Tutto parte da un giovane napoletano, Lorenzo Pisano, che nel 2018 vince la dodicesima edizione del prestigioso Premio Riccione “Pier Vittoriò Tondelli” con il testo “Per il tuo bene”. Il lavoro è piaciuto non poco.
Patrocinato da Emilia Romagna Teatro, ha debuttato al Teatro delle Passioni di Modena, per la regia dello stesso autore, dove è stato in cartellone per oltre due settimane, registrando più di un sold out al botteghino. Attualmente è in replica a Bologna, all’Arena del Sole.
Ci siamo chiesti cosa racchiuda questo testo di così viscerale e antico, tale da convincere un pubblico generazionalmente trasversale, e se mai racchiuda una chiave, una pur flebile risposta, al dramma sociale in atto: il disgregamento della famiglia tradizionale, pilastro e cardine della nostra educazione borghese. Il lavoro non regala certezze, né consolazioni; piuttosto, coraggiosamente, indaga prima il ruolo di Madre. E poi quello di Figlio. Senza dimenticare quello di nonna e Nonna e Nipote.
Il padre? Assente ingiustificato. Nessuna battuta in copione, nessun interprete, nessun applauso finale per lui. Già questa potrebbe essere la prima denuncia all’aggregazione patogena annoverata come “Famiglia”. Se, come sembra, tutto ricade sulle spalle di una donna, dell’unico genitore legittimato, troppe responsabilità in fondo non possiamo attribuirgliele se tenta goffamente di ricoprire più ruoli. Emblematico e fortemente simbolico il quadro di apertura: alla tradizionale triangolazione madre-padre-figlio, le figure restano due.
In bilico, quasi sospese. Basta un nulla per alterare un equilibrio precario, non per volontà ma per eventi, quello tra madre e figli. Pupazzi di neve attenti a non sciogliersi per il troppo calore consolatorio. E l’immagine del piano inclinato torna per tutta la rappresentazione, come a ricordare che non esiste una simmetria perfetta. Ma esiste quella che funziona.
E’ questo che tiene a precisare la giovane fidanzata di uno dei due figli che, nel finale, all’offerta di formare una Famiglia, così risponde: “andiamo avanti e vediamo; per ora, va bene così”.
Un plauso particolare va agli attori Laura Mazzi, Edoardo Sorgente, Raffaella Toni, Alessandro Bay Rossi interpreti credibili e probabilmente reduci da uno sfibrante studio dei personaggi, in grado di restituire fedelmente allo spettatore gli spigoli di un testo non facile da tradurre in gesto scenico.
Atteso in tour nei principali teatri regionali e non.
Francesca Pistoia