Christian racconta Christian De Sica è il titolo del nuovo spettacolo con cui l’attore torna a calcare il palcoscenico: l’appuntamento è fissato il prossimo 30 marzo alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. Dopo lo straordinario successo riscosso con il film Amici come prima, in coppia con Massimo Boldi, che ha trionfato nello scorso Natale nelle sale cinematografiche, Christian De Sica torna al suo primo amore: il teatro. In scena con lui ci sarà Pino Strabioli, brillante interprete d’eccezione, che lo solleticherà in scena nei panni del “cerimoniere” intervistatore.
Christian come nasce l’idea di raccontarsi al pubblico?
“La scusa è cantare. E’ la cosa che mi piace di più e siccome nei film non lo posso fare quasi mai, mi sfogo in teatro. I miei spettacoli sono sempre musicali – spiega a Visum – questo lo è in maniera particolare. La sera del 30 marzo avrò un’orchestra di 50 elementi diretta da Marco Tiso, con il Maestro Riccardo Biseo mio pianista storico. Mi sembrerà di stare a Sanremo. Interpreterò brani celebri come My Way, Parlami d’amore Mariù, Se non avessi più te, All the way. Insomma regalerò – commenta – un repertorio di canzoni classiche, da George Gershwin a Cole Porter, da Giovanni D’Anzi a Lelio Luttazzi”.
Sarà più di un concerto
“Più che un concerto sarà una festa tra amici, tanto che non entrerò dal palcoscenico ma dalla platea perché vorrò avvicinare il pubblico, guardare le facce, stringere le mani di chi mi è venuto a trovare. Lascerò anche la platea illuminata – sottolinea – per vedere bene gli spettatori, osservare le espressioni per regolarmi se la gente si starà divertendo. Sennò prendo e me ne vado”.
Non mancheranno ricordi, aneddoti……
“Sì tanti. Un viaggio tra ricordi e straordinari aneddoti di famiglia che vedono protagonisti Roberto Rossellini, Charlie Chaplin che, per intrattenermi nell’attesa di mio padre, giocava con la sua bombetta”.
E poi altri ricordi divertenti?
“A due anni papà mi portò sul set del film Stazione Termini; mi scappava la pupù e mi misi sul vasetto. Montgomery Clift, protagonista del film, prese un altro vasetto e si sedette vicino a me per farmi compagnia. Ricordo molto bene – dice De Sica – Wanda Osiris, già anziana, con la quale cantai. In scena non si ricordava il mio nome e mi presentò come ‘il figlio del commendatore’. Da questi ricordi emerge un’Italia piena di ottimismo – co0nclude – di voglia di fare, che oggi purtroppo non c’è più, anche se sono certo che noi italiani ce la faremo a rinascere”.
“La mia fortuna è quella di essere figlio di Vittorio De Sica. Sfortuna perché l’ho perso che avevo solo 23 anni. Fortuna perché ha popolato la mia vita di magiche opportunità. Pur amando mio padre, comunque, non mi sono lasciato condizionare. Non ho mai avuto l’ambizione di rifare Ladri di biciclette, ma mi sono ritagliato un mio spazio, quello del varietà e della commedia, dove credo di essere diventato il numero uno. Esordii in televisione con Alle sette della sera nel 1975 e poi ho partecipato al divertente spettacolo del sabato sera di Antonello Falqui, Bambole non c’è una lira”.
“Sto scrivendo con altri sceneggiatori una horror comedy intitolata S.O.S. Fantasmi a Napoli. Dovrebbe dirigerla mio figlio Brando. Poi girerò un film di Fausto Brizzi che avrà un grande cast, da Claudia Gerini a Vincenzo Salemme. Sarà la storia della reunion di un gruppo musicale tipo Ricchi e Poveri che va a compiere un furto in Russia”.
Giancarlo Leone