Novantatré anni portati come una bandiera, un intelletto straordinario e una conoscenza del cinema che poche persone al mondo possono vantare, José Martinez Suarez è regista, sceneggiatore e, da undici anni Presidente del Festival Inernazionale di Mardelplata, l’unico di serie A delle due Americhe.
Così ieri, al Mar, Museo di Arte Contemporanea di Buenos Aires è stato presentato Fotogramas de la memoria, encuentros con José Martínez Suárez, di Rafael Valles, in un cofanetto dove, oltre al libro, ci sono anche 5 suoi film in dvd, tra cui El Crack. Dar la cara, Los chantas, Los muchachos de ante non usaban arsénico e Noche sin luna ni soles.
In una sala affollatissima, con persone in piedi, Martinez Suarez, la persona più amata da sempre di questo interessante Festival Internazionale di Mardelplata, ha tenuto banco, senza interruzioni, regalandoci moltissimi episodi della sua vita strettamente intrecciata con la storia del Paese. Ed il pubblico, affascinato, l’ha seguito attimo per attimo, in questo inanellarsi di ricordi, nel suo raccontare e raccontarsi , con il suo solito brio e la sua innata ironia.
Ad iniziare le danze, l’autore del libro il brasiliano Rafael Valles, scrittore, documentarista e docente universitario, dicendo che ‘scrivere un libro su José è comprendere il significato della parola Maestro’, suscitando subito la reazione di Martinez Suarez che ha precisato, ‘non sono un maestro – se resuscitasse Borges allora che parola dovremmo inventare? – sono uno studioso ed un appassionato della conoscenza”.
Ed ecco i ricordi succedersi ai ricordi, l’infanzia a Villa Cañás, ed i suoi inizi nei mitici Studios Lumiton .“Stiamo facendo un festival cinematografico. Magari qualcuno potrebbe insinuare che, in queste circostanze economiche dell’Argentina, questa è una spesa superflua. Dopo aver valutato attentamente la cosa abbiamo deciso che la cultura è insostituibile” ha detto Suarez riferendosi alla minor durata della rassegna Marplatense.
La vita di José Martinez Suarez oltre ad essere ricca di miliardi di cose, perché tutto l’interessa, è fatta di tanto, tanto cinema, e proprio a questo proposito ha riconosciuto che si deve migliorare il meccanismo di distribuzione per i film dei nuovi registi da parte dell’Inca (Istituto Nazionale del Cine e Arti Visuali, che sarebbe poi un po’ il nostro Istituto Luce Cinecittà .
“Sono molto contento che i giovani facciano cinema, il problema è che buona parte di questo cinema non si riesce a vederlo”. Riguardo a questo sfasamento delle uscite, il più importante è quello che avviene nelle città dell’interno, “molte delle quali non hanno nemmeno un cinema per cui ho spesso organizzato festival itineranti su tutto il territorio nazionale, proprio per far conoscere il cinema a chi lo immagina per sentito dire. Così cerco il locale più abbandonato, o, altrimenti le biblioteche, e siccome sono taccagno, non spendo soldi perché i comuni pagano il mio soggiorno”.
Stupendo , meraviglioso José Martinez Suarez, le auguriamo, di cuore , tutto il meglio! Hasta pronto!
Mariangiola Castrovilli