Non ci resta che il crimine

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Amici da sempre Moreno e Sebastiano (Alessandro Gassmann) sono due buoni a nulla alla costante ricerca di un mezzo per dare un svolta alla loro precaria situazione economica. Ed è di Moreno (Marco Giallini) l’idea di organizzare tour turistici nei luoghi della Banda della Magliana, Vestiti con abbigliamento d’epoca, jeans a zampa, occhiali a specchio e gadget con scritto Pijamose Roma nell’affare che dovrebbe portare “soldi con la pala” è coinvolto e anche Giuseppe (Giammarco Tognazzi) ragioniere frustrato e pavido che lavora, praticamente gratis per l’arrogante suocero.

Come tutte le precedenti idee di Moreno anche questa fallisce prima ancora  di iniziare e spettatore della disfatta è un altro amico Gianfranco (Massimiliano Bruno) ex nerd che ha fatto i soldi con la tecnologia e che ora si prende gioco dei tre “poracci” che lo bullizzavano ai tempi della scuola. Per sfuggire al ‘il Ventosa’ (soprannome di Gianfranco) i 3 si nascondono nel retro di un bar e attraverso una finestra cercano di raggiungere la strada. Invece si ritrovano proiettati nel giugno del 1982 durante i Mondiali di , il giorno che l’Italia ha battuto l’Argentina.

 

Inizia così “Non ci resta che il crimine” la nuova commedia scritta, diretta e interpretata da Massimiliano Bruno al suo sesto film da regista. Scritto con Andrea Bassi, Nicola Guaglianone e Menotti il film è, già nel titolo un ricordo dell’amatissimo ‘viaggio nel tempo’ cinematografico della coppia Troisi-Benigni.

Di sicuro – dice Bruno – c’è l’omaggio per un caposaldo della commedia italiana come ‘Non ci resta che piangere’ e se vogliamo parlare di omaggi abbiamo pensato anche ad un capolavoro come “’Soliti ignoti’ dove, al servizio della commedia si mettevano grandi cast. Per me questo film si può definire una action comedy – prosegue – che attinge da vari generi, la commedia fantastica americana, i viaggi nel tempo e il poliziottesco italiano. Con gli autori abbiamo cercato però di fare qualcosa di nuovo, un mix di generi in cui Ritorno al futuro ‘si contamina’ con Romanzo criminale”. Già perché gli sprovveduti eroi, tre deficienti, come li definisce Alessandro Gassmann, catapultati nell’82 si trovano faccia a faccia con Renato De Pedis, il famigerato Renatino, spietato capo proprio della Banda della Magliana.

Edoardo Leo (De Pedis) in questo ruolo da criminale- sottolinea Gassmann – è veramente bravo. Riesce ad incutere timore. Ha nello sguardo la giusta cattiveria per rendere ancora più comici i tre fessacchiotti che interpretiamo io Giallini e Tognazzi”.

“È il mio primo ruolo da cattivo – dice Leo- ma ho cercato di lasciarmi alle spalle sia il personaggio reale che quello che è nell’immaginario collettivo. Nell’82 – prosegue- avevo 10 anni e ricordo che tifavo la Nazionale e giocavo a calcio nel campetto sotto casa sentendomi Bruno Conti”.

Dei mondiali dell’82 ricordo solo che ho cappottato con la macchina- dice Giallini – che pensando al suo personaggio nella serie ‘Romanzo Criminale’, il Terribile, ricorda come – era un periodo difficile e particolare della mia vita. Mi prendevano dall’ospedale per portarmi sul set”.

Non era neppure nata nell’82 Ilenia Pastorelli (che nel film interpreta la donna del Boss) ma “sono cresciuta a via della Magliana e i componenti della Banda erano personaggi quasi leggendari.

 

Rischio di emulazione? Risponde Massimiliano Bruno: “Non credo che un film possa cambiare la società. Ci sono film utili, che smuovono le coscienze, come quello su Cucchi (“Sulla mia pelle”) ma per il resto un film resta un film, una serie solo un racconto e non mi pare che ‘Don Matteo’ abbia poi creato tutti questi preti. Per me- prosegue – le disavventure ‘criminali’ degli sprovveduti protagonisti non sono altro che il pretesto per raccontare la storia di quattro persone che partono per un viaggio alla ricerca di denaro e trovano un tesoro più grande, la vera amicizia”.

Ludovica Mariani

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