JohnTurturro, Rupert Everett, Damian Hardung, Fabrizio Bentivoglio, Greta Scarano, Richard Sammel, Stefano Fresi, Roberto Herlitzka, Sebastian Koch, James Cosmo, e con la partecipazione straordinaria di Alessio Boni, e Michael Emerson nel ruolo dell’Abate.
Questo lo straordinario cast de Il nome della rosa, la serie tv di Rai1 in quattro serate diretta da Giacomo Battiato, tratta dall’omonimo romanzo di Umberto Eco edito da Bompiani. Capisco che il cast vi ha già impressionato, ma frenate l’impazienza perché potrete vedere la prima puntata lunedì 4 marzo in prima serata su Raiuno.
Italia del 1327. Qui vive il monaco francescano Guglielmo da Baskerville interpretato nella versione tv da John Turturro mentre, il suo antagonista, l’inquisitore Bernardo Gui, sarà Ruper Everett. Noi abbiamo visto la prima puntata e vi assicuriamo che è un’opera da far tremare le vene e i polsi. Interessante poi la conferenza stampa a cui ha partecipato anche John Turturro, molto più in forma e magro di come l’abbiamo visto qualche sere fa nel film Gloria, dove era indubbiamente più rotondo.
Regista e sceneggiatore de Il nome della rosa Giacomo Battiato, racconta che “tra i tanti miracoli de Il nome della rosa ce n’è uno, ed è che io sono ancora vivo. L’impresa non è stata delle più semplici. Il nome della rosa non è un romanzo, ma è un grande libro. Dentro c’è tutto. Dalla storia alla filosofia, all’amore, al ruolo della donna nel mondo, alle riflessioni sulla conoscenza in generale. Il problema era trasformare tutto ciò non in una lezione da portare in cattedra, ma in immagini da regalare al pubblico”.
Tanti i personaggi e tutti importanti, ma l’attenzione era tutta per Turturro, gentile come sempre che ha detto “È un grande privilegio essere stato chiamato e aver partecipato a questa produzione. Ringrazio Giacomo Battiato per aver pensato a me e per essersi reso conto che io sono inglese. Ci voleva un regista italiano per scoprire la parte inglese di me e gestirla perfettamente nella recitazione”.
Breve momento di riflessione per poi riprendere, “in principio sono stato sorpreso dall’idea di interpretare questo personaggio. Poi ho letto il libro. Fantastico, racconta un mondo con moltissimi elementi attuali ancora oggi. Esperienza enorme per lavorare a questa serie. Sono rimasto grandemente impressionato dagli attori italiani, per come hanno recitato in inglese. Sono felice di aver fatto parte di un progetto che mi ha insegnato molto. Non avevo visto il film di Sean Connery, anche perché lo conoscevo come 007 e volevo mi rimanesse quella immagine”.
Remigio da Varagine è qui interpretato da un Fabrizio Bentivoglio molto lontano da Croce e delizia e che qui confessa ‘Remigio aggiunge tanto alla mia carriera. Non capita spesso di interpretare un ruolo che le aggiunga spessore. Avere in squadra attori di questa portata poi, ha alzato ancora di più il livello e la sfida professionale. Quando ti trovi in contesti lavorativi del genere, ci devi essere. Ed io, ho provato ad esserci”.
Doppia interpretazione poi per Greta Scarano nei panni di Margherita e Anna, ovvero moglie e figlia dell’eretico Dolcino. “Ci tenevo a sottolineare che ho imparato ad usare arco e frecce. La storia racconta tante cose, tra cui l’amore tra Dolcino e Margherita. La loro è una storia nella storia di grande importanza. La loro vita, le loro gesta hanno portato nel dibattito temi e parole che ancora oggi sono estremamente importanti. È stata un’esperienza totalizzante”.
Un lavoro magnifico, aggiungiamo noi, in quattro serate a partire da lunedì 5 marzo in prima serata su Raiuno. Il nome della rosa è una coproduzione 11 Marzo Film, Palomar in collaborazione con Rai Fiction e Tele Munchen Group prodotta da Matteo Levi, Carlo Degli Esposti, Nicola Serra.
Mariangiola Castrovilli