Niente è più come prima. Dopo la morte del fratello Ciro (Marco D’Amore) che lascia dentro Genny (Salvatore Esposito) una ferita ben più profonda della cicatrice che gli segna il volto.
Arriva attesissima, Gomorra 4 dal 29 marzo su Sky Atlantic e Sky Cinema e prende le mosse proprio da quella fatale uscita in barca il cui tragico epilogo ha rotto gli equilibri all’interno della criminalità napoletana. E il tributo di sangue pagato dall’Immortale è una pesante eredità per Savastano che ha ora l’opportunità di cambiare vita.
L’ha promesso alla moglie Azzurra (Ivana Lotito), l’ha giurato a se stesso per veder crescere suo figlio. Ma c’è un nome, e una famiglia e il pericolo di una guerra tra clan, e come si fa a superare tutto questo? Genny torna alle origini alleandosi con i Levante guidati col pugno di ferro dallo zio Gerlando ma, soprattutto cedendo il potere a Patrizia (Cristina Dell’Anna) nuova donna forte di Secondigliano Genny lascia, diventa imprenditore per costruire un aeroporto e un centro commerciale, un affare pulito messo nelle mani di un ingegnere (Andrea Renzi) dalla reputazione impeccabile. Ma basta voler cambiare il proprio destino quando il passato come sabbie mobili ti avvolge e risucchia inesorabilmente?
“Gomorra 4 ha una svolta, – dice Roberto Saviano autore del best seller da cui è tratta la serie e che interviene in video alla conferenza stampa romana – dell’economia, della finanza, della politica. Emerge un’Italia che è il Venezuela d’Europa, l’economia sana non esiste, è tutto compromesso, corruzione, mediazione”.
E tra colletti bianchi che diventano i nuovi referenti della criminalità organizzata, e la Terra dei Fuochi che sputa fuori i suoi veleni si aprono altri scenari, si creano diversi equilibri con sempre meno patriarchi e sempre più donne ai vertici: “Patrizia e Azzurra crescono, militarmente e strategicamente, gli uomini sono dei bambini spersi.”
Giovani che vogliono tutto e subito (la paranza) in guerra con chi: “Conosce profondamente le regole del potere che si costruisce col tempo, e non si può ottenere quando si ha fame, fame che bisogna imparare a gestire per poi mangiare di più”.
Saviano prosegue rivendicando il coraggio di una narrazione che pur essendo intrattenimento non ha paura di raccontare le contraddizioni di un Paese al collasso che la politica si ostina a rappresentare come il più bello del Mondo. Questo: “dà fastidio? Che dia fastidio, …è la sintassi del nostro tempo dove se non ammazzi verrai ucciso, se ti fidi verrai imbrogliato, se non fotti verrai fottuto. Questa è Gomorra4.”
Si alternano alla regia Francesca Comencini (i primi 4 episodi) che ha anche la supervisione della serie, e poi Enrico Rosati, Ciro Visco, Claudio Cupellini e Marco D’Amore che debutta alla regia televisiva (episodi 5 e 6) proprio nella serie che l’ha reso celebre come attore: “Mi interessano sempre più i temi piuttosto che i ruoli, sono sempre più ossessionato dalle storie e non dai personaggi”.
Che sono crudeli e dolenti, spietati e fragili; spaesamento e dualismo sono i tratti caratteristici dei personaggi di Gomorra ancora di più in questa quarta serie dove Salvatore Esposito così vede Genny Savastano che: “Combatte contro i propri demoni per proteggere la famiglia e dare un futuro diverso a suo figlio. Ma indossa una maschera, davanti ai genitori dei compagni di scuola del figlio, davanti agli imprenditori e businnessmen della City –quando cercherà di dare la scalata al mondo della finanza londinese- ma solo alla fine si capirà veramente chi è”
E resta da scoprire che ne sarà di Sangue Blu (Arturo Muselli) e Valerio (Loris De Luna) mentre già si prepara la quinta stagione “con un’idea centrale fortissima” assicurano il produttore Riccardo Tozzi (Cattleya) e Nils Hartman (Director of Original Productions –Sky Italia) che annuncia le prossime serie Sky già sul set: ‘Petra’ con Paola Cortellesi, ‘Evils’ (Diavoli) con Alessandro Borghi e Patrick Dempsey, ‘1994’, l’ultimo capitolo della trilogia nata da un’idea di Stefano Accorsi.
Ludovica Mariani