Presentato a Roma nel magnifico Hotel Des Epoques di Via Nomentana il quinto libro di Marilù S. Manzini, scrittrice di successo, pittrice, scultrice, fotografa, giornalista e recentemente regista di un film, in uscita nei prossimi mesi. Titolo del libro La Cura della Vergogna, edizioni Bietti, un saggio di psicologia sotto forma di romanzo, una storia di formazione e crescita, di lenta e progressiva costruzione della consapevolezza di sé.
“Rispetto al mio libro precedente, Se siamo ancora vivi, in questo non c’è molto di autobiografico – ha affermato la scrittrice nel corso della conferenza stampa di presentazione – Più che altro c’è la mia volontà di dare un contributo a chi ha trovato la forza di agire per giungere alla guarigione”.
La Cura della Vergogna è un racconto generazionale su due piani, uno in forma epistolare e uno che entra nel vivo dell’azione, che racconta una maturazione affrontata attraverso una serie di prove tanto estreme quanto a volte strambe.
Un nipote e un uomo si trovano, si scontrano attraverso i passaggi di una terapia d’urto che, non senza difficoltà e in un crescendo dalle atmosfere quasi thriller, porterà il giovane protagonista a superare una timidezza patologica e a riscoprire le proprie potenzialità e il proprio valore.
La storia è quella di un trentenne blindato nella sua gabbia di solitudine e paure, di un uomo psichiatra novantenne che rompe quelle sbarre e lo costringe a uscire allo scoperto con la forza della saggezza, dell’ironia e dell’amore.
Due vite, due destini a confronto che s’intrecciano nei loro sogni e fallimenti, per restituire le diverse tappe di quella formidabile avventura che a ciascuno di noi tocca attraversare.
E’ ancora l’autrice a parlare: “Nei miei libri scrivo sempre al maschile, forse perché sono un maschio mancato, forse semplicemente perché mi viene facile. Questo libro parla d’amore nelle sue svariate tipologie, ma anche di sogni che, da buona sognatrice, penso non vadano mai temuti e abbandonati. Forse, anzi, è proprio un libro sul sogno d’amore”.
Come ha detto l’apprezzato scrittore, recentemente scomparso, Andrea G. Pinketts, amico della scrittrice, in un commovente video messaggio dedicato all’autrice, con cui è iniziata la presentazione del libro, la penna di Marilù S. Manzini “arriva alla mente e al cuore del lettore in un modo dolce, poetico, leggiadro, lasciando aperta la porta della speranza e colorando di rosa la sua vita”.
Tra i relatori presenti, oltre alla stessa Manzini, l’attore Beppe Convertini che ha letto e interpretato alcune righe dello scritto, il giornalista e scrittore Ruggiero Capone e il critico letterario ed editore Andrea Menaglia, che hanno ipnotizzato la numerosa platea presente.
Molti i personaggi intervenuti, invitati dall’ufficio stampa ed organizzatrice dell’evento Deborah Bettega: il noto musicista Lino Patruno con Giovanni Bruscatori, attrici ed attori, tra i tanti, Mita Medici, Valentina Chico, Franco Gianni, Jinny Steffan, Domenico Fortunato, Alex Partexano, Gianfranco Phino, Elena Presti, Sabrina Crocco, Marika Pace, Maria Monsè.
Presenti i produttori Roberto Bessi e Massimo Spano, l’ex calciatore della Lazio, Renato Miele, il notaio Rai, Giovanni Pocaterra, l’ex Miss Italia Nadia Bengala, la giornalista televisiva Antonietta Di Vizia, il principe Fulvio Rocco De Marinis. Dopo gli autografi della scrittrice, gli ospiti si sono trasferiti nelle sale Versailles e Borghese dell’Hotel, stile Belle Epoque, per degustare ai tavoli prelibatezze e brindare fino a tardi.
Giancarlo Leone