Nel Museo della moda e arti applicate di Gorizia è in corso una mostra che vuole mettere in luce un periodo nel quale all’inverso dell’Ottocento, furono i giapponesi a impiegare nei kimono e altro materiale, le stampe di tipo occidentale tra il 1900 e il 1940. E’ curata da Lydia Manavello e Roberta Orsi Landini.
Il Museo della moda di Gorizia presenta una particolare esposizione di 40 kimono e sovrakimono di un periodo anni 1900-1940, nel quale il Giappone si è voluto occidentalizzare cambiando le sue regole che nell’abbigliamento mostrano kimono Meisen dai disegni coloratissimi che si avvalgono del cubismo, futurismo e in effetti tutta l’arte occidentale.
Questa esposizione ha anche carattere storico in quanto tra i kimono ce n’è uno con stampate le tre bandiere dell’Asse- Germania Italia Giappone, che ha portato il popolo giapponese alla distruzione di Hiroshima e Nagasaki, nonchè alla resa nella seconda guerra mondiale. In questo kimono la bandiera italiana, è poco visibile.
La mostra è stata voluta dall’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Frluli Venezia Giulia ERPAC. L’occidentalizzazione è risultato un periodo molto complesso per il Giappone tra coloro che volvano mantenere le tradizioni e proprio nei kimono Meisen c’è stata la maggior diffusione dei movimenti d’avanguardia occidentali. Infatti nelle stampe si va dalla Secessione viennese, alla Scuola di Glasgow, dal Cubismo al Futurismo, al Divisionismo fino all’Espressionismo astratto.
Certamente quest’ importante esposizione che vede in mostra di proprietà della Collezione Manavello i kimono e sovra kimono è particolare. La Collezione Manavello non riunisce solo le opere esposte ma è molto numerosa contemplando indumenti da uomo, donna, bambino sia tradizionali che non, oggetti, suppellettili inerenti gli abiti e anche calzature, accessori per capelli, oggetti per la cerimonia del tè, bambole e documentazione cartacea.
Una mostra differente dalle tante che merita di essere vista.
Anna Camia