A Ferrara a Palazzo dei Diamanti organizzata da Ferrara Arte fino al 2 giugno 2018 si potrà ammirare una mostra di Boldini diversa dalle tante che sono state viste. E’ curata da Barbara Guidi e Virginia Hill.
E’ un’esposizione che si differenzia dalle tante già viste perché incentrata in particolare sul legame che il pittore ebbe con il mondo della moda. Questo non solo per gli straordinari abiti che le tante belle donne ritratte dal pittore con la sua pennellata nervosa e particolare ci ha consegnato, ma soprattutto perché si possono ammirare costumi e accessori d’epoca e dai documenti rinvenuti anche il suo legame con la nascente moda della Belle époque.
La mostra racconta come Boldini nella Parigi della fine Ottocento inizi ‘900 fu capace di immortalare il gusto e la mondanità della Ville Lumière con estrema raffinatezza e buon gusto. Naturalmente la moda di allora era dedicata a una particolare serie di donne di un peculiare ceto sociale, ma la moda è indicativa di un’epoca, del suo ricordo e vedendo le sfilate dei couturier moderni ci si domanda cosa penseranno i posteri, se la terra non verrà distrutta prima e i posteri ci saranno.
Comunque, disgressioni a parte, questa mostra fa comprendere come questo particolare diviene ben presto la caratteristica essenziale del suo figurativismo che una volta osservata un’opera rimane come punto di forza della pittura di Boldini, lo dimostrano le oltre cento opere che il percorso della mostra presenta, tra ritratti, abiti e accessori permettendo di conoscere un particolare periodo della moda e della storia. Con la complicità, probabilmente involontaria, dei grandi couturier di allora come Worth, Poiret e altri, anticipa quella che sarà poi la moda cinematografica e fotografica.
Questo con i suoi colleghi di allora come Degas, Manet, Sargent, Whistel, Seurat, Blanche e altri dove la cifra stilistica è meno caratteristica rispetto a quella di Boldini. La mostra è ordinata per sezioni tematiche ciascuna patrocinata da lettere che hanno contribuito a mettere a fuoco la poetica della modernità da Charles Baudelaire a Oscar Wilde, da Marcel Proust a Gabriele D’Annunzio, la mostra intende focalizzare i rimandi tra arte, moda e letteratura che hanno interessato la fine ‘800, inizio ‘900.
Tutto ciò per rendere nota la cornice del bel mondo di un periodo dove la mondanità e la raffinatezza sono stati focali nell’opera di Boldini, in tutto il loro elegante materialismo. La prima guerra mondiale con le sue distruzioni ha cambiato totalmente la società.
Savina Fermi