Dal 14 dicembre 2018 nel Museo di Villa Giulia a Roma c’è la mostra dedicata al ventennale della morte di Mario Schifano, artista Pop prematuramente scomparso, uno dei più noti pittori contemporanei, con due cicli di opere tra le più importanti realizzate dall’artista. L’esposizione è a cura di Gianluca Tagliamonte e Maria Paola Guidobaldi.
La mostra che ha per titolo EtruSchifano a Villa Giulia Un ritorno è promossa dal Museo di Villa Giulia, dal Dipartimento di Beni Culturali Università del Salento, dalla Fondazione PescarAbruzzo, dalla Fondazione Domenico Tutino e dall’Associazione culturale MM18, con il patrocinio dell’Archivio Mario Schifano Azienda agricola Casale del Giglio e Civita.
Perché Un ritorno ? Pochi sanno che Mario Schifano ha lavorato a Villa Giulia in qualità di restauratore e lucidatore di disegni dal 1951 al 1962, mestiere appreso dal padre Giuseppe che fu restauratore a Leptis Magna e dopo la guerra a Roma. Leptis Magna prima della distruzione della Libia aveva dei mosaici di epoca romana assolutamente straordinari.
I due cicli, che per la prima volta vengono esposti insieme, occupano uno la Sala dei Sette Colli con la serie gli Etruschi che sono 21 opere realizzate dal Maestro nel 1991 su commissione, oggi di proprietà della Fondazione PescarAbruzzo. La gran parte di queste tele si rifanno alle più celebri tombe funerarie etrusche e solo alcune sono dedicate a oggetti antichi. All’uopo sono esposti anche alcuni vasi etruschi. Le opere di Schifano realizzate in chiave pop hanno dei bellissimi forti colori su fondo scuro e quasi tutte di dimensioni 700×100 cm.
L’altro ciclo Mater Matuta nella Sala di Venere consta di tre dipinti e due disegni ispirati dalle antiche Matres, due delle quali sono in possesso del museo. Questo ciclo è stato commissionato nel 1993 da Domenico Tutino ed è di proprietà della Fondazione Domenico Tutino di Roma. Si tratta di opere che Schifano ha realizzato in un periodo particolare della sua vita nel quale era forte il sentimento di voler aiutare le madri e di conseguenza i bambini che soffrivano per la povertà nel mondo, dopo alcuni viaggi fatti in Africa e in America Latina. Questo è forse l’ultimo ciclo pittorico dipinto prima della sua morte, ed è l’unico che Schifano, su desiderio del committente, ha firmato.
Mater Matuta è una divinità venerata nei vari santuari dell’Italia meridionale come protettrice delle donne, in special modo delle partorienti. Si rifanno alle statue, circa 200, in gran parte scolpite in tufo grigio rinvenute nell’Ottocento che sussistono nel Museo Provinciale Campano di Capua. Le due Matres del Museo di Villa Giulia che solitamente sono posizionate nel giardino, ora sono esposte l’una nell’atrio di ingresso, l’altra nella Sala di Venere.
Una mostra straordinariamente completa che mette in evidenza tutta l’arte di Mario Schifano e lo fa conoscere al meglio.
Emilia Dodi