Dall’11 Novembre 2018 al 28 aprile 2019 il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza MIC propone una mostra dedicata alle culture dell’antica America con opere quasi tutte di proprietà dello stesso. E’ curata da Antonio Aimi e Antonio Guarnotta. Catalogo Silvana Editoriale.
La mostra ha un taglio particolare poiché vuol dare l’idea in toto dell’arte pre-colombiana e i tratti che sono comuni tra i tre popoli, con approfondimenti specialisti e monotematici per ciascun popolo e visioni attuali dopo le ricerche recenti. Non solo questo, ma per la prima volta la mostra è accompagnata dalla colonna sonora degli strumenti musicali che usavano questi popoli, con la musica che i Conquistadores misero al bando considerandola “demoniaca”. Naturalmente nell’audioguida la musica non potrà essere originale poiché nulla è stato tramandato, certo è che danza e musica facevano parte della vita dei popoli pre-colombiani.
Le opere in mostra, per la maggior parte sono reperti rinvenuti nei depositi del museo che nel suo genere è considerato il più importante del mondo. La mostra sarà completata da pezzi importantissimi prestati dai principali musei e collezionisti italiani.
Il più importante popolo della Mesoamerica sono stati gli Aztechi che stupirono i Conquistadores per il loro livello di conoscenza naturalmente paragonata a quella dei popoli europei di allora, evitando naturalmente il cannibalismo e i sacrifici umani. I Maya del periodo classico meravigliarono per la loro elaborazione raffinatissima dei calendari e per la loro scrittura logosillabica che soltanto negli ultimi anni è stato possibile decifrare.
E poi gli Inca che furono il popolo più grande e numeroso del Nuovo mondo la cui organizzazione civile ha fatto parlare gli studiosi di una sorte di rapporto di socializzazione. I reperti che si incontrano durante il percorso dell’esposizione sono di grandissimo pregio ma in particolare sarà possibile comprenderne la provenienza e l’utilizzo per il loro significato. Come dichiarato dalla Direttrice del museo: “…un viaggio all’interno di una cultura di un continente per molti versi ancora da scoprire o per lo meno da indagare.”
I visitatori per la prima volta al mondo, potranno usufruire dei calcoli come facevano gli Inca, impiegando abachi a base 10 e 40. E poi potranno conoscere la propria data di nascita “tradotta” nei tre calendari Maya. Inoltre tramite video possono conoscere il gioco della palla praticato in Mesoamerica anche se più di uno sport, si trattava in effetti di un rituale religioso.
Un’esposizione diversa rispetto a tutte quelle già viste.
Anna Camia