Sebastiano Somma ha deciso di prendersi una pausa dal teatro di prosa per dedicarsi, come regista e protagonista, ad un “concerto raccontato”: dal 21 al 24 febbraio andrà in scena al Teatro Ghione, Lucio incontra Lucio, spettacolo i cui protagonisti sono Lucio Battisti e Lucio Dalla, attraverso le loro canzoni e aneddoti vari. Visum lo ha incontrato
Come è nata l’idea di far incontrare sulla scena questi due personaggi dello spettacolo?
“L’idea è nata dall’autore, Liberato Santarpino, che ha ascoltato gli arrangiamenti fatti dal Maestro Deidda e dal Maestro Guglielmi che hanno lavorato sia sulle canzoni di Battisti, che su quelle di Dalla. Si raccontano dei due cantautori, – spiega a Visum – aneddoti, curiosità, facendo riferimento a tutti i fatti di cronaca riportati sui giornali riguardanti la loro storia. In questo spettacolo mi sono occupato della regia e di raccontare la loro vita. Un incontro tra i due Lucio, concentrato in un’ora e quaranta minuti, durante i quali oltre ai testi, che tutti conosciamo, sono protagonisti 5 musicisti e 4 cantanti”.
Nello spettacolo c’è una curiosa coincidenza riguardante i due Lucio. Sono nati lo stesso anno a distanza di 12 ore.
“Sì è vero, questi due artisti, per uno strano gioco del destino, sono nati a 12 ore di distanza l’uno dall’altro: Lucio il 4 marzo del ’43, come il brano che ha scritto nel ’71, Lucio Battisti il 5 marzo del ’43, in due posti lontani dal mare, tante volte raccontato nelle loro canzoni”.
Quali canzoni, fra le tante eseguite, preferisce?
“Se dovessi scegliere avrei un’enorme difficoltà, sono tutte belle. Ci sono canzoni che fanno parte della mia storia, come ad esempio quelle dell’album Viaggiare di Battisti, un album di ricerca ispirato al senso di libertà. Se dovessi proprio scegliere, di Battisti preferisco la canzone Emozioni, di Dalla Piazza Grande e Futura. Ripeto sono tutte belle, perché appartengono alla storia di noi tutti e da me sono state vissute negli stessi momenti in cui venivano pubblicate”.
Parlando di canzoni, ha visto il Festival di Sanremo, appena concluso?
“L’ho visto, non è più il Festival di una volta quando c’era la famiglia riunita davanti alla Tv, un fattore di aggregazione. Le troppe polemiche di quest’anno hanno ammazzato la kermesse. Per dirla alla William Shakespeare, ‘Molto rumore per nulla’. La politica è entrata anche nel Festival – commenta Somma – e queste vicende hanno inaridito la manifestazione e tutto il mondo discografico che ruota intorno a Sanremo. Ho trovato bravi e simpatici i tre presentatori. Tra le canzoni ho gradito molto quelle di Paola Turci, Daniele Silvestri, Simone Cristicchi”.
E’ da molto che manca dalla televisione. Come mai?
“Un po’ per mia scelta, un po’ proprio per colpa della tv, disattenta per quello che ho fatto. Mi sono arrivate delle proposte per vari ruoli, ma non l’ho ritenuti all’altezza. Il mio rifiuto è dipeso – sottolinea – da una crescita anagrafica e professionale, per confrontarmi con personaggi di complessità diversi. Nell’attesa che questo avvenga, approfondisco altri percorsi in cinema e in teatro. Ma ho un forte desiderio di darmi al pubblico televisivo – conclude – che mi ha dato tanta soddisfazione e a cui spero di aver dato tante emozioni”.
C’è un personaggio che le piacerebbe interpretare?
“Le mie origini sono campane e mi piacerebbe interpretare un personaggio in dialetto napoletano, anche un ruolo comico”.
“Parallelamente a questo spettacolo sto facendo una lettura teatralizzata, Ulisse ed io, con musiche di Sade Mangiaracina, regia di Alessandra Pizzi, dove leggo Ulisse in un originale adattamento. Per il cinema ho cominciato le riprese del film Luna muta, per la regia di Massimo Bonetti, un progetto a cui tengo moltissimo”.
Giancarlo Leone