Non è una preghiera, bensi il nome (o meglio, il nome in codice) di un agente supersegreto del KGB, che tenta di riuscire là dove Ali Agka fallì miracolosamente!
In realtà, ben pochi sono a conoscenza del fatto che, dopo il fallito attentato a Giovanni Paolo II in Piazza S.Pietro, alcune schegge impazzite del KGB tentarono di ripetere l’ardua missione. Ma forse vale la pena ricordare il contesto storico. Allora eravamo in un periodo di transizione, con l’URSS che vacillava, grazie anche alla spinta della polacca Solidarnosc, sostenuta da Papa Wojtyla, e con gli innovatori di Gorbaciov che cercavano di cambiare le cose, incontrando ovviamente forti resistenze nelle fasce più conservatrici delle Forze Armate e del PCUS. In pratica, Il Papa slavo e l’uomo della perestrojka venivano considerati dai “nostalgici” irriducibili come nemici della patria da eliminare a tutti i costi. Tra l’altro, è’ di questi giorni la notizia di uno 007 britannico, che ha rivelato di aver sventato un attentato contro Gorbaciov.
Ebbene, come si diceva, la “sezione affari bagnati” del KGB, una di quelle ancora attiva e contraria alla perestrojka, si rivolgeva nuovamente ai Lupi Grigi turchi, per tentare di replicare l’attentato al Papa polacco, gestendolo questa volta in prima persona e senza ricorrere ai maldestri servizi bulgari. Fortunatamente, i nostri 007 e i Carabinieri riuscirono a neutralizzare per tempo il pericolo e per ragioni facilmente intuibili, la notizia a suo tempo non ebbe grande clamore, anzi venne in qualche modo… taciuta!
In altre parole, nel periodo di transizione dalla “guerra fredda” alla distensione tra occidente e oriente, Vito Bruschini crea un thriller di grande intensità e azione, ciononostante caratterizzato da una forte componente umana suscettibile di emozioni e di sentimenti.
Nasce così il personaggio di Miserere (il nome è in codice), una specie di 007, già appartenente ai corpi d’elite sovietici (i famosi “spetznaz”), il quale, forte delle esperienze vissute in Afghanistan, riesce a mettere in piedi una vasta e complicata organizzazione, coinvolgendovi i maggiori narcotrafficanti, assumendo svariate identità; vestito da frate orientale, accede persino allo IOR per depositare narcodollari. In altre parole, coinvolge due Lupi Grigi e riesce ad organizzare l’attentato, ma all’ultimo momento, succede qualcosa…. E tutto va a monte.
Altro non possiamo anticipare, per non togliere il piacere della lettura. La narrazione, infatti, sin dalle prime pagine risulta avvincente e appassionante.
Ciò che stupisce e colpisce maggiormente è la precisione minuziosa nel descrivere i dettagli (riguardanti i luoghi, le procedure, le azioni, i materiali usati, la toponomastica).
In pratica, ci troviamo di fronte a un romanzo di pura fantasia, anche se vagamente ispirato a un qualcosa di realmente accaduto; una storia in cui si fondono intrighi internazionali, sensualità, amori, suspense, grazie ai quali l’Autore mostra essenzialmente una grande capacità nel disegnare il profilo psicologico dei singoli personaggi, i cui drammi personali diventano parte integrante della narrazione.
Non a caso, il piano fallisce proprio perchè la coscienza dell’uomo inaspettatamente si risveglia e ha il sopravvento sulla freddezza spietata dello “spetznaz” indottrinato ed esaltato.
Un romanzo Newton Compton che consigliamo vivamente, scritto da un Autore che ha già riscosso successo con opere quali i segreti del Club Bilderberg o La verità sul caso Orlandi. Vito Bruschini anche in “Miserere” conferma le sue grandi doti di narratore, capace di avvincere il lettore, guidandolo magicamente in un dedalo di intrighi e di azioni, grazie a una scrittura fluente, piacevole e appassionante, fino all’ultima pagina!
Salvatore Scirè