La Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversolo (Parma), presenta una mostra dedicata ai fratelli Giorgio e Alberto De Chirico che sono messi a paragone nella mostra “De Chirico e Savinio una mitologia moderna” che è visibile fino al 30 giugno 2019. E’ curata da Alice Ensabella e Stefano Roffi con catalogo Silvana Editoriale.
Alla Fondazione Magnani Rocca che è chiamata anche la Villa dei Capolavori, sono in mostra messe a paragone le opere pittoriche dei due fratelli Giorgio e Albero De Chirico. Ai tempi di Parigi erano considerati Fratelli Dioscuri in quanto De Chirico ha sempre dipinto mentre il fratello partito dalla musica, divenuto in primis scrittore, solo a 35 anni è approdato alla pittura. Nel loro periodo parigino secondo Jean Cocteau erano complementari “sono l’uno la spiegazione dell’altro”, per non parlare di André Beton che parlava della loro arte, pittura e scrittura “indissociabili nello spirito”.
Infatti le osservazioni ideate dai due fratelli prendono spunto in pittura e scrittura dalla medesima radice: il viaggio, il mistero del distacco, la struggente commozione del ritorno, gli interrogativi sulla condizione umana, il richiamo al mito, li uniscono: Nati entrambi in Grecia da una famiglia più che benestante che ha permesso loro di ricevere un’educazione di base internazionale, ha fatto sì che da giovani, avendo caratteri molto diversi, prendessero diverse strade artistiche. Giorgio più carismatico e sicuro di sé decise fin dal primo momento di dipingere, mentre il fratello Aberto è passato dalla musica, alla scrittura approdando all’arte con il nome di Alberto Savinio.
La mostra intende proprio sottolineare le vicinanze tra loro, le divergenze e le diverse interpretazioni, come del resto ha fatto la critica contemporanea, che non dà solo a De Chirico il ruolo di base della metafisica. De Chirico più carismatico, concettuale, con rappresentazioni più intrise di ambiguità anche dopo il suo periodo metafisico, Savinio con gioco e ironia. A distanza di anni anche Savinio dimostra il suo interesse per i silenzi metafisici interpretandoli con ironia e fantasia. Nelle sue tele oggetti inanimati e animali sono dipinti in modo rappresentativo e arrivano a scombinarsi messi in una prospettiva impossibile, ma molto giocosa. Una mostra che promette di essere istruttiva facendo rilevare il valore di Savinio, essendo quello di De Chirico ormai indiscusso.
Savina Fermi