La vivacità di Pierino che dopo aver conosciuto un uccellino, un’anatra ed un gatto si aggira nel bosco insieme ad un vorace lupo che vorrebbe magiare gli ingenui animali e lo stesso Pierino è molto ben descritta da una eccellente Luciana Savignano e da un ensemble di stars del balletto, grandi interpreti delle musiche e del testo scritto da Sergej Prokofiev nel 1936.
Il lavoro, uno spettacolo di Micha Hoecke, è andato in scena sul palcoscenico del teatro Ghione che ha saputo utilizzare tutto il suo charme per ospitare i danzatori e la voce narrante i quali hanno saputo descrivere con i loro abili e doviziosi volteggi le vicissitudini del bambino, fermamente deciso ad eliminare il terribile lupo.
I passi veramente interessanti della storia a sfondo certamente educativo sono quelli che descrivono l’anatra che nuota leggiadramente nel laghetto del bosco ed il gatto che si arrovella attraverso i più vari tentativi per catturare l’uccellino.
Alla comparsa del lupo tutti cercano riparo: il gatto diviene improvvisamente amico dell’uccellino e si ripara con lui su un ramo di albero, mentre l’anatra non riesce a fuggire ed il lupo la ingoia; l’uccellino si accorge dell’arrivo di alcuni cacciatori e dopo aver pericolosamente svolazzato davanti alla bocca del lupo per distrarlo corre ad avvertirli perché difendano Pierino, anche lui è in pericolo.
All’arrivo dei cacciatori con i loro spari Pierino è nel frattempo riuscito a legare la coda del lupo ad un albero rendendolo inoffensivo: i cacciatori vorrebbero uccidere il lupo ma saggiamente Pierino fa notare loro che ormai questi’ultimo è reso inoffensivo e non c’è più ragione di ucciderlo.
La bontà di Pierino è premiata con l’anatra che riesce ad uscire dalla pancia del lupo e, così, tutti insieme, felici e contenti, rientrano festosamente in paese.
L’abilità dei danzatori in palcoscenico è tale che la loro alta professionalità riesce perfettamente a descrivere ed illustrare le varie scene che compongono il racconto che, sia pur semplice, è invece poco facile da far interpretare con le musiche, bellissime, di Prokofiev.
La sensibilità della storia è tale da poter essere paragonabile ad alcune favole di Fedro qui molto ben narrata e facilmente comprensibile anche ai meno abituati ad interpretare attraverso la danza vicende semplici, complicate o comunque poco o punto fornite di narratore.
Andrea Gentili