Scoprire la paternità in tarda età

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Al Teatro Golden di Roma è in scena fino al 16 dicembre la commedia scritta a otto mani da Augusto Fornari, Toni Fornari (che cura anche la regia), Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli, Vi presento papà che vede sul palco come protagonisti un palco Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Giancarlo Ratti, Stefano Sarcinelli e Claudia Campagnola. Una pièce molto bella, semiseria dove si ride, si riflette, ci si commuove.

La trama. Chiara (interpretata da Claudia Campagnola) organizza a casa sua e del genitore una doppia intervista al padre, il celebre regista cinematografico di tanti film degli Anni ’70, Leonardo Castelli, interpretato egregiamente da Mariano Rigillo. A porgli le domande due giornalisti affermati, ma agli antipodi: Giorgio (Giancarlo Ratti), un critico rigido e rigoroso ma anche un marito presente e un padre premuroso, che perde un po’ la sua autorità quando scherza al telefono con il figlio, rendendosi un po’ ridicolo e Corrado (Stefano Sarcinelli), un giornalista più orientato al gossip e ai social, molto seguito dal pubblico del mondo web.

Lui ha avuto molte donne, ha trascurato moglie e figlia e proprio con quest’ultima non è stato presente in tante occasioni, specialmente il giorno della sua laurea. Comincia la doppia intervista da parte dei due uomini, ma nonostante oltre Chiara sia presente anche l’assistente personale di Castelli, Patrizia, (Anna Teresa Rossini), ecco che la classica “patata bollente” sta per scoppiare, proprio da parte della figlia del regista: in realtà, verità nuda e cruda, i due giornalisti sono figli di Castelli, nati da amori giovanili e mai riconosciuti.

A questo punto la realtà è venuta fuori così senza veli: come reagiranno i due uomini? E perché la figlia ha aspettato questa doppia intervista per lasciarsi andare a questa forte dichiarazione? Certo, dopo queste verità sconvolgenti, nulla sarà più come prima per nessuno.

Se la storia è forte, piacevole, semiseria, il tutto si deve agli autori e ad un ottimo cast ben amalgamato e padrone della scena. Mariano Rigillo è il personaggio che ha più sfaccettature: prima deve mostrare il suo lato freddo, da egocentrico, cinico, sprezzante di ogni rischio, che gli ha permesso di avere una bellissima carriera da regista, poi invece mostrerà di non essere così forte e duro nei confronti della vita, anzi ammetterà i suoi rimpianti perché non è stato un padre modello.

 

Giancarlo Ratti e Stefano Sarcinelli sono ben compenetrati nei loro ruoli, si compensano e dai loro battibecchi nascono le più spontanee risate da parte del pubblico. Ottima l’interpretazione di Anna Teresa Rossini, nel ruolo dell’assistente tuttofare nei confronti di Castelli, che mette in campo il suo savoir fare e la sua alta recitazione.

 

Claudia Campagnola, sempre più professionale, è genuina, spontanea nella sua recitazione, donando personalità ai suoi personaggi. A dirigere l’ottimo cast, l’abile regia di Toni Fornari, anche coautore della pièce, che ha sfruttato al meglio gli spazi del Teatro Golden, un giusto mix di luci, cambi di scena, riflessioni, videochiamate sugli schermi per questo spettacolo dove la risata non è fine a sé stessa, ma fa da supporto ad una storia dolorosa.

Vi presento papà sembrerebbe all’inizio una commedia leggera, come del resto lo sono quasi tutte quelle che hanno fatto i cartelloni di questo teatro, mentre invece nell’iter poi si trasforma in una commedia impegnata dove vengono affrontati temi seri come la paternità, la famiglia, rapporti genitori-figli, i danni delle mancate assunzioni di responsabilità, l’impreparazione alla vita per la carriera, gli egoismi, elementi che fanno trasparire l’intimo dei personaggi.

Degni di nota anche il divertente cameo di Rita Savagnone, nel ruolo della mamma di Giorgio, con il quale il giornalista intrattiene una video-chiamata di chiarimento e le brevi ma intense incursioni della giovane Irene De Matteis, nel ruolo della figlia di Corrado.

Vi presento papà, uno spettacolo senz’altro da vedere, perché si ride quel tanto che basta, ma si riflette anche perché tante volte la vita chiede di saldare i propri conti.

Giancarlo Leone

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