Alle Gallerie d’Italia-Piazza della Scala e al Museo Poldi Pezzoli di Milano dal 26 ottobre 2018 al 17 marzo 2019 c’è una grandiosa esposizione con 200 opere di pittura e scultura dedicate al Romanticismo di cui Milano fu il fulcro. E’ curata da Fernando Mazzocca con catalogo Silvana Editoriale.
Due delle più importanti Istituzioni milanesi le Gallerie d’Italia e il Museo Poldi Pezzoli si sono unite per far conoscere e godere al pubblico quello che fu il movimento del Romanticismo che nella prima metà dell’800 cambiò totalmente i temi della pittura e scultura. Con 200 opere delle quali molte inedite, Milano, che fu il punto focale di questo movimento che ebbe inizio tra Inghilterra, Francia, Germania, Austria e che in Italia finì con l’Unità, la presenta.
Non furono solo i pittori e scultori che alimentarono il movimento, ma scrittori come il Foscolo e il Manzoni, musicisti come Verdi e Rossini, che vi abitarono. E poi le grandi mostre all’Accademia di Brera, la musica alla Scala e il teatro Carcano. Per quanto inerisce l’arte visiva fu il momento del trapasso tra i diversi generi, non solo pittura sacra e storiografica, ma presero la stessa importanza quella paesaggistica, la ritrattistica e la rappresentazione della vita popolare.
Tra i protagonisti del periodo che non possono essere tutti citati, bisogna ricordare quelli più noti al pubblico: Ippolito Caffi, Giuseppe e Carlo Cannella, il Piccio, Massimo D’Azeglio, Francesco Hayez, Domenico e Girolamo Induno. Tra gli scultori Lorenzo Bartolini e Pietro Tenerani. Per confrontare il Romanticismo italiano e quello europeo nella mostra sono inseriti artisti di varie nazioni che lavorarono in Italia in quel momento: Caspar David Frederich, Franz Ludwig Catel, William Turner, Joseph Mallor, Jean Baptiste Camille Corot, Léopold Robert, per citarne solo alcuni.
Le sezioni della mostra nei due luoghi sono 14 di cui alcune con le sottosezioni. La prima è Paesaggio: Un Nuovo sentimento della natura con sottosezioni. La seconda La Veduta tra immagini urbane e architettura. La terza: Il riscatto dei miserabili L’immagine del popolo. La quarta: Il Ritratto specchio dell’Animo. Quinta sezione: Il nudo L’anima e la carne. La sesta Manzoni e i personaggi dei Promessi sposi. La settima: Pittura sacra Una Spiritualità interiore.
L’ottava: La Forza del destino La pittura storica. La nona sezione: La svolta romantica in scultura. La decima: L’immagine dell’artista Ritratti e Autoritratti. L’undecima: Vita e celebrazione degli uomini illustri. La dodicesima: Dante e i personaggi della Commedia. La tredicesima: 1848La Rivoluzione. E infine la quattordicesima: Il genio pre-romantico di Giovan Battista Gigola e la riscoperta dell’antica miniatura.
Un’esposizione che più esaustiva di questa non era possibile. Una mostra da non mancare.
Emilia Dodi