La Scuola di San Lorenzo a Jesi

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Marco Tirelli Senza titolo olio su tela cm.125x150 2011 Collezione De Vincentis Fabio Roma

Dal 7 dicembre 2018 al 19 marzo 2019 a Jesi presso la Fondazione Cassa di Risparmio Palazzo Bisaccioni c’è la mostra La Scuola di San Lorenzo Una Factory romana dove sette artisti negli anni ’80 crearono nell’ex Pastificio Cerere i propri atelier. E’ curata da Giancarlo Bassotti con il contributo critico di Marco Tonelli. Catalogo Silvana Editoriale

Bruno Ceccobelli
Tralascio tecnica mista su legno cm.70×46,5 1989 Collezione Fiocchi Ascoli Piceno

 

 

Negli anni ’80 del Novecento sette artisti dei quali un solo scultore occuparono l’ex edificio abbandonato dell’Pastificio Cerere a San Lorenzo una zona della città romana. In effetti non si trattò di una vera e propria scuola ma di sette artisti che non condividevano l’imperante movimento detto Transavanguardia, teorizzato dal critico Achille Bonito Oliva.

 

 

Domenico Bianchi
Senza titolo tecnica mista cera e palladio cm.60×80 2008 Collezione Fiocchi Ascoli Piceno

 

Decisero così di installare i propri studi artistici in un luogo che abbastanza centrale permettesse loro di sviluppare la propria arte. Di questo gruppo facevano parte artisti che ora sono celebrati, i cui nomi rispondono a Domenico Bianchi con le sue opere che partendo dal segno genera altre forme che si aprono a molteplici possibilità di senso; Bruno Ceccobelli con simbolismo di tipo mitologico non codificato; Gianni Dessì con il dialogo con la tridimensionalità la cui opera si avvicina alla scultura. 

 

 

Gianni Dessì
Senza titolo olio su telacm.65×59 1991 Collezione Fiocchi Ascoli Piceno

 

E poi Giuseppe Gallo che ama il confronto con la natura in divenire e le sue opere ben rappresentano l’essenza di questo movimento con forme imprevedibili e sempre in movimento; Nunzio citato allora come l’unico scultore del gruppo che lavora con le qualità espressive della materia e con il suo rapporto tra spazio e luce impiegando vari materiali come il legno e il ferro e continuando a sperimentare.

 

 

Giuseppe Gallo
Senza Titolo plio su tela cm.134×90 1999 Collezione privata

 

 

E poi Pietro Pizzi Cannella che lavora con pittura e disegno tentando di coniugare le due forme espressive con un linguaggio privo di artefici barocchi dove è il quotidiano che entra nella sua semplicità; Marco Tirelli che unisce astratto e figurativo dove le forme e la luce servono a qualificare il soggetto nelle sue diverse combinazioni.

 

 

 

Nunzio
Arpa scultura in legno e piombo cm.54×90 Collezione Giovanni Raco Roma

Sono artisti che seguendo l’Arte Povera che è iniziata proprio a Roma, prediligono il fare e condividono il pensiero dell’unione tra arte e quotidianità con immagini simboliche che sono espressione di ciascun artista nel loro modo di vita e grandissima attività. Per inciso bisogna dire che ora il Pastificio Cerere è stato tutto restaurato ed è anche sede di mostre temporanee. E’ bello che i piccoli centri in luoghi istituzionali continuino a far osservare l’arte contemporanea ai suoi inizi.

Emilia Dodi   

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