Al Teatro Golden di Roma, fino al 30 dicembre, va in scena la divertente commedia di Florian Zeller, uno degli autori più prolifici e rappresentati del teatro francese contemporaneo, Amici, amori, amanti ovvero la verità, con la regia di Enrico Maria Lamanna. Daniela Poggi, Pino Quartullo, Eva Grimaldi e Attilio Fontana sono gli interpreti di una pièce, che gioca con il classico tema del tradimento coniugale, portandolo alle estreme conseguenze in un continuo scambio di ruoli tra quattro personaggi.
“Questa pièce di Zeller vuole far vedere uno spaccato cinico e spietato della vita e dell’amore di quattro personaggi che si destreggiano tra vita di coppia e tradimenti. Michel (Quartullo) è sposato con Laurence (Daniela Poggi), ma è l’amante di Alice (la Grimaldi), che è mia moglie. Paul e Michel sono vecchi amici. L’autore rappresenta i suoi personaggi – spiega a Visum l’attore – attraverso le loro paure, le incertezze, ma anche le loro superficialità. Il fulcro è il tema del tradimento alle estreme conseguenze. Più che angeli siamo tutti dei luciferini”.
“No, quasi per niente. All’inizio è stato difficile entrare in questo personaggio, che sembrava un angelo, un uomo perbene. Ma poi è venuta fuori la sua doppia personalità – commenta – l’ambiguità, il cinismo, un’ipocrisia umana, malattia che contagia un po’ tutti oggi. Paul sa che la moglie lo tradisce con il suo miglior amico, ma per ragioni famigliari e per quieto vivere, fa finta di niente. Sbagliato. Non è il mio caso. Nella vita reale sto felicemente con una donna e non penso al tradimento”.
“Il cinismo e l’ipocrisia di certe persone. Il più delle volte il pubblico che ha visto questa pièce, che ora arriva a Roma, si è identificato nei nostri personaggi. E’ una commedia intelligente – sottolinea – che parla di tradimenti, di intrighi. Quando il pubblico esce da teatro gli rimane qualcosa dentro, perché fa divertire, ma anche riflettere”.
“Ammetto che il periodo passato con il gruppo Ragazzi Italiani è stato affascinante, bello, ma io sono uno che guarda avanti. Pur dividendomi da loro ho continuato l’attività di cantautore, ho lavorato in sordina con altri musicisti. Ma siccome sono un curioso ho cominciato ad avvicinarmi alla recitazione e, pur continuando a fare il musicista, in parallelo ho fatto e sto facendo anche l’attore”.
“Questo incontro mi ha reso più maturo. Al di là dell’attrazione provata per lei, Clizia è stato il premio più bello della mia vita, la donna più importante. Con lei ho smesso di fare il Peter Pan, il lupo solitario. Ho avuto altre donne, ma con Clizia ho trovato la giusta dimensione, la voglia di costruire una vera e propria famiglia”.
“Quando eravamo fidanzati io e Clizia ci siamo scritti tantissime lettere e ricorreva sempre un soprannome, Blu, una sorta di personaggio cosmico. Quando nacque il nostro primo figlio decidemmo di chiamarlo così. Tra un mese sarò di nuovo padre: io e Clizia volevamo una femmina, ma sarà un maschietto. Stiamo pensando tanti nomi, ma ho fatto un fioretto: riveleremo il nome solo a nascita avvenuta”.
“Riguardo i pregi, sono una persona che ascolta molto e sono curioso. Difetti? Sono orgoglioso, testardo e se ho una rottura con una persona non so tornare sui miei passi, finisce definitivamente l’amore o l’amicizia”.
Cosa le riserverà il 2019 ormai alle porte?
“Fino alla fine di febbraio saremo in tournée con questo spettacolo. Sto scrivendo un disco nuovo – conclude – che sarà il mio terzo album e poi ci sono altri due progetti, di cui uno in tv per Mediaset. Non dico altro”.
Giancarlo Leone