Mafia senza piombo al Tirso De Molina

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Leggendo le cronache giornaliere, è difficile immaginare una “Mafia senza piombo”. Ma la magia del teatro rende possibile questo concetto apparentemente utopistico.

Specialmente quando una commedia assume essenzialmente i contorni e le fattezze di una favola. Nel senso che la storia proposta appare così irrealistica ed improbabile nella nostra realtà quotidiana, che solo il fatto di “essere favola” può spiegarne l’essenza. Ed è esattamente quello che hanno voluto realizzare i tre autori nonché coprotagonisti di Mafia senza piombo, una divertente commedia in scena al Teatro Tirso, stiamo parlando di Luca Latino, Flavio Moscatelli, Ezio Passacantilli, giovani attori e giovani autori, che, per la messa in scena di questa loro simpatica pièce hanno voluto due protagonisti di grande calibro, come Nadia Rinaldi e Franco Oppini; non solo, ma si sono anche affidati alla regia esperta e brillante di Toni Fornari.

Per completare il cast, ricordiamo anche la partecipazione, nell’ultima decisiva parte della commedia, di Antonio Frazzoni.

Ma vediamo meglio come stanno le cose di questa “cosa nostra” alla romana!

 

Due fratelli (cui danno vita Luca Latino e Flavio Moscatelli) si trovano quasi per caso ad ereditare il ruolo di boss e le sostanze di un nonno “mafioso”, arricchitosi con lo spaccio di droga e con il pagamento del “pizzo” a carico di commercianti e affini. Ma il nonno si era sposato con Katia, una bellezza finta romena ed in realtà “borgatara”, solo per convenienza innamorata di “povero nonno” e fortemente interessata alle sostanze lasciate in eredità.

Dopo i primi contrasti tra i due fratelli e la mogliettina (tra l’altro con comiche tendenze ninfomani, si scoprirà), i tre arriveranno a un accordo spartitorio, ma l’arrivo di un emissario della cosca rivale (interpretato da Ezio Passacantilli) farà saltare tutto. Non solo, ma si verrà a scoprire che il “povero nonno” se la passava male: l’asse ereditario ammonta ad appena 3 euro!!!!  In effetti, in tempi di crisi, nessuno ha più i soldi per pagare il pizzo alle famiglie malavitose.

I due fratelli non sanno come uscirne, anche perché la famiglia rivale minaccia esplicitamente di ricorrere alle maniere forti. Ma per fortuna spunta nel loro orizzonte un frate cercatore e soprattutto… bevitore (magistralmente interpretato da Franco Oppini), il quale allarga gli orizzonti e insieme trovano la soluzione, grazie alla casuale scoperta di una formula chimica in grado di trasformare le nocciole in benzina!!!! Il carburante viene addirittura commercializzato attraverso il… Vaticano. Insomma, sembra andare tutto per il verso giusto, finchè non arriva una telefonata dall’alto!!!!!!!!  Vabbè, i poteri forti incombono e lasciamo immaginare il finale agrodolce di questa simpatica favola.

Interessante, comunque, il positivo messaggio lanciato fuori di metafora teatrale, ossia il desiderio di abbandonare la via dell’illegalità per tornare sulla retta via.

La pièce nel suo complesso è ben costruita e divertente, suscitando molte risate e applausi tra il pubblico.

La Rinaldi e Franco Oppini sono dei trascinatori e il loro apporto comico è notevolissimo, ma anche i tre giovani (Luca Latino, Flavio Moscatelli, Ezio Passacantilli) brillano per la loro recitazione naturale, che spesso si fonda sulla ingenuità dei loro personaggi.

Bravo anche Antonio Frazzoni, enigmatico esponente di non meglio precisati “poteri”!

Come sempre fantasiosa e puntuale la regia di Toni Fornari.

Interessante anche l’allestimento scenografico firmato da Andrea Simonetti. Nel complesso, uno spettacolo piacevole e frizzante.

Salvatore Scirè

 

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giornalista e fotografo – commediografo e regista teatraleLaureato in Giurisprudenza, ha studiato lingue straniere e musica. In campo giornalistico si è occupato di vari temi, ma ha sempre prediletto il reportage geografico, formando testi e foto e pubblicando su importanti testate nazionali.E’ autore di tre libri fotografici: Roma nel cuore (Rizzoli Editore l982, prefazione di Carlo Lizzani) Gargano spettacolo della natura (Ed. Magnus 1987, prefazione di Nantas Salvalaggio) Roma colori del tempo (Il Capitello 1989 - II ediz. 2000 - prefazione di Giulio Andreotti). Ha pubblicato il saggio umoristico Donne... maneggiare con cura! (Liux Edizioni 2012)Da 22 anni scrive per il teatro come commediografo; da 16 anni si occupa anche di regia teatrale. Ha scritto una ventina di commedie, tra cui Professione separata! Ciao papà, ti presento mia madre!Cocktail di scambi; C’è un morto giù in cantina!

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