Giornata dedicata a tre grandi personaggi del cinema francese, quella di ieri, dove abbiamo ascoltato in differenti momenti Léos Carax, Pierre Richard e Jean Pierre Léaud. Ad aprire le danze, nel Salon Dorè de L’Hermitge, l’albergo più prestigioso di Mardelplata, un Léos Carax – autore tra l’altro di film come Les amants du Pont Neuf e di Holy Motors – forse ancora frastornato dal fuso orario.
“Adesso, inserito in un mondo attuale, sarebbe curioso vedere cosa succede… un tipo alla maniera di Tramp, una sorta di pagliaccio maligno, infantile ed elementare. E sono convinto che ci starebbe anche bene, visto che, nella vita reale, di pagliacci di questo tipo ne abbiamo tanti e tutti pericolosi. Si, mi piacerebbe usare di nuovo Merde ”.
Dopo una pausa di riflessione Carax riprende il filo dei suoi ricordi, “all’inizio della mia carriera vedevo una enorme quantità di film ma, dopo il mio secondo lungometraggio, sentii di aver già pagato il mio debito. E, da qual momento in poi, vidi molti meno film. Adesso non vado più al cinema’.
“Direi di si, un musical perché la musica è sempre stata la mia grande ossessione. Infatti avrei voluto essere un musicista, però la verità è che non ho mai avuto un gran talento per cui quando me ne resi conto, decisi di dedicarmi al cinema. Però ho sempre pensato che la musica sia una delle cose più belle del mondo, ed è per questo che in tutti i miei film la musica ha un ruolo molto importante”.
Mariangiola Castrovilli