Le donne viste da una donna, la bellezza femminile interpretata dall’obbiettivo di Agnès Spaak in una personale ospitata nei suggestivi spazi della Casa di Rigoletto a Mantova dal 17 novembre fino al 9 dicembre.
Una bella foto è necessariamente una buona foto? “Chi volesse cercare risposte o certezze da parte di Agnès rimarrebbe deluso“, precisa Carlo Micheli, curatore della mostra che propone oltre quaranta immagini, un percorso lungo il quale il visitatore sarà condotto alla scoperta del concetto stesso di bellezza, attraverso lo sguardo intrigante di Agnès Spaak.
Si tratta di ritratti femminili filtrati dal ricordo, cui si sovrappongono stati d’animo e sensazioni intimamente vissute dall’autrice, fermati e salvati dall’oblio.
Attimi preziosi che si sommano alla ricercata bellezza femminile, per dar vita ad una proposta che trascende la realtà, scivolano in una dimensione metafisica. Ogni immagine è come un fiore che si schiude alla sensibilità dell’osservatore, catturandolo e coinvolgendolo sul piano delle emozioni. Il
“Sense of beauty”, secondo Darwin, è alla base dell’evoluzione della specie e competerebbe al sesso femminile che scegliendo di accoppiarsi con gli individui più forti e attraenti, esalterebbero il potere evolutivo della bellezza. Tuttavia, il “senso del bello” di Agnès Spaak non è da leggere in un’ottica evoluzionistica, bensì intimistica, dove le sue opere ripropongono interrogativi che riguardano l’esistenza del concetto universale di “bellezza”.
“Non un titolo per suggerire, neppure una continuità espressiva, – dice Micheli – ma solo lampi nel buio, sigilli apposti a garanzia delle immagini. Il vero significato ognuno dovrà̀ cercarlo da sé, facendo buon uso dei propri ricettori e della propria sensibilità̀”.
Di origine francese Agnès Spaak si trasferisce presto in Italia per intraprendere una carriera da attrice seguendo le orme del padre Charles sceneggiatore cinematografico e della celebre sorella Catherine. Ma presto si dedica alla sua vera passione, la fotografia, prima con ritratti di divi (tra gli altri Claudia Cardinale, Jeanne Moreau, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi) per poi occuparsi di moda fino ad approdare alla mostre con sue opere con temi originali.
Ludovica Mariani