Arte in Memoria X Edizione

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Zbigniew Libera Dove sono finiti? 2018 Installazione Sinagoga Ostia Antica

E’ aperta negli spazi innanzi e dentro la Sinagoga di Ostia Antica la X° Edizione della Biennale di Arte In Memoria, fino al 15 aprile 2019. Quest’anno gli artisti sono 4; Norbert W. Hintergerger, Caryn Olivier, Ruth Beraha, Zbigniew Libera. La mostra è inserita nel percorso degli scavi archeologici.

Norbert W. Hinterberger
Capitelli disseminati/ Vasi comunicanti 2018 Installazione Sinagoga Ostia Antica

 

 

La mostra a cura come le precedenti di Adachiara Zevi, è promossa dal MIBACT, e patrocinata dal Comitato delle celebrazioni in ricordo della Shoah, dalla Comunità ebraica di Roma, con il sostegno della Fondazione austriaca di cultura, Istituto polacco di Roma e altre istituzioni. Sarebbe giusto poter scrivere diffusamente delle opere di ogni artista perché sono particolarmente interessanti, ma lo spazio è sovrano, per cui sarà possibile spiegarle solo con le loro parole.

 

Karyn Olivier
Il silenzio è una barriera per la saggezza 2018 installazione Sinagoga Ostia Antica

Iniziamo con l’austriaco Norbert W. Hinterberger nato nel 1949 che attualmente vive e lavora a Berlino, noto internazionalmente, le cui installazioni “Capitelli disseminati/Vasi comunicanti”, sono: “Ciò che colpisce della Sinagoga, con le sue quattro colonne superstiti, è l’assenza dei capitelli, di cui almeno tre risultavano da alcune vecchie foto al loro posto, capitelli corinzi somiglianti stilisticamente alle piccole colonne dello scrigno della Torah”. In tedesco capitellum significa una testa saggia e intelligente, per cui i capitelli mancanti sono sostituiti da vasi comunicanti di terracotta incisi con i nomi delle città dove erano stati presenti”. I vasi comunicanti sono il simbolo, l’attuazione del medesimo livello, e fanno riferimento all’unione di tradizioni e rituali.  

Ruth Beraha
Golia, progetto installazione Sinagoga Ostia Antica

 

Caryn Olivier le cui opere sono nei principali musei mondiali, ha costruito nella Sinagoga lungo la cancellata che la separa dalla strada, un muro che serve come barriera acustica e attutisce il rumore del traffico all’interno: “Senza protezione di insonorizzare la zona, il muro ha lo scopo di creare un po’ di quiete per i visitatori………”. L’altra funzione consiste nel costruire una lavagna su cui i visitatori possono scrivere, lasciare appunti per gli antenati o i futuri visitatori. Mi interessa la relazione potenziale con il Muro del Pianto di Gerusalemme dove si infilano richieste e desideri e come una lavagna possa funzionare da palinsesto….ll  retro del muro è dipinto di azzurro. 

 

Zbignmiwew Libera
Dove sono finiti ? 2018 installazione Sinagoga Ostia Antica

Ruth Beraha, artista milanese, con la sua opera Golia” Una delle storie più conosciute della Torah è quella di David e Golia”……”. “è divenuto simbolo di resistenza………La rappresentazione di questo racconto nella storia dell’arte è ricorrente e, con poche eccezioni, ci restituisce l’immagine di Davis con la sua fionda. Eppure da qualche parte nella valle di Elah, a causa di un sasso un gigante è caduto, lasciando l’impronta del suo corpo morto nella sabbia del deserto. Cedo che oggi sia importante aggiungere una nuova dimensione simbolica a questa storia, e dare forma a queste traccia nel sito archeologico di Ostia”.  

Sinagoga Ostia Antica resti archeologici

Zbianiew Libera che vive e lavora a Varsavia, è uno dei più importanti artisti polacchi. Con la significativa opera “Dove sono finiti”, scrive: “Nel paese dove sono nato, i binari ferroviari soprattutto quelli vecchi, sono sempre collegati alla Shoah……. “Ma da quando né sono venuto a conoscenza, sono contagiato dal trauma post-Shoah: “30 metri di vecchi binari arrugginiti, con traverse di legno, largo 1435 mm., di quelli in uso nel centro Europa, sono collocati sul prato adiacente la Sinagoga….Devono dare l’impressione di essere stati trovati durante uno scavo …….. “Deve dare l’impressione che il binario continui oltre ma in modo invisibile, sotto il terreno ancora da scavare”. 

Null’altro da aggiungere.

Emilia Dodi

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