Al Teatro Tirso de Molina www.teatrotirsodemolina.it proseguono con grande successo di pubblico le repliche di Dado in “Super-ficiale”, un intelligente ed arguto “one man show”, scritto dallo stesso Dado, insieme a Emiliano Luccisano, Angelo Di Palma e Fabrizio Sabatucci.
Lo spettacolo, la cui regia è firmata da Fabrizio Nardi (una garanzia!) ha come filo conduttore la superficialità che caratterizza il nostro attuale modo di essere, specialmente in questo periodo storico. Il superficiale è l’antitesi del supereroe: se Superman vola… il superficiale crea traffico…. quasi sempre inutile; Superman ha i muscoli d’acciaio, il superficiale…. esibisce il contrassegno e soprattutto l’assegno da falso invalido.
Insomma, si tratta di una disamina spietata, a volte cinica, ma in chiave ovviamente comica, dell’attuale società, analizzata specialmente nei suoi difetti più strutturali e ormai radicati, forse irreparabilmente.
Una scenografia volutamente caotica, dove spiccano tre cassonetti differenziati, con dentro TECNOLOGIA, CULTURA e ARTE, la dice lunga sull’intento di Dado: far divertire, certamente, ma dare un messaggio, di lontana speranza che forse, un giorno, se ci dice bene… qualcosa cambierà. Ma non è detto!
Purtroppo, per il superficiale anche una fake news rischia di diventare verità: certo, basterebbe verificare, controllare…. ma chi ci ha tempo da perdere con simili banalità?
E allora, la superficialità diventa irresponsabilità, molte volte rischia di essere anche autolesionismo a tutti gli effetti….
Lo spettacolo di Dado si basa molto anche sulla straordinaria mimica dell’artista, che si associa e si fonde anche con i movimenti del corpo.
Spesso trae spunto da immagini proiettato sul fondo del palco: i gatti, la Merkel, i gommoni carichi di migranti…. volendo ci potrebbe essere una relazione tra questi elementi…. E poi, ecco richiamata la pubblicità dei prodotti Anni 80, quelli che purtroppo hanno iniziato a provocare i primi danni (ad esempio il famigerato aspartame). Ma che ci ha insegnato a seguire scioccamente le mode, rinunciando a valutare e giudicare; fino ad arrivare alla superficialità!
In un passaggio, Dado ricorre alla Genesi: forse anche l’Onnipotente ha commesso qualche ingenuità?
Certamente uno spettacolo di sicuro impatto, divertente ma anche da stimolo a recuperare un minimo di coscienza collettiva.
Due ore e mezza che Dado affronta da solo, ogni tanto “alleggerito” nel gravoso compito dalla leggiadria delle ballerine soliste della DA.RE.C. Academy, coreografate da Serena Guzzon, che danno un piacevole tocco di sana femminilità a questo “one man show”, che il pubblico dimostra di apprezzare parecchio. Da vedere!
Salvatore Scirè