deve recitava anche – tanto per non farsi mancare nessuna esperienza – la parte di Jake.
Les Drapeaux de Papier, qui a Namur in prima mondiale, è stato accolto con molto entusiasmo. Al centro della storia c’è Charli, una bella ragazza di ventidue anni senza grilli per la testa, che, per tirare avanti senza tanti voli pindarici, cerca di districarsi tra due lavori, la cassiera ed il piacere di dipingere quando riesce a trovare il tempo.
Ed ecco che un giorno bussa alla sua porta un ragazzo che li per lì non riconosce. In fondo sono passati dodici anni. È suo fratello, da poco uscito di prigione…
Ed ecco che il presente comincia a diventare andante mosso. Lui è un bravo ragazzo ma a volte, esplode in collere inarrestabili e, soprattutto, difficili da controllare che lo portano a distruggere tutto quello che ha appena rimesso in piedi.
Quello che stupisce è la mano sicura del regista, così giovane e già così esperto, qualcosa che non ci saremmo mai aspettati. Importante poi il tema della libertà che ha scelto per questo catturante Les Drapeaux de Papier, portando in scena Vincent, un quanto mai convincente Guillaume Goix alla riscoperta del mondo dopo 12 lunghi anni dietro le sbarre. Novello Xavier Dolan, questo ragazzo francese innamorato del cinema, ci farà parecchie sorprese.
Mariangiola Castrovilli